ADV
Moto & Scooter
Nel deserto, in sella ai Benelli 49X
testo di Michele Sintini, foto di Stefano Sacchini
il 21/11/2008 in Moto & Scooter
Chi l'ha detto che per affrontare le dune ci vuole una moto da Dakar? Nove amici in sella ai nuovi Benelli guidati dagli istruttori dell'AdventureSchool.it hanno dimostrato, divertendosi, che anche un cinquantino senza preparazione può dire la sua… basta non avere fretta!
E' una mattina di ottobre, nove amici del gruppo Xray in sella ai Benelli 49X, guidati dagli istruttori di Adventureschool.it, capitanati da Stefano Sacchini, ronzano di buon ora sul lungomare di Bizerte in Tunisia, direzione deserto.
Alla partenza alcuni di loro si chiedono se questi scooter saranno in grado di cavarsela anche sugli sterrati, nelle pietraie e perché no fra le dune di sabbia in un viaggio itinerante di circa una settimana che ci condurrà fino al limitare del grande Erg.
Alla partenza alcuni di loro si chiedono se questi scooter saranno in grado di cavarsela anche sugli sterrati, nelle pietraie e perché no fra le dune di sabbia in un viaggio itinerante di circa una settimana che ci condurrà fino al limitare del grande Erg.
Inoltre nessuno dei Benelli 49X presenta un allestimento speciale, tutto è di serie comprese le gomme, qualcuno ha un battistrada timidamente scolpito, altri no. Ce la faremo? Difficile dirlo adesso.
L'equipaggio della spedizione è composto da nove ragazzi che i quattordici anni li hanno passati da un pezzo, ma che nelle vene hanno lo stesso entusiasmo di un ragazzino.
L'equipaggio della spedizione è composto da nove ragazzi che i quattordici anni li hanno passati da un pezzo, ma che nelle vene hanno lo stesso entusiasmo di un ragazzino.
Nel deserto, in sella ai Benelli 49X
Nei primi chilometri percorsi in sella al Benelli49X apprezziamo la seduta e la posizione di guida. Il tempo è buono, lasciamo presto la costa e imbocchiamo la strada asfaltata che corre parallela al confine algerino, ben sapendo che queste curve e queste "pieghe" saranno le sole di tutto il viaggio.
La Tunisia da queste parti assomiglia molto alle nostre Alpi, fatte di conifere e boschi infiniti. Questo primo contatto con il mezzo che già si rivela positivo ci consente di valutare l'autonomia, con un pieno percorriamo infatti circa 150 km a gas sempre spalancato.
Prima tappa Le Kef, e poi da qui a Gafsa, primo sterrato e campo tendato preparato dall' equipe Adventureschool , il fuoco e la cucina da campo, rendono l' atmosfera particolare, ci sentiamo dei veri avventurieri.
Il terzo giorno l'itinerario si snoda fra le oasi di montagna, un simil gran Canion e, superata la zona mineraria, spunta Tamerza. Lì ci concediamo una sosta e un bagno sotto la cascata, ma per il momento di sabbia nemmeno l'ombra.
La Tunisia da queste parti assomiglia molto alle nostre Alpi, fatte di conifere e boschi infiniti. Questo primo contatto con il mezzo che già si rivela positivo ci consente di valutare l'autonomia, con un pieno percorriamo infatti circa 150 km a gas sempre spalancato.
Prima tappa Le Kef, e poi da qui a Gafsa, primo sterrato e campo tendato preparato dall' equipe Adventureschool , il fuoco e la cucina da campo, rendono l' atmosfera particolare, ci sentiamo dei veri avventurieri.
Il terzo giorno l'itinerario si snoda fra le oasi di montagna, un simil gran Canion e, superata la zona mineraria, spunta Tamerza. Lì ci concediamo una sosta e un bagno sotto la cascata, ma per il momento di sabbia nemmeno l'ombra.
Siamo diretti a Nefta, un paese anonimo che deve la sua notorietà per essere stato l'ambientazione del film Stars Wars. Il set è ancora lì, affascinante, e abbandonato al termine delle riprese con la sua improbabile architettura di cartapesta. Ovviamente è meta di turisti di tutte le nazionalità che arrivano dalla costa a bordo di Toyota bianche che gli autisti tunisini guidano con destrezza ammirabile sulle dune. L'idea iniziale è quella di portare i Benelli fin là, ma al termine di una rapida discussione si decide di noleggiare una decina di quad, anche perché la sera avanza e al ritorno sarà buio. La mattina successiva ci sorprende un evento inatteso: la pioggia! Le guide di Adventureschool esplorano il percorso sterrato ai bordi del lago salato che occupa la depressione fra Nefta e Douz, la nostra meta di oggi, al loro ritorno il verdetto delude le aspettative e la voglia di fuoristrada di molti di noi : non si può fare e poco dopo i Benelli corrono in fila indiana sulla strada asfaltata che taglia in due questa immensa salina che biancheggia a perdita d'occhio.
Douz, tecnicamente un'oasi, in realtà è una cittadina che deve il suo sviluppo attuale al turismo che la vede base di partenza delle escursioni nel grande Erg del quale è considerata tradizionalmente la porta. Finalmente le dune, proviamo a scalarle, ma questa volta è troppo anche per i 49X, e allora tutti a spingere nella sabbia, sudore e fatica prendono rapidamente il posto dell'entusiasmo. E' giunto il momento di una verifica meccanica sui nostri mezzi, anche se guasti non ce ne sono stati; c'è qualche problema di cuscinetti e non possiamo nascondere il nostro stupore, quando l'indomani mattina i collaboratori Tunisini della nostra organizzazione si presentano con dieci nuovi pezzi approntati artigianalmente nella notte che calzano a pennello nella loro sede. Si continua. C'è il tempo per una visita al mercato del bestiame del giovedì, cammelli, pecore, capre, ma anche pollame, e altri uccelli in uno spiazzo ombroso fra le palme; ci colpisce l'indifferenza dei locali nei confronti del turista a differenza di quanto accade in pratica in tutto il Magreb. Il nostro viaggio prosegue e questa volta un vero sterrato ci attende, quello che da Cafè Tarzan, una piccola cupola di pietra che circonda un antico pozzo, porta a Ksar Ghilane, l'oasi più nota del paese. E' una dura prova per i nostri Benelli, e quando scatta la competizione nessuno risparmia nulla al proprio mezzo; 40 km di salti, pietre, lingue di sabbia, buche. Forcelle e ammortizzatori dovrebbero cedere da un momento all'altro, eppure resistono brillantemente e questo risulta inatteso anche per i più fiduciosi. Si fa il pieno con le taniche e la meta è raggiunta: fra le palme di questo piccolo paradiso sgorga una sorgente di acqua calda a 34° che forma un piccolo laghetto dove tutti possono bagnarsi ed è proprio quello che ci vuole, mentre il sole cala rapido fra le dune tingendole di rosso mattone a perdita d'occhio. La sera nel campo tendato Adventureschool è festa con piatti della tradizione e balli in costume fino a tarda notte quando tante fiammelle sono accese ed il nome Benelli scritto col fuoco taglia il buio; grondano stelle dal cielo. Il viaggio è finito, domani si torna a Tunisi e una breve sosta a El Jem ci lascia il tempo per ammirare lo splendido colosseo romano in perfetto stato.
Alla fine del viaggio a chi aveva dei dubbi che con uno scooterino come questo si potesse davvero assaggiare il grande Erg, i Benelli 49X hanno risposto sì, senza troppa fatica.
Nel deserto, in sella ai Benelli 49X
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.