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Moto & Scooter

Custom Chrome Europe Show: le vincitrici

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La scuola italiana trionfa in Europa. Ecco le moto che parteciperanno alla finale dell'AMD World Championship of Custom Bike Building. E la gallery con le special più belle viste a Mainz

Il team della Headbanger Motorcycles, vincitore del primo premio categoria Freestyle con la Morning Sunrise
La special di Waka's Bike
Alla fine, il bike show più prestigioso d'Europa ha visto il trionfo della scuola italiana, che di recente si è fatta apprezzare in tutto il mondo.
Tra le varie categorie in gara, la più ambita riguardava la finale dell'AMD World Championship of Custom Bike Building, con in palio la partecipazione alla finale mondiale di Sturgis.
Ebbene, delle tre moto finaliste che voleranno in America tra qualche mese, scelte tra oltre 150 special, ben due sono opera di customizer italiani, entrambe già premiate al Motor Bike Expo di Verona lo scorso gennaio: si tratta della Cosmo Drive, del Garage 65, e della Morning Sunrise di Luciano Andreoli e Headbanger Motorcycles.
E ancora: Boccin Custom Cycles ha vinto il secondo premio del Jammer Old School Award, mentre Waka's Bike è seconda nella classifica del RevTech Award con un bel chopper imponente ma essenziale.
Nella gallery fotografica tutti i dettagli sulle special!
Una delle special celebrative esposte da Custom Chrome
Fred Kodlin con la sua special
La special di Waks's Bike
Osmane AT AT-American Cycles (www.handmade-custom.com), officinal tedesca di Neuffen che si è già aggiuidcata il titolo di Best of Show e Best Radical a Faakersee 2009 e Best Custom al Rosmalen Show. Decimi nella ambita categoria Freestyle AMD.
Figlio del leggendario Arlen, Cory Ness da tempo firma special di ottimo livello oltre a numerosi modelli della gamma Victory Motorcycles. È stato uno degli ospiti d’onore della manifestazione di Mainz.
Sacro Chopper: Firmato dai veneziani di Boccin Custom Cycles (www.boccincustomcycles.com) ha motore Shovelhead 1973 da 1200 cc e telaio BCC con inclinazione del cannotto di 30°. Le decorazioni sono di Blaster. Ha vinto il secondo premio nella categoria RevTech Awards.
Sacro Chopper: Firmato dai veneziani di Boccin Custom Cycles (www.boccincustomcycles.com) ha motore Shovelhead 1973 da 1200 cc e telaio BCC con inclinazione del cannotto di 30°. Le decorazioni sono di Blaster. Ha vinto il secondo premio nella categoria RevTech Awards.
Forsaken by Unique Custom Cycles (www.uccycles.com): un chopper svedese con motore e telaio Shovel 1972 e forcella inclinata di circa 40°. Il un vistoso forcellone per metà a traliccio e per l’altra metà scatolato ha il serbatoio dell’olio integrato. Il motore è stato sottoposto a un tuning pesante, che ha portato la cilindrata originaria fino a 1540 cc. Tra i dettagli da notare i comandi al manubrio, con la singolare soluzione scelta per la pompa del freno anteriore. Ha conquistato il secondo posto nella categoria Modified Harley-Davidson.
Forsaken by Unique Custom Cycles (www.uccycles.com): un chopper svedese con motore e telaio Shovel 1972 e forcella inclinata di circa 40°. Il un vistoso forcellone per metà a traliccio e per l’altra metà scatolato ha il serbatoio dell’olio integrato. Il motore è stato sottoposto a un tuning pesante, che ha portato la cilindrata originaria fino a 1540 cc. Tra i dettagli da notare i comandi al manubrio, con la singolare soluzione scelta per la pompa del freno anteriore. Ha conquistato il secondo posto nella categoria Modified Harley-Davidson.
Gli italiani di Abnormal Cycles (www.abnormalcycles.it) hanno portato a Mainz questo Panhead modificato, con cerchi da 16” e sovrastrutture essenziali. Lunga la lista degli accessori realizzati a mano per questa special. Ha trionfato nella categoria Modified Harley-Davidson.
X-Rod: Il francese Bertrand Dubet di Odyssey Motorcycles firma questa splendida special su base V-Rod, con posteriore monobraccio, cerchi (da 18”) e freni Performance Machine. Il telaio è stato realizzato artigianalmente, così come le sovrastrutture in carbonio e lo scarico. Ottava nella categoria Freestyle.
