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Moto & Scooter
Una Monster S2R da 116 CV
di Alan Cathcart, foto di Kel Edge
il 14/05/2008 in Moto & Scooter
Dopo la Super Squalo, basata sul Desmoquattro, l'australiana Vee Two propone un semplice ma efficacissimo kit di sovralimentazione per i bicilindrici Ducati raffreddati ad aria
Una Monster S2R da 116 CV
Un conto è realizzare una moto ad alte prestazioni in tiratura limitata, come la Desmosedici RR o la Vee Two Super Squalo sovralimentata, che con la metà dei cilindri della MotoGP stradale Ducati è in grado di erogare prestazioni simili grazie ai benefici offerti da un compressore volumetrico Sprintex. Un altro, invece, è trasferire questa tecnologia su un prodotto di grande produzione, che non necessita di un mutuo per essere acquistato.
In effetti, la Casa di Borgo Panigale ha riversato sui modelli 848 e 1098 gran parte dei concetti che il reparto di ricerca e sviluppo ha utilizzato sulla Desmosedici RR, e lo stesso ha fatto l'australiana Vee Two, che dopo aver presentato la Super Squalo ha voluto applicare la sovralimentazione a uno dei modelli più diffusi dell'azienda bolognese: la Monster S2R.
"La Monster rappresentava il modello ideale per proseguire la nostra opera dopo quanto fatto sulla Super Squalo.
"La Monster rappresentava il modello ideale per proseguire la nostra opera dopo quanto fatto sulla Super Squalo.
– spiega Tony Hamilton, amministratore delegato della Vee Two Australia, azienda di proprietà della ATG – Quest'ultima rappresenta essenzialmente la prova che un bicilindrico ad alte prestazioni può trasformarsi in un propulsore ancora più estremo grazie all'installazione di uno dei nostri compressori Sprintex. Adesso, invece, abbiamo voluto adottare lo stesso concetto su un modello di fascia intermedia, equipaggiato con una unità raffreddata ad aria, in modo da ottenere un aumento di performance in linea con le specifiche di questo prodotto. Si tratta infatti di una delle Ducati più vendute in assoluto e il kit Sprintex ad essa dedicato non richiede alcuna modifica né al motore né alla ciclistica. In pratica, una volta rimossi alcuni componenti dell'alimentazione di serie, basta installare il compressore e la moto è pronta all'uso. Nel caso, poi, uno decidesse di tornare alla configurazione standard, non ci sono problemi di sorta: il processo è perfettamente reversibile. Il kit può dunque essere rimosso in qualsiasi momento per far tornare il veicolo così come esce dalla fabbrica. Naturalmente, con alcuni piccoli accorgimenti, dei quali ci stiamo già occupando, potranno essere modificati anche i modelli della famiglia Sport Classic, la Multistrada e la Hypermotard, dal momento che il loro motore è praticamente lo stesso e che la diversa cilindrata delle varie versioni, di 992 cc o di 1100 cc, si adatta indifferentemente al kit stesso".
Dopo aver provato la Super Squalo sull'Isola di Man, in occasione del centenario del TT, non avevamo certo bisogno di ulteriori dimostrazioni sull'effettiva efficacia della sovralimentazione applicata al settore motociclistico, dal momento che la moto allestita dalla Vee Two si è rivelata assolutamente al di sopra delle aspettative, con i suoi 203 CV perfettamente sfruttabili anche su strada.
Nel caso della Monster, questo valore scende a 116,7 CV, contro i 78 del modello di serie, mentre la coppia massima misurata al banco della Vee Two è risultata di 11,6 Kgm a 6000 giri, rispetto agli 8,7 Kgm a 6500 giri del motore in configurazione standard.
"La nostra moto sviluppa l'80% delle sue prestazioni già a 3000 giri. – spiega Hamilton – Pertanto, non c'è bisogno di spremerla fino al limitatore per andare forte con essa: la curva di coppia che abbiamo ottenuto è davvero molto piatta".
Tra l'altro, l'aumento di prestazioni è stato ottenuto non solo senza modifiche radicali al propulsore, ma addirittura mantenendo la centralina Magneti Marelli di serie e l'impianto di scarico catalizzato originale. Allo stesso modo, il serbatoio del carburante non richiede alcun intervento per ospitare l'airbox della Vee Two e la Monster S2R sovralimentato risulta pertanto in regola con la normativa Euro 3, oltre ad essere attulmente in fase di certificazione da parte del TUV in Germania. Ciò significa che questa moto risulterà "street legal" in tutto il mondo, anche nella severissima California...
