Moto & Scooter
Yamaha TMax 2008
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Dopo sei anni di successi arriva il nuovo TMax, rinnovato in ogni dettaglio, tanto da non avere nemmeno una vite in comune col precedente modello. Solo il divertimento alla guida rimane immutato.
Tokyo – Proprio in suolo giapponese viene presentato il nuovo TMax, modello di punta della Casa dei tre diapason, rinnovato e corretto in ogni suo dettaglio.
In sei anni il bicilindrico Yamaha ha raggiunto quote di vendita siderali: 100.000 pezzi circa venduti in Europa, di cui addirittura il 78% in Italia. Nel nostro Paese, infatti, il TMax è quasi un fenomeno di costume e il suo nome è diventato un brand, separato dal marchio di fabbrica – come ad esempio Vespa e Scarabeo –.
In sei anni il bicilindrico Yamaha ha raggiunto quote di vendita siderali: 100.000 pezzi circa venduti in Europa, di cui addirittura il 78% in Italia. Nel nostro Paese, infatti, il TMax è quasi un fenomeno di costume e il suo nome è diventato un brand, separato dal marchio di fabbrica – come ad esempio Vespa e Scarabeo –.
Amato dunque da tutti, soprattutto in ambito metropolitano, questo scooter massiccio e agile si è prestato a varie personalizzazioni nell'arco degli anni: colori sgargianti, fanali e cupolini alternativi, scarichi aperti. Questo perché è uno scooter sportivo.
Il nuovo TMax è stato testato sulla pista Japan Cycle SC a Shuzenji, un circuito realizzato per le biciclette e utilizzato in esclusiva per questa prova: la sensazione era quella di trovarsi in un mini-TT, tra curve in mezzo agli alberi e continui sali-scendi. Un ottimo terreno di prova per il nuovo 500 di Yamaha che ha mostrato ancora una volta la predisposizione naturale al misto.
L'evoluzione estetica del TMax sembra portarlo a linee più moderne ma anche più ordinarie, offrendo comunque nel complesso un risultato convincente, soprattutto nella parte posteriore. I dettagli e la qualità sono tra i suoi punti di forza: non ci sono sbavature e i materiali sono stati scelti con cura maniacale, tanto che anche la plastica della strumentazione diventa piacevole al tatto e alla vista.
In sella la sensazione è di solidità, in ogni parte. Le novità riguardano tutto lo scooter, a partire dal telaio realizzato in alluminio, in struttura composita, che ha permesso di ridurre il peso di circa 3,6 kg e di incrementare di un litro la capacità del serbatoio carburante. Nel complesso il nuovo maxi scooter è più leggero di 5 chili, rosicchiati oltre che dal telaio, anche dalla carena alleggerita.
Per quel che riguarda la ciclistica, oltre ad una differente taratura delle sospensioni, all'anteriore è stata montata una ruota da 15' – prima era da 14' –, gli steli della forcella aumentano il diametro a 43 mm e l'interasse diventa di 1.580 mm dai 1.575 che erano: il tutto, a detta dei tecnici, alla ricerca di una maggiore stabilità in strada, sia sul dritto sia nel misto, sia in presenza di sconnessioni.
Anche il motore bicilindrico da 499 cc ha subito modifiche e novità.
Infatti, il nuovo modello vede rimappata l'iniezione, modificate le prese d'aria e la disposizione del filtro dell'aria per migliorare l'immissione d'ossigeno al motore. Quest'ultimo ha subito modifiche anche alla camera di combustione e allo scarico sportivo.
Un corpo farfallato più grande è il segreto della grintosa erogazione del nuovo TMax, con emissioni però in linea con la normativa Euro 3.
In sella si percepiscono anche le modifiche ergonomiche: il cuscino ha una nuova sagoma che ne riduce l'altezza da terra e la indurisce un po', mentre i due vani portaoggetti anteriori sono più funzionali e capienti. Per facilitare il carico del sottosella è stata modificata l'apertura, con cerniera portata al posteriore: il vano è sempre risicato e accoglie solo un casco integrale.