X-Rod: Il francese Bertrand Dubet di Odyssey Motorcycles firma questa splendida special su base V-Rod, con posteriore monobraccio, cerchi (da 18”) e freni Performance Machine. Il telaio è stato realizzato artigianalmente, così come le sovrastrutture in carbonio e lo scarico. Ottava nella categoria Freestyle.
Gli olandesi Rene Nijdam e Dirk van der Poel firmano la special “No Name” con motore Evolution 1340, interamente realizzata a mano da Nijdam. Il forcellone integra il serbatoio dell’olio, il motore è stato rivisto e ha un cambio RSD a sei rapporti. Da notare il cerchio anteriore, artigianale, da 23”!
È piaciuta anche la pubblico di Mainz la Kosmo Drive, special firmata da Garage 65 e pluripremiata nel corso del Bike Show del Verona Motor Bike Expo. Ha vinto il Bike Show conquistando di diritto la finale di Sturgis.
Reduce dai successi del Bike Expo Show di Padova (dove è stata incoronata Best of Show) e dai numerosi premi vinti alla Bike Week di Daytona Beach, Jerry Chillico ha fatto un’ultima tappa a Mainz prima di tornare a casa con la sua special nera ispirata alla saga cinematografica de “il Padrino”.
Rigido realizzato partendo da una motocicletta del 1948 dal Team tedesco di USM (www.usm-motorcycles.de), iscritto nella categoria “Modified Harley-Davidson”: ha motore stock e telaio privo di sospensione posteriore, cambio a 4 marce e cerchi a raggi. Tutte le sovrastrutture sono artigianali.
Gli svizzeri di Hard 9 Choppers hanno presenziato al Bike Show con la pluripremiata D’MX su base Harley WLA del 1942, con forcella springer, cambio a tre marce e due cerchi da 21” con pneumatici tassellati. La moto si ispira al mondo delle biciclette BMW: da qui il desiderio di un aspetto essenziale e di sovrastrutture ridotte al minimo.
Attenzione alle bagger: questa Road King, per esempio, è stata realizzata da X-Trem (www.x-trem.de) ed è in vendita. Propone, in forma alleggerita e allungata, la ricetta canoninca delle bagger, con tanto spazio per portarsi dietro i bagagli ma anche tutto lo stile di accessori come l’avantreno RC Components, i fender firmati da Eddie Trotta o l’impianto di scarico 2 in 6 (!) integrato nelle borse.
XR 1200 Race Replica: si chiama “Race Replica” o, più semplicemente, “RR” la versione incattivita della naked di Milwaukee, proposta dalla concessionaria di Hanau e caratterizzata da sovrastrutture in fibra di carbonio a vista, cerchi OZ Racing, scarico Remus nero opaco, testate modificate, pistoni ad alta compressione e alberi a camme dal profilo più spinto. Le sospensioni sono Ohlins, i comandi sono RRC regolabili.
Si chiama 1.4301 la proposta del tedesco Horst Jungemann su base Shovel del 1959. Tutta la moto è caratterizzata dalla sezione esagonale scelta per le parti metalliche: il telaio FX originale è stato modificato, i foderi forcella hanno questa forma e persino le coperture lenticolari del cerchio anteriore, tutto è stato ricoperto artigianalmente con uno strato di lamiera a ricreare l’effetto esagonale. Le sovrastrutture, poi, sono state lucidate a specchio dal proprietario.
Realizzata dalla Sbay Motor Co dello spagnolo Sergio Bayarri (www.sbaymotorco.com) dopo lunghe ore di preparazione CAD, la Flying Sbay ha un motore RevTech da 110” e telaio artigianale in alluminio. Il forcellone è stato adattato da quello di una Ducati 916, e le sospensioni sono Ohlins, abbinate all’impianto frenante Brembo. Le sovrastrutture, artigianali, sono state fatte in carbonio. Ha vinto il primo premio nel RevTech Award.
Realizzata dalla Sbay Motor Co dello spagnolo Sergio Bayarri (www.sbaymotorco.com) dopo lunghe ore di preparazione CAD, la Flying Sbay ha un motore RevTech da 110” e telaio artigianale in alluminio. Il forcellone è stato adattato da quello di una Ducati 916, e le sospensioni sono Ohlins, abbinate all’impianto frenante Brembo. Le sovrastrutture, artigianali, sono state fatte in carbonio. Ha vinto il primo premio nel RevTech Award.