Il test che abbiamo avuto occasione di svolgere direttamente in Australia ha confermato l'elevato livello prestazionale del "pacchetto" messo a punto dalla Vee Two oltre alla relativa facilità di guida che lo caratterizza.
Nel caso della Monster, questo valore scende a 116,7 CV, contro i 78 del modello di serie, mentre la coppia massima misurata al banco della Vee Two è risultata di 11,6 Kgm a 6000 giri, rispetto agli 8,7 Kgm a 6500 giri del motore in configurazione standard.
"La nostra moto sviluppa l'80% delle sue prestazioni già a 3000 giri. – spiega Hamilton – Pertanto, non c'è bisogno di spremerla fino al limitatore per andare forte con essa: la curva di coppia che abbiamo ottenuto è davvero molto piatta".
Tra l'altro, l'aumento di prestazioni è stato ottenuto non solo senza modifiche radicali al propulsore, ma addirittura mantenendo la centralina Magneti Marelli di serie e l'impianto di scarico catalizzato originale. Allo stesso modo, il serbatoio del carburante non richiede alcun intervento per ospitare l'airbox della Vee Two e la Monster S2R sovralimentato risulta pertanto in regola con la normativa Euro 3, oltre ad essere attulmente in fase di certificazione da parte del TUV in Germania. Ciò significa che questa moto risulterà "street legal" in tutto il mondo, anche nella severissima California...
Il test che abbiamo avuto occasione di svolgere direttamente in Australia ha confermato l'elevato livello prestazionale del "pacchetto" messo a punto dalla Vee Two oltre alla relativa facilità di guida che lo caratterizza.
Diciamo che il Desmodue sovralimentato ha una potenza paragonabile a quella del motore che equipaggia la Monster S4R, ma con meno coppia a disposizione. La prima reazione che si ha dopo aver percorso i primi metri in sella alla S2R elaborata dai tecnici australiani è quella di ritrovarsi a sorridere inavvertitamente per il modo in cui la moto accelera nonostante il suo motore sia figlio di un progetto con ben 38 primavere sulle spalle. Un sorriso che si trasforma in un'espressione di autentica goduria quando il compressore a doppia vite, lo stesso che equipaggia la Super Squalo, inizia a farsi sentire a causa della mancanza di carenature che ne attutirebbero il rumore. "Dobbiamo isolare il compressore per soddisfare alcune norme sulla sicurezza, – spiega Tony Hamilton – perciò il kit sarà completato da una protezione in fibra di carbonio, anche se un nostro dipendente che ha montato il kit dice che non se ne sente la necessità".
In ogni caso, l'installazione del kit di sovralimentazione è assai poco invasiva, visto che rispetto alla moto di serie si nota soltanto una presa d'aria in alluminio (che in produzione verrà realizzata in fibra di carbonio) sul lato sinistro, davanti al serbatoio del carburante, mentre una volta inforcata la moto è praticamente impossibile accorgersi della presenza del compressore, se non ruotando la manopola del gas.
Quando si compie questo gesto per la prima volta si scopre come la Monster della Vee Two abbia un'erogazione più dolce rispetto alla Super Squalo, ma non per questo meno entusiasmante. La rumorosità del propulsore è inferiore sulla S2R, dal momento che quest'ultima impiega l'impianto di scarico di serie, ma al tempo stesso ciò contribuisce a rendere il temperamento del propulsore ancora più inatteso. Questa Monster si proietta in avanti come una fucilata, con la ruota posteriore che tenta disperatamente di rimanere attaccata al suolo sotto una spinta ben maggiore rispetto a quella che chiunque riterrebbe plausibile da parte di un motore a due valvole con raffreddamento ad aria.
In ogni caso, l'installazione del kit di sovralimentazione è assai poco invasiva, visto che rispetto alla moto di serie si nota soltanto una presa d'aria in alluminio (che in produzione verrà realizzata in fibra di carbonio) sul lato sinistro, davanti al serbatoio del carburante, mentre una volta inforcata la moto è praticamente impossibile accorgersi della presenza del compressore, se non ruotando la manopola del gas.
Quando si compie questo gesto per la prima volta si scopre come la Monster della Vee Two abbia un'erogazione più dolce rispetto alla Super Squalo, ma non per questo meno entusiasmante. La rumorosità del propulsore è inferiore sulla S2R, dal momento che quest'ultima impiega l'impianto di scarico di serie, ma al tempo stesso ciò contribuisce a rendere il temperamento del propulsore ancora più inatteso. Questa Monster si proietta in avanti come una fucilata, con la ruota posteriore che tenta disperatamente di rimanere attaccata al suolo sotto una spinta ben maggiore rispetto a quella che chiunque riterrebbe plausibile da parte di un motore a due valvole con raffreddamento ad aria.
Una volta svanito l'effetto sorpresa, analizzando il comportamento del mezzo ci si rende conto che l'accelerazione è semplicemente inarrestabile, anche se non così esplosiva come sulla Super Squalo. Il grande vantaggio rispetto a una Monster di serie consiste nella curva di coppia estremamente piatta. Il limitatore è posto a quota 8400 giri, ma anche anticipando la cambiata a 7000 giri l'accelerazione che ne risulta è altrettanto efficace.
"Una delle cose che abbiamo imparato con la Super Squalo è che un'erogazione troppo aggressiva della potenza può mettere in difficoltà anche il pilota più esperto, specie in corrispondenza di condizioni di aderenza precaria. Per questo, sul Monster abbiamo lavorato in modo da ottenere una moto più adatta all'utilizzo quotidiano. – spiega Hamilton - La coppia è pertanto erogata con estrema linearità grazie a una perfetta messa a punto della mappatura dell'iniezione".
Il risultato è un bicilindrico da un litro di cilindrata che dà l'impressione di avere almeno 200 cc in più, con il surplus in termini di coppia che ne consegue.
Uno dei parametri più critici su un motore raffreddato ad aria con simili prestazioni è senza dubbio la temperatura dell'olio, ma nonostante la calda giornata in cui si è svolta la prova (circa 38° C), quest'ultima non ha mai superato i 125° C nemmeno nel traffico. "In casi estremi abbiamo registrato anche temperature superiori ai 130° C, - spiega Hamilton – ma si tratta di eccezioni. Normalmente, infatti, la temperatura dell'olio rimane al di sotto dei 100° C, anche se siamo stati costretti a installare una ventola più grande, perché quella di serie non era sufficientemente potente per soddisfare le esigenze di raffreddamento del motore sovralimentato".
Anche per via della sua generosità in termini di coppia, il motore raggiunge molto rapidamente il limitatore in accelerazione, tanto da sembrare alleggerito a livello di componenti interni, anche se Hamilton giura che il Desmodue che equipaggia il loro Monster non è stato toccato da quando ha lasciato gli stabilimenti di Borgo Panigale.
"Una delle cose che abbiamo imparato con la Super Squalo è che un'erogazione troppo aggressiva della potenza può mettere in difficoltà anche il pilota più esperto, specie in corrispondenza di condizioni di aderenza precaria. Per questo, sul Monster abbiamo lavorato in modo da ottenere una moto più adatta all'utilizzo quotidiano. – spiega Hamilton - La coppia è pertanto erogata con estrema linearità grazie a una perfetta messa a punto della mappatura dell'iniezione".
Il risultato è un bicilindrico da un litro di cilindrata che dà l'impressione di avere almeno 200 cc in più, con il surplus in termini di coppia che ne consegue.
Uno dei parametri più critici su un motore raffreddato ad aria con simili prestazioni è senza dubbio la temperatura dell'olio, ma nonostante la calda giornata in cui si è svolta la prova (circa 38° C), quest'ultima non ha mai superato i 125° C nemmeno nel traffico. "In casi estremi abbiamo registrato anche temperature superiori ai 130° C, - spiega Hamilton – ma si tratta di eccezioni. Normalmente, infatti, la temperatura dell'olio rimane al di sotto dei 100° C, anche se siamo stati costretti a installare una ventola più grande, perché quella di serie non era sufficientemente potente per soddisfare le esigenze di raffreddamento del motore sovralimentato".
Anche per via della sua generosità in termini di coppia, il motore raggiunge molto rapidamente il limitatore in accelerazione, tanto da sembrare alleggerito a livello di componenti interni, anche se Hamilton giura che il Desmodue che equipaggia il loro Monster non è stato toccato da quando ha lasciato gli stabilimenti di Borgo Panigale.
"Il motore di serie ha già un'ottima velocità nel salire di giri, perciò la sovralimentazione non fa che amplificare questa caratteristica. La pressione dell'impianto è regolata su 6,5 psi e la velocità di rotazione del compressore è relativamente bassa: 11.500 giri. Prossimamente, infatti, installeremo anche le parti speciali presenti nel catalogo Vee Two, compresi gli alberi a camme che i nostri clienti utilizzano con soddisfazione già da diversi anni. Ad ogni modo, in questo momento la cosa più importante per noi è dimostrare che il sistema Sprintex funziona egregiamente anche sul motore Ducati a due valvole di serie".
In effetti viene da chiedersi quale ottimo risultato si otterrebbe installando un kit simile su modelli come le Bimota DB5 o DB6 Delirio, dotate di una ciclistica capace di gestire agevolmente performance di questo tipo.
Ad ogni modo, con la Monster S2R Vee Two è importante ricordarsi di non spalancare completamente il gas sotto i 4000 giri, pena qualche strappo alla trasmissione, assente, viceversa, sulla moto di serie. Una volta superata questa soglia, invece, non ci sono problemi. "È una delle caratteristiche con le quali bisogna fare i conti sulle moto che rispettano la normativa Euro 3. – spiega Hamilton – Questo aspetto riguarda tutti i modelli recenti, indipendentemente dalla marca".
Nonostante questo, le prestazioni ottenute dai tecnici australiani sulla S2R rappresentano senza dubbio un eccellente traguardo nel campo della sovralimentazione. Quest'ultima, infatti, è già ampiamente diffusa tra le automobili di grande produzione e l'obiettivo della Sprintex è proprio quello di allargare questo bacino anche al settore delle motociclette. I problemi iniziali legati al peso e agli ingombri, all'aumento della temperatura d'esercizio e al ritardo nella risposta al comando del gas sono ormai stati brillantemente superati. Basti pensare che la Monster S2R sovralimentata pesa soltanto 8 Kg in più rispetto alla moto di serie, ma vanta un aumento in termini di potenza massima di quasi 40 CV!
"La sovralimentazione rappresenta oggi una validissima alternativa per rendere un motore di serie più performante – sostiene Hamilton - senza compromettere l'erogazione ai bassi e medi regimi e, soprattutto, senza spendere cifre esagerate".
Per il mercato europeo, la Vee Two commercializza questo kit insieme a tutti i componenti necessari (compresa una diversa centralina elettronica), oltre a un DVD che ne spiega passo per passo l'installazione, al prezzo di 3.995 Euro Iva inclusa. In Italia, al momento, non è ancora presente un distributore ufficiale, ma Hamilton assicura che molto presto ne verrà incaricato uno.
In effetti viene da chiedersi quale ottimo risultato si otterrebbe installando un kit simile su modelli come le Bimota DB5 o DB6 Delirio, dotate di una ciclistica capace di gestire agevolmente performance di questo tipo.
Ad ogni modo, con la Monster S2R Vee Two è importante ricordarsi di non spalancare completamente il gas sotto i 4000 giri, pena qualche strappo alla trasmissione, assente, viceversa, sulla moto di serie. Una volta superata questa soglia, invece, non ci sono problemi. "È una delle caratteristiche con le quali bisogna fare i conti sulle moto che rispettano la normativa Euro 3. – spiega Hamilton – Questo aspetto riguarda tutti i modelli recenti, indipendentemente dalla marca".
Nonostante questo, le prestazioni ottenute dai tecnici australiani sulla S2R rappresentano senza dubbio un eccellente traguardo nel campo della sovralimentazione. Quest'ultima, infatti, è già ampiamente diffusa tra le automobili di grande produzione e l'obiettivo della Sprintex è proprio quello di allargare questo bacino anche al settore delle motociclette. I problemi iniziali legati al peso e agli ingombri, all'aumento della temperatura d'esercizio e al ritardo nella risposta al comando del gas sono ormai stati brillantemente superati. Basti pensare che la Monster S2R sovralimentata pesa soltanto 8 Kg in più rispetto alla moto di serie, ma vanta un aumento in termini di potenza massima di quasi 40 CV!
"La sovralimentazione rappresenta oggi una validissima alternativa per rendere un motore di serie più performante – sostiene Hamilton - senza compromettere l'erogazione ai bassi e medi regimi e, soprattutto, senza spendere cifre esagerate".
Per il mercato europeo, la Vee Two commercializza questo kit insieme a tutti i componenti necessari (compresa una diversa centralina elettronica), oltre a un DVD che ne spiega passo per passo l'installazione, al prezzo di 3.995 Euro Iva inclusa. In Italia, al momento, non è ancora presente un distributore ufficiale, ma Hamilton assicura che molto presto ne verrà incaricato uno.
Una Monster S2R da 116 CV
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