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Buell S1 Noise by Motorious

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Spettacolare la realizzazione dell'atelier milanese: si tratta di una S1 del '98 completamente rivista che è stata da poco premiata al Motor Bike Expo di Verona

Andrea Redaelli, titolare della Motorious di Milano
Buell S1 Noise by Motorious
Ci sono tanti modi di realizzare una special, tra questi forse il più difficile è quello di creare qualcosa che sia completamente "custom" ma che idealmente si mantenga ben aderente al modello da cui trae origine.
È il caso di questa bellissima Buell realizzata dalla Motorious di Milano e vincitrice in gennaio a Verona del primo premio per la catogoria Street Custom.

Questa S1 del 1998 è stata completamente rivista a livello estetico e meccanico, seguendo quella scuola di pensiero che vuole le special belle ma anche (in teoria) utilizzabili su strada.
Quindi spazio anche alle elaborazioni meccaniche: dentro al motore ci sono bielle speciali e pistoni ad alta compressione, le teste sono state lavorate artigianalmente per raccordare al meglio i condotti e "pulite" alla base per aumentare di un pelo il rapporto di compressione.
Nulla di particolarmente "hard" dunque, ciò non toglie che su un grosso bicilindrico raffreddato ad aria questi pochi interventi di ottimizzazione portano subito un sensibile miglioramento delle prestazioni: la stima parla di circa 115 cavalli all'albero.
A metà strada tra il "tecnico" e l'estetico c'è l'impianto di scarico: completamente (e rumorosamente…) libero, si caratterizza per l'uscita alta ed è costato parecchio tempo e fatica ad Andrea e Michele, gli artefici di questa moto, che hanno dovuto riprenderlo mille volte a colpi di saldatura prima di riuscire a trovare una curva adatta.
Ad alimentare il tutto, invece, ci pensa un carburatore Mikuni HSR 42 che per l'occasione sfoggia un cornetto di aspirazione metallico tornito e firmato dalla Pisto.
Poderoso l'impianto frenante: davanti arrivano una pompa radiale Brembo opportunamente lucidata così come le pinze originali (ma raddoppiate rispetto al modello di serie) che mordono dei dischi Discacciati.
Poco lavoro alla voce sospensioni: basta solo un'accurata revisone per le due unità (quella posteriore è stata rivista da Bruno Cirafici di Monza) e il gioco è fatto.
Il vero lavoro, come di consueto, riguarda però la parte estetica: l'evocativa verniciatura bicolore è stata realizzata da Luigi "Voxan", che su richiesta dei ragazzi di Motorious ha sposato una tonalità di nero opaco e ad effetto goffrato, presente anche sul motore, con un rosso "candy" a finitura metal flake.
Il telaio è stato completamente riverniciato in quest'ultimo colore, che appare sottoforma di fiammelle anche sul serbatoio e sulle cuciture della sella (anch'essa artigianale).
Più che il cromo, è l'acciaio lucidato ad essere la "cifra" artistica di questa moto: tutti i componenti in metallo sono stati puliti maniacalmente a specchio e tra loro spicca la ruota posteriore lenticolare autocostruita partendo dal cerchio originale, tornita nelle sue parti dallo specialista Max MB Mec (autore di tutte le "lavorazioni speciali" di questa moto) ed alloggiata in un forcellone di derivazione Buell X1.
Il serbatoio dell'olio autocostruito funge anche da sottocodone ed è "aiutato" nel suo lavoro da un radiatore dell'olio billet posto sul lato sinistro del telaio.
"Lucidi" anche i comandi al manubrio, con i blocchetti elettrici minimalisti e quasi invisibili ed un piccolissimo strumento Moto Scope Mini della Moto Gadget a segnalare le principali informazioni di marcia.
"Home Made" anche i comandi a pedale, il portatarga è ricavato dal pieno dalla Melotti Special Parts mentre il fanale è quello di una Harley-Davidson V-Rod opportunamente carenato.
Sulle vaschette dei freni campeggia una fiche da casinò: i richiami al gioco sono una vera e propria firma del preparatore, che ha usato anche un dado come pomello del comando dell'aria.
E se voleste comprarvela forse sarà proprio il caso di tentare prima la sorte al casinò: la moto infatti è in vendita, ma ci vogliono 20.000 euro per portarsela a casa.
Una cifra impegnativa, ma tutto sommato nemmeno eccessiva per una moto tanto curata.
L'impianto di scarico artigianale è stato relaizzato saldando "fette e fettine" fino a formare la curva desiderata
Bellissimo il cornetto Pisto, realizzato in un sol pezzo di metallo
Sul carter del motore HD 1200 cc campeggia il teschio-jolly simbolo dell'atelier milanese
La fiche da casino: il tema del gioco d'azzardo è sempre presente nelle varie realizzazioni
Minimalista ma completa la strumentazione digitale firmata Moto Gadget
Un 3/4 laterale che mette in evidenza lo scarico completamente libero: la moto non si chiama "noise" per caso...
Un primo piano del comando dell'aria per vedere anche l'effetto glitterato della verniciatura del telaio
Nero goffrato anche per il motore
Spettacolare la ruota lenticolare autocostrtuita e lucidata a specchio così come il forcellone di derivazione X1
Autocostruiti anche la scatola della batteria ed il serbatoio dell'olio (sotto la sella). Quest'ultimo funge anche da sottocodone.
I mille particolari di questa moto non la snaturano nel suo layout originale
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