La Recycler si era già vista in Italia: infatti, è opera degli italiani del Sixtynine Garage e utilizza materiali recuperati da altre moto. Il propulsore è un Evo da 1340 cc, il cerchio anteriore Ultima ha un disco perimetrale di grande diametro realizzato artigianalmente, mentre molte delle sovrastrutture sono state realizzate a mano.
Si chiama Magic Bus ed è firmata da RMF Motorcycles: è un chopper chilometrico caratterizzato dalla livrea bianca con grafiche psichedeliche multicolore. Il motore è un S&S da ben 113”, mentre la forcella è una Springer allungata. I cerchi sono firmati RC Components.
Nella categoria Freestyle si sono viste anche sportive spinte da propulsori non americani: è il caso di questa Cedzior, realizzata in Polonia da Szajba’s Garage (www.szajba.eu.org) con motore Suzuki da 1000 cc sovralimentato al NOS e sovrastrutture artigianali in carbonio. La trasmissione finale è a cinghia, i freni Beringer con pinze Tokiko.
Realizzata dalla Speed Dept Gmbh (www.speed-dept.ch), la Energicer ha propulsore assemblato in officina da 107”, foecella RevTech e una coppia di cerchi di grandi dimensioni (l’anteriore è da 23”) con freni perimetrali. È stata creata per partecipare alla Speed Week sul Bonneville Salt Flat Lake nella categoria “Ehanol 2 Cylindre under 2 lt”. Quarta nella categoria Freestyle dell’AMD.
La Mantis, degli inglesi di Lucky Buck Custom Cycles (www.luckybuckcustoms.com) ha dimensioni imponenti e un generoso motore TevTech da 110”. Il telaio, dalle misure esagerate, è privo di sospensione posteriore e dotato di un cannotto inclinato di ben 48°. Il pezzo forte di questa special sono le sovrastrutture artigianali che, insieme alla livrea verde brillante, la fanno assomigliare a un’enorme mantide religiosa.
La Mantis, degli inglesi di Lucky Buck Custom Cycles (www.luckybuckcustoms.com) ha dimensioni imponenti e un generoso motore TevTech da 110”. Il telaio, dalle misure esagerate, è privo di sospensione posteriore e dotato di un cannotto inclinato di ben 48°. Il pezzo forte di questa special sono le sovrastrutture artigianali che, insieme alla livrea verde brillante, la fanno assomigliare a un’enorme mantide religiosa.
La Mantis, degli inglesi di Lucky Buck Custom Cycles (www.luckybuckcustoms.com) ha dimensioni imponenti e un generoso motore TevTech da 110”. Il telaio, dalle misure esagerate, è privo di sospensione posteriore e dotato di un cannotto inclinato di ben 48°. Il pezzo forte di questa special sono le sovrastrutture artigianali che, insieme alla livrea verde brillante, la fanno assomigliare a un’enorme mantide religiosa.
La Vortep, in gara nella categoria Freestyle, è stata realizzata nella Repubblica Ceca da VMP Motorcycles (www.vmpmotorcycles.com). Ha sovrastrutture che sembrano fluide, sospensioni monobraccio su entrambe le ruote, splendidamente a raggi cromati, e una verniciatura bianco latte che mette in risalto le forme davvero insolite di questa special. Il filtro dell’aria “fora” il serbatoio, la testata del cilindro posteriore (il motore è un S&S da 124”) fuoriesce subito davanti alla sella, il gruppo ottico anteriore è composto da un proiettore posto sul fender e dall’altro, asimmetrico, fissato lateralmente al serbatoio.
La Vortep, in gara nella categoria Freestyle, è stata realizzata nella Repubblica Ceca da VMP Motorcycles (www.vmpmotorcycles.com). Ha sovrastrutture che sembrano fluide, sospensioni monobraccio su entrambe le ruote, splendidamente a raggi cromati, e una verniciatura bianco latte che mette in risalto le forme davvero insolite di questa special. Il filtro dell’aria “fora” il serbatoio, la testata del cilindro posteriore (il motore è un S&S da 124”) fuoriesce subito davanti alla sella, il gruppo ottico anteriore è composto da un proiettore posto sul fender e dall’altro, asimmetrico, fissato lateralmente al serbatoio.
La Vortep, in gara nella categoria Freestyle, è stata realizzata nella Repubblica Ceca da VMP Motorcycles (www.vmpmotorcycles.com). Ha sovrastrutture che sembrano fluide, sospensioni monobraccio su entrambe le ruote, splendidamente a raggi cromati, e una verniciatura bianco latte che mette in risalto le forme davvero insolite di questa special. Il filtro dell’aria “fora” il serbatoio, la testata del cilindro posteriore (il motore è un S&S da 124”) fuoriesce subito davanti alla sella, il gruppo ottico anteriore è composto da un proiettore posto sul fender e dall’altro, asimmetrico, fissato lateralmente al serbatoio.
La Vortep, in gara nella categoria Freestyle, è stata realizzata nella Repubblica Ceca da VMP Motorcycles (www.vmpmotorcycles.com). Ha sovrastrutture che sembrano fluide, sospensioni monobraccio su entrambe le ruote, splendidamente a raggi cromati, e una verniciatura bianco latte che mette in risalto le forme davvero insolite di questa special. Il filtro dell’aria “fora” il serbatoio, la testata del cilindro posteriore (il motore è un S&S da 124”) fuoriesce subito davanti alla sella, il gruppo ottico anteriore è composto da un proiettore posto sul fender e dall’altro, asimmetrico, fissato lateralmente al serbatoio.
La Vortep, in gara nella categoria Freestyle, è stata realizzata nella Repubblica Ceca da VMP Motorcycles (www.vmpmotorcycles.com). Ha sovrastrutture che sembrano fluide, sospensioni monobraccio su entrambe le ruote, splendidamente a raggi cromati, e una verniciatura bianco latte che mette in risalto le forme davvero insolite di questa special. Il filtro dell’aria “fora” il serbatoio, la testata del cilindro posteriore (il motore è un S&S da 124”) fuoriesce subito davanti alla sella, il gruppo ottico anteriore è composto da un proiettore posto sul fender e dall’altro, asimmetrico, fissato lateralmente al serbatoio.
L’officina greca di Bullys Performance (www.bullysperformance.gr) ha portato a Mainz questo splendido rigido con forcella Springer e motore Sportster da 1000 cc, completamente rifinito in ottone e oro e ulteriormente impreziosito da cesellature su tutti gli elementi metallici.
L’officina greca di Bullys Performance (www.bullysperformance.gr) ha portato a Mainz questo splendido rigido con forcella Springer e motore Sportster da 1000 cc, completamente rifinito in ottone e oro e ulteriormente impreziosito da cesellature su tutti gli elementi metallici.
L’officina greca di Bullys Performance (www.bullysperformance.gr) ha portato a Mainz questo splendido rigido con forcella Springer e motore Sportster da 1000 cc, completamente rifinito in ottone e oro e ulteriormente impreziosito da cesellature su tutti gli elementi metallici.
La special polacca Bomber è stata realizzata nell’officina BT Chopper prendendo come base una Harley Softail e il suo motore da 1450 cc. Il forcellone è stato sostituito da un elemento artigianale, mentre i cerchi scelti hanno diametro da 18” e coperture di grande sezione. Il serbatoio è integrato nella sezione del serbatoio, che propone la forma di quattro sfere; la riserva si trova nella parte frontale del telaio, collegata con una pompa. Tutte le sovrastrutture sono artigianali.
La special polacca Bomber è stata realizzata nell’officina BT Chopper prendendo come base una Harley Softail e il suo motore da 1450 cc. Il forcellone è stato sostituito da un elemento artigianale, mentre i cerchi scelti hanno diametro da 18” e coperture di grande sezione. Il serbatoio è integrato nella sezione del serbatoio, che propone la forma di quattro sfere; la riserva si trova nella parte frontale del telaio, collegata con una pompa. Tutte le sovrastrutture sono artigianali.
Una bella prova per gli italiani di di Area 76 (www.garagearea76.com) che hanno portato a Mainz questo chilometrico Chopper con motore Screamin’ Eagle da 103” e telaio HPU modificato. One Dollar Chop ripropone tutti i canoni tradizionali dei chopper tecnologici di grosse dimensioni: ha una ruota posteriore da 330, un enorme carburatore Mikuni, comandi avanzati e sovrastrutture artigianali.
Una bella prova per gli italiani di di Area 76 (www.garagearea76.com) che hanno portato a Mainz questo chilometrico Chopper con motore Screamin’ Eagle da 103” e telaio HPU modificato. One Dollar Chop ripropone tutti i canoni tradizionali dei chopper tecnologici di grosse dimensioni: ha una ruota posteriore da 330, un enorme carburatore Mikuni, comandi avanzati e sovrastrutture artigianali.
