Moto & Scooter
Dietro le quinte di un servizio di Dueruote
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Quarantotto ore a Roma per realizzare le immagini dell'articolo di copertina con le Monster colorate. Cronaca di un tour de force, raccontata con le foto del backstage
Due giorni di lavoro. Tanto è servito per realizzare il servizio a Roma sulle Ducati Monster colorate, che trovate sul numero di agosto di Dueruote, in edicola in questi giorni.
D'accordo, il nostro lavoro ha diversi vantaggi, ma indossare l'abbigliamento tecnico fermi sotto il sole a farsi fotografare non è che sia il massimo. Questa volta è toccato a Riccardo Capacchione e a Maria Vittoria Bernasconi, protagonisti del servizio e passati attraverso le lenti di Marco "Zampa" Zamponi
D'accordo, il nostro lavoro ha diversi vantaggi, ma indossare l'abbigliamento tecnico fermi sotto il sole a farsi fotografare non è che sia il massimo. Questa volta è toccato a Riccardo Capacchione e a Maria Vittoria Bernasconi, protagonisti del servizio e passati attraverso le lenti di Marco "Zampa" Zamponi
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Tre moto, altri quattro kit colore, gli attrezzi per sostituire le colorazioni (50 viti e vitine ogni volta), e Zampa che ci segue in macchina con l'attrezzatura, cercando di non perdersi nel traffico di Roma.
Si parte con le foto davanti al Vaticano, quindi si punta all'Eur, per avere uno sfondo bianco. Arrampichiamo una moto sopra la scalinata del museo della civiltà, ma ben presto un inflessibile funzionario ci ricorda l'obbligo dell'autorizzazione delle Belle Arti. Peccato, avevamo quasi finito…
Via, foto al mare! Mezz'ora dopo siamo a Ostia, con le moto sulla passerella di uno stabilimento balneare.
Un'ora e mezza di scatti, con Marivì protagonista e Capacchione nell'importante ruolo di "operatore del flash ausiliario". Si, insomma, il terzo flash, quello che Zampa dice che non serve a nulla, però intanto ti fa stare un'ora e venti fermo con il braccio alzato. Idem per il sottoscritto, promosso a "reggispecchio", quella specie di disco volante che aumenta la luminosità sui particolari che si vogliono far risaltare nelle foto.
Alle 22, giusto il tempo di concederci una cena sulla spiaggia, ma la serata non è finita: dobbiamo ancora fare la Roma notturna. Così alle 23.30 siamo sotto l'Arco di Costantino, con Marivì che ripete all'infinito una finta partenza, in cerca dello scatto giusto. Poi ci accordiamo con dei "mangiafuoco" lì vicino, e cerchiamo un'immagine particolarmente scenica. Fino a quando loro finiscono il petrolio. Ormai però eravamo a posto.
Venerdì mattina, sessione interminabile sotto l'acquedotto Claudio. Sole caldissimo, e mentre aspettiamo che Zampa finisca le sue 100 schede di memoria, giochiamo di nascosto con l'autoscatto della sua seconda macchina (non ci ha mai dato le foto!). E aspettiamo.
Finito. Alle 14 passate il servizio è chiuso! E proprio mentre iniziamo ad andarcene, una macchina si ferma, ne scende un signore molto ben vestito e proferisce solo tre parole: Maria Vittoria Bernasconi!Ma porcaccia miseria, la prossima volta ci facciamo le magliette con i nomi dietro, almeno veniamo riconosciuti anche noi.Ricky, Marco ed io siamo gelosi!!!
Tre moto, altri quattro kit colore, gli attrezzi per sostituire le colorazioni (50 viti e vitine ogni volta), e Zampa che ci segue in macchina con l'attrezzatura, cercando di non perdersi nel traffico di Roma.
Si parte con le foto davanti al Vaticano, quindi si punta all'Eur, per avere uno sfondo bianco. Arrampichiamo una moto sopra la scalinata del museo della civiltà, ma ben presto un inflessibile funzionario ci ricorda l'obbligo dell'autorizzazione delle Belle Arti. Peccato, avevamo quasi finito…
Via, foto al mare! Mezz'ora dopo siamo a Ostia, con le moto sulla passerella di uno stabilimento balneare.
Un'ora e mezza di scatti, con Marivì protagonista e Capacchione nell'importante ruolo di "operatore del flash ausiliario". Si, insomma, il terzo flash, quello che Zampa dice che non serve a nulla, però intanto ti fa stare un'ora e venti fermo con il braccio alzato. Idem per il sottoscritto, promosso a "reggispecchio", quella specie di disco volante che aumenta la luminosità sui particolari che si vogliono far risaltare nelle foto.
Alle 22, giusto il tempo di concederci una cena sulla spiaggia, ma la serata non è finita: dobbiamo ancora fare la Roma notturna. Così alle 23.30 siamo sotto l'Arco di Costantino, con Marivì che ripete all'infinito una finta partenza, in cerca dello scatto giusto. Poi ci accordiamo con dei "mangiafuoco" lì vicino, e cerchiamo un'immagine particolarmente scenica. Fino a quando loro finiscono il petrolio. Ormai però eravamo a posto.
Venerdì mattina, sessione interminabile sotto l'acquedotto Claudio. Sole caldissimo, e mentre aspettiamo che Zampa finisca le sue 100 schede di memoria, giochiamo di nascosto con l'autoscatto della sua seconda macchina (non ci ha mai dato le foto!). E aspettiamo.
Finito. Alle 14 passate il servizio è chiuso! E proprio mentre iniziamo ad andarcene, una macchina si ferma, ne scende un signore molto ben vestito e proferisce solo tre parole: Maria Vittoria Bernasconi!Ma porcaccia miseria, la prossima volta ci facciamo le magliette con i nomi dietro, almeno veniamo riconosciuti anche noi.Ricky, Marco ed io siamo gelosi!!!
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