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Moto & Scooter
La moto di Brad Pitt
testo e foto di Daniele Massari
il 15/02/2010 in Moto & Scooter
La Rad Cafe Racer è stata realizzata per la star di Hollywood da uno dei "guru" del custom mondiale: ha cuore italiano, occhi a mandorla e nazionalità americana
La moto di Brad Pitt
Quando Shinya Kimura decise, qualche anno fa, di lasciare il Giappone e la Zero Engineering per trasferirsi ad Azusa, sobborgo industriale poco fuori Los Angeles, per ri-fondare il suo modo di fare "arte" costruendo motociclette, pare che sia riuscito da ottenere la "green card" proprio grazie all'interessamento di uno dei suoi migliori clienti, tale Brad Pitt…
Kimura trasforma la meccanica in arte
Il celebre attore di Hollywood, già proprietario di tre motociclette firmate dall'artigiano orientale (pare ne abbia fatta acquistare una anche all'amico George Clooney), ha commissionato questa nuova special ultimata alla fine del 2009 e da noi fotografata nel corso di una visita all'officina della Chabott Engineering (www.chabottengineering.com)
Ciò che ammalia di questa cafè racer con motore Ducati sono le sovrastrutture, interamente realizzate a mano da Kimura: a cominciare dal codino minimalista, che reca incastonato all'estremità posteriore il fanale; sotto di esso si può ammirare il paracatena in alluminio.
Ciò che ammalia di questa cafè racer con motore Ducati sono le sovrastrutture, interamente realizzate a mano da Kimura: a cominciare dal codino minimalista, che reca incastonato all'estremità posteriore il fanale; sotto di esso si può ammirare il paracatena in alluminio.
Il serbatoio, basso e lungo, è un'opera d'arte ed è dominato dallo splendido tappo: è raccordato al cupolino attraverso una struttura di sostegno che è stata forata per ridurne il peso e che ingloba la piastra di sostegno del contagiri Smiths.
Shinya Kimura ha alleggerito ogni elemento: a partire dal parafango anteriore, attillato e minimalista, per poi dedicarsi al pedale dell'avviamento e alle staffe di attacco del terminale di scarico e alle leve al manubrio, tutti accuratamente forati.
Se l'obiettivo di Brad Pitt era quello di passare inosservato per le vie di Los Angeles... beh, certamente non l'ha raggiunto. Ma che moto ragazzi!
Shinya Kimura ha alleggerito ogni elemento: a partire dal parafango anteriore, attillato e minimalista, per poi dedicarsi al pedale dell'avviamento e alle staffe di attacco del terminale di scarico e alle leve al manubrio, tutti accuratamente forati.
Se l'obiettivo di Brad Pitt era quello di passare inosservato per le vie di Los Angeles... beh, certamente non l'ha raggiunto. Ma che moto ragazzi!
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Dal punto di vista tecnico, questa special ripropone in toto i canoni di quello che è stato ribattezzato "Zero style": tutto ciò che non serve è stato eliminato, mentre gli elementi strutturali sono stati rivisti, alleggeriti e impreziosito da ore e ore di lavoro manuale.
Il propulsore scelto è un bicilindrico a "L" Ducati 750 SS del '74, rivisto nei condotti di aspirazione e di scarico; il radiatore dell'olio, di derivazione Honda, è stato riposizionato e ora il suo alloggiamento è nel cupolino, accanto al gruppo ottico anteriore. Il bicilindrico respira attraverso una fitta retina posta sui cornetti di aspirazione, e mediante un impianto di scarico con geometria 2 in 1
La ciclistica è da vera racer: all'avantreno troviamo una imponente forcella Ceriani con steli di grande diametro e semimanubri Tommaselli, mentre il forcellone è abbinato a una coppia di ammortizzatori regolabili; l'impianto frenante è a tamburo, su cerchi a raggi.
Grande cura è stata riposta anche nelle finiture: ad esempio, la placca che indica la posizione del rubinetto del carburante è stata incisa a mano, il retrovisore è stato posto all'estremità del manubrio; molto bella anche la sella, rivestita in cuoio.
Il propulsore scelto è un bicilindrico a "L" Ducati 750 SS del '74, rivisto nei condotti di aspirazione e di scarico; il radiatore dell'olio, di derivazione Honda, è stato riposizionato e ora il suo alloggiamento è nel cupolino, accanto al gruppo ottico anteriore. Il bicilindrico respira attraverso una fitta retina posta sui cornetti di aspirazione, e mediante un impianto di scarico con geometria 2 in 1
La ciclistica è da vera racer: all'avantreno troviamo una imponente forcella Ceriani con steli di grande diametro e semimanubri Tommaselli, mentre il forcellone è abbinato a una coppia di ammortizzatori regolabili; l'impianto frenante è a tamburo, su cerchi a raggi.
Grande cura è stata riposta anche nelle finiture: ad esempio, la placca che indica la posizione del rubinetto del carburante è stata incisa a mano, il retrovisore è stato posto all'estremità del manubrio; molto bella anche la sella, rivestita in cuoio.
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