Bella la plancia della strumentazione, con il tachimetro analogico ben visibile e un display digitale che avverte anche dell'età dell'olio e delle cinghie.
Di serie è presente pure l'immobilizer, mentre manca la spina 12V per ricaricare il cellulare (c'è la predisposizione ma il resto è optional).
Tra gli accessori sono previsti il bauletto e i deflettori laterali, mentre i colori sono 4 e poco vivaci:
argento, nero, antracite e blu.
Il TMax sarà disponibile nei concessionari a fine novembre al prezzo di 9.395 euro c.i.m.
Per la versione ABS si dovrà attendere marzo 2008 e costerà 500 euro in più.
Come va
Bisogna proprio avere una pista per portare al limite questo scooter dall’animo motociclistico.
Il suo successo di vendite è dovuto proprio alle caratteristiche che l’hanno sempre assimilato ad una moto: ciclistica rigida e sportiva, motore potente e pronto. Anche adesso, con questa nuova versione, Yamaha ribadisce il concetto: in sella si possono impostare le curve quasi come in moto, anche se la posizione pare più “seduta” rispetto al precedente.
La strumentazione è ben visibile e gli specchietti sono posizionati alla giusta altezza. Le manopole si afferrano con facilità e le leve ora sono regolabili nella distanza.
Il ponte e il piano di appoggio dei piedi danno l’impressione di essere più larghi di prima, forse per la mutata altezza della sella.
Girata la chiave, la partenza è pronta e scattante anche se più fluida e morbida del vecchio TMax: si percepisce la potenza ma senza aggressività.
Nel misto stretto la ciclistica mostra il meglio di sé: scattante e agile, entra in curva preciso e rimane stabile per tutta la percorrenza, fino ad uscire senza allargare.
Il nuovo maxi di Iwata è stabile e preciso, grazie anche all’interasse cresciuto di 5 mm e alla distribuzione dei pesi più equilibrata.
Le sospensioni lavorano bene e anche in presenza di sconnessioni in piega lo scooter rimane piantato nella sua traiettoria, senza mai scomporsi. I freni sembrano fin troppo decisi quando si manovra sul lento, ma una volta aperto il gas si gode dell’efficacia immediata. In curva, però, se si pinza con un po’ di decisione, tende a raddrizzarsi con rapidità: occorre abituarsi a dosare la forza applicata alla leva.
Ottime, poi, le gomme di prima dotazione, le Dunlop Sportmax GPR 100, sui cerchi da 15’’.
Infine, lo scarico rinnovato regala un sound corposo che si fa notare quando si spalanca il gas.
Il suo successo di vendite è dovuto proprio alle caratteristiche che l’hanno sempre assimilato ad una moto: ciclistica rigida e sportiva, motore potente e pronto. Anche adesso, con questa nuova versione, Yamaha ribadisce il concetto: in sella si possono impostare le curve quasi come in moto, anche se la posizione pare più “seduta” rispetto al precedente.
La strumentazione è ben visibile e gli specchietti sono posizionati alla giusta altezza. Le manopole si afferrano con facilità e le leve ora sono regolabili nella distanza.
Il ponte e il piano di appoggio dei piedi danno l’impressione di essere più larghi di prima, forse per la mutata altezza della sella.
Girata la chiave, la partenza è pronta e scattante anche se più fluida e morbida del vecchio TMax: si percepisce la potenza ma senza aggressività.
Nel misto stretto la ciclistica mostra il meglio di sé: scattante e agile, entra in curva preciso e rimane stabile per tutta la percorrenza, fino ad uscire senza allargare.
Il nuovo maxi di Iwata è stabile e preciso, grazie anche all’interasse cresciuto di 5 mm e alla distribuzione dei pesi più equilibrata.
Le sospensioni lavorano bene e anche in presenza di sconnessioni in piega lo scooter rimane piantato nella sua traiettoria, senza mai scomporsi. I freