Moto & Scooter
Harley-Davidson "King Kong"
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È lunga quattro metri e pesa mezza tonnellata: è una delle special più assurde della storia: realizzata a metà del secolo scorso, è esposta al Museo H-D di Milwaukee
Gli Archivi Harley-Davidson, recentemente, hanno acquisito una delle motociclette più inusuali della storia delle due ruote e, probabilmente, di tutte le collezioni esistenti: soprannominata "King Kong" dal suo costruttore, questa incredibile special si protende per oltre 4 metri e pesa ben più di mezza tonnellata.
La King Kong fu costruita nel 1949 quando a Felix Predko, proveniente da Windber, Pennsylvania, venne in mente di costruire una special con due motori Harley-Davidson montati in serie.
La King Kong fu costruita nel 1949 quando a Felix Predko, proveniente da Windber, Pennsylvania, venne in mente di costruire una special con due motori Harley-Davidson montati in serie.
La sua creatura, terminata nel 1952 dopo tre anni di lavoro, è spinta da una coppia di propulsori Knucklehead da 1200 cc ciascuno (bicilindrici datati 1940 e 1946) perfettamente sincronizzati, ed è anche dotata di due serbatoi separati! L'elenco delle parti gemellate non si esaurisce qui: due manubri, due coppie di scarichi con terminale fishtail, e persino due selle monoposto.
Il risultato è così incredibile che spesso Predko ha avuto difficoltà ad esporre la moto nel corso degli eventi motociclistici, poiché la sua presenza catturava l'attenzione dei visitatori a tal punto da limitare la visibilità degli altri espositori.
Felix Predko, però non ha vissuto così a lungo da vedere esposta la sua creatura nella più prestigiosa delle vetrine: è stato un amico della sua vedova a contattare gli Archivi, pensando che potesse costituire un pezzo interessante per il nascituro Museo.
Dopo oltre sei mesi di trattative con la moglie sessantaseienne, gli Archivi finalmente riuscirono e riportare la fantastica creatura di Mr. Predko a Milwaukee: solo in quel momento lo staff di Harley-Davidson realizzò quanta passione e competenza ci fossero nella realizzazione di questa special: durante i quattro anni impiegati nella costruzione della moto, Felix fuse due telai in uno, costruì un lungo carter unico per la trasmissione primaria e introdusse un lungo dispositivo per l'avviamento elettrico quando ancora non era un accessorio di uso comune.
Sebbene alcuni elementi della King Kong possano sembrare bizzarri, l'esecuzione generale è stata giudicata eccellente: i lavori di carpenteria, la progettazione, il molding dei componenti è realizzato in modo esperto, tanto da conferire all'intero veicolo un'impressione di ottima qualità realizzativa.
Dettagli artigianali
Piccoli dettagli come i rivestimenti laterali in alluminio per le selle, i gruppi ottici posteriori adattati da una Cadillac del 1959 o il fender frontale realizzato a mano, testimoniano l'impegno profuso nelle 4000 ore impiegate nella messa a punto della special.
C'è anche King Kong in piccolo: è un pupazzetto di peluche montato sopra il fanale anteriore, al centro del parabrezza.
Il bisogno di Felix di modificare la King Kong si estese presto anche al proprio abbigliamento, si dilettò decorando il suo gilet e le sue giacche con parti in alluminio, spille e toppe: alcuni di questi capi sono stati acquisiti insieme alla moto ed esposti.
La moglie di Felix, Albine, si è detta molto felice che la creazione di suo marito abbia trovato l'occasione di tornare a casa. Il giorno che accettò l'offerta, le venne riconosciuta una cifra maggiorata del 25 per cento rispetto a un collezionista privato: non fu una questione di soldi, a convincerla, ma il grande onore che la King Kong avesse trovato una nuova casa in una struttura come l'Harley-Davidson Museum.
Jim Frickle, il direttore Curatoriale del Museo, spiega il motivo di un'acquisizione così insolita: "per avere successo, il nuovo museo dovrà catturare l'attenzione di tutti, motociclisti e non. Piaccia o no, la King Kong è una motocicletta che verrà ricordata da chiunque al proprio ritorno a casa, e di cui i visitatori parleranno agli amici."
Non ci sono dubbi.
C'è anche King Kong in piccolo: è un pupazzetto di peluche montato sopra il fanale anteriore, al centro del parabrezza.
Il bisogno di Felix di modificare la King Kong si estese presto anche al proprio abbigliamento, si dilettò decorando il suo gilet e le sue giacche con parti in alluminio, spille e toppe: alcuni di questi capi sono stati acquisiti insieme alla moto ed esposti.
La moglie di Felix, Albine, si è detta molto felice che la creazione di suo marito abbia trovato l'occasione di tornare a casa. Il giorno che accettò l'offerta, le venne riconosciuta una cifra maggiorata del 25 per cento rispetto a un collezionista privato: non fu una questione di soldi, a convincerla, ma il grande onore che la King Kong avesse trovato una nuova casa in una struttura come l'Harley-Davidson Museum.
Jim Frickle, il direttore Curatoriale del Museo, spiega il motivo di un'acquisizione così insolita: "per avere successo, il nuovo museo dovrà catturare l'attenzione di tutti, motociclisti e non. Piaccia o no, la King Kong è una motocicletta che verrà ricordata da chiunque al proprio ritorno a casa, e di cui i visitatori parleranno agli amici."
Non ci sono dubbi.
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