One Eyed King: iIl re con un occhio solo, come proposto anche dalla bella aerografia del fender posteriore, è una special firmata da Kenji Nagal della Cycle Kraft (www.cycle-craft.com): ha motore S&S da 93” e telaio rigido con forcella anteriore Girder in alluminio. Il cerchio anteriore, secondo le ultime tendenze, è da 23” e l’impianto frenante è firmato Performance Machine. Ha conquistato il suo posto nella finale mondiale di Sturgis, chiudendo al terzo posto nella categoria Freestyle.
One Eyed King: iIl re con un occhio solo, come proposto anche dalla bella aerografia del fender posteriore, è una special firmata da Kenji Nagal della Cycle Kraft (www.cycle-craft.com): ha motore S&S da 93” e telaio rigido con forcella anteriore Girder in alluminio. Il cerchio anteriore, secondo le ultime tendenze, è da 23” e l’impianto frenante è firmato Performance Machine. Ha conquistato il suo posto nella finale mondiale di Sturgis, chiudendo al terzo posto nella categoria Freestyle.
One Eyed King: iIl re con un occhio solo, come proposto anche dalla bella aerografia del fender posteriore, è una special firmata da Kenji Nagal della Cycle Kraft (www.cycle-craft.com): ha motore S&S da 93” e telaio rigido con forcella anteriore Girder in alluminio. Il cerchio anteriore, secondo le ultime tendenze, è da 23” e l’impianto frenante è firmato Performance Machine. Ha conquistato il suo posto nella finale mondiale di Sturgis, chiudendo al terzo posto nella categoria Freestyle.
Skull Racer: una sportiva all’antica, con tanti bei dettagli e una livrea particolarmente curata. È stata esposta da Sasse van Essen, ha motore Harley Twin Cam, telaio Softail e forcella Springer. Ha vinto il premio del pubblico e il terzo premio nella categoria Modified Harley-Davidson.
Chaveta: Special realizzata a Madrida da Mailicia Indigena (www.malicia-indigena.com), sfruttando un motore S&S Shovel replica da 103” e telaio artigianale. Ha una coppia di cerchi a razze cromate da 23” e sovrastrutture interamente artigianali.
Chaveta: Special realizzata a Madrida da Mailicia Indigena (www.malicia-indigena.com), sfruttando un motore S&S Shovel replica da 103” e telaio artigianale. Ha una coppia di cerchi a razze cromate da 23” e sovrastrutture interamente artigianali.
Chaveta: Special realizzata a Madrida da Mailicia Indigena (www.malicia-indigena.com), sfruttando un motore S&S Shovel replica da 103” e telaio artigianale. Ha una coppia di cerchi a razze cromate da 23” e sovrastrutture interamente artigianali.
Firmata dalla tedesca TGS Motorcycles, la Sgt. Pepper ha motore RevTech da 100” e telaio TGS “Carrera” rigido, forcella springer e una coppia di bei cerchi lenticolari da 18”. Ispirata all’omonimo album dei Beatles, ha già vinto l’European Biker Build Off 2009.
Firmata dalla tedesca TGS Motorcycles, la Sgt. Pepper ha motore RevTech da 100” e telaio TGS “Carrera” rigido, forcella springer e una coppia di bei cerchi lenticolari da 18”. Ispirata all’omonimo album dei Beatles, ha già vinto l’European Biker Build Off 2009.
Firmata dalla tedesca TGS Motorcycles, la Sgt. Pepper ha motore RevTech da 100” e telaio TGS “Carrera” rigido, forcella springer e una coppia di bei cerchi lenticolari da 18”. Ispirata all’omonimo album dei Beatles, ha già vinto l’European Biker Build Off 2009.
Mad Man’s Blower: questo chopper sportivo svedese è stato realizzato prendendo spunto da un dragster degli anni Sessanta, ha telaio rigido Hogtec Drag Special e motore FHP 103”, con forcella Girder. Tutti i pezzi sono artigianali, firmati Hogtech. Nona nella categoria Freestyle AMD.
The Flame: firmata dal tedesco Michael Klatte, ha motore Flathead WL da 750 cc, telaio artigianale e cerchi da 23”. Le sovrastrutture sono tutte artigianali: la moto, che presenta numerose placcature al nickel, è appena 5 cm più alta delle sue ruote!
The Flame: firmata dal tedesco Michael Klatte, ha motore Flathead WL da 750 cc, telaio artigianale e cerchi da 23”. Le sovrastrutture sono tutte artigianali: la moto, che presenta numerose placcature al nickel, è appena 5 cm più alta delle sue ruote!
Gustav Skippone: ha nazionalità russa questa special firmata da Yuri Shif (www.yurishifcustom.com) e spinta da un propulsore S&S da 107”. Il telaio ha sospensione posteriore tipo Softail e forcella springer di derivazione WLA. Completano le linee retrò di questo mezzo i due cerchi da 16” con freni a tamburo e gomme Continental dal battistrada anni Cinquanta.
Gustav Skippone: ha nazionalità russa questa special firmata da Yuri Shif (www.yurishifcustom.com) e spinta da un propulsore S&S da 107”. Il telaio ha sospensione posteriore tipo Softail e forcella springer di derivazione WLA. Completano le linee retrò di questo mezzo i due cerchi da 16” con freni a tamburo e gomme Continental dal battistrada anni Cinquanta.
Malos Tiempos: fimata dallo spagnolo Pablo Pitarch, è spinta da un motore Yamaha SR 250. L’avantreno deriva da una Husqvarna, i cerchi sono da 17” e i freni Nissin. Il serbatoio deriva da una BSA del 1956; il resto è fatto a mano…
Malos Tiempos: fimata dallo spagnolo Pablo Pitarch, è spinta da un motore Yamaha SR 250. L’avantreno deriva da una Husqvarna, i cerchi sono da 17” e i freni Nissin. Il serbatoio deriva da una BSA del 1956; il resto è fatto a mano…
Death: questa colossale creazione dell’officina portoghese Chopper Spirit (www.chopperspirit.pt) ha impressionato i visitatori dello show per la forcella chilometrica, inclinata di ben 65°, l’interasse che pareva non avere fine e il retrotreno da 360. Il manubrio è fissato sotto il cannotto e al posteriore agiscono due dischi freno. Le sovrastrutture sono artigianali.
Death: questa colossale creazione dell’officina portoghese Chopper Spirit (www.chopperspirit.pt) ha impressionato i visitatori dello show per la forcella chilometrica, inclinata di ben 65°, l’interasse che pareva non avere fine e il retrotreno da 360. Il manubrio è fissato sotto il cannotto e al posteriore agiscono due dischi freno. Le sovrastrutture sono artigianali.
Coppster 36: realizzata dai tedeschi di Kraftwerk Customs (www.kraftswerk-custom.de), ha motore RevTech da 100” e grandi cerchi a raggi. Ma quel che piace maggiormente di questo mezzo è la finitura ramata delle sovrastrutture e di certi dettagli.
Coppster 36: realizzata dai tedeschi di Kraftwerk Customs (www.kraftswerk-custom.de), ha motore RevTech da 100” e grandi cerchi a raggi. Ma quel che piace maggiormente di questo mezzo è la finitura ramata delle sovrastrutture e di certi dettagli.
Drum Bike: bizzarra realizzazione della tedesca Sky Pipe Performance, ha motore HD da 750 cc e forcella inclinata di 57°. Ma la particolarità è un’altra: tutto, su questa moto, richiama la passione per la batteria. Che suona davvero!
I portoghesi di Chopper Spirit (www.chopperspirit.pt) hanno esposto a Mainz questa special con motore Triumph Tiger T 100 da 500 cc del 1948, con telaio rigido e serbatoio artigianale.
Si chiama Moscow ed è opera di Fine Custom Moscow: ha un propulsore Ultima 120” e telaio artigianale. Fatti in casa sono anche i cerchi, entrambi da 23” e dotati di dischi freno artigianali. La ruota posteriore oscilla mediante un ammortizzatore ricavato sul mozzo. Si è classificata al settimo posto nella categoria Freestyle dell’AMD.
La Salt Flat Special è stata realizzata dagli inglesi di Shaw Harley-Davidson (www.shawharley-davidson.co.uk) su base Harley Softail 1450 cc. Numerose le parti realizzate artigianalmente, come il bello scarico 2 in 1 o la tabella porta numero anteriore.
Strike True II: costruita dalla concessionaria inglese Shaw Harley-Davidson (www.shawharley-davidson.co.uk) su base Harley Softail 1584 cc ha sovrastrutture artigianali ed essenziali, da autentica Race Replica del passato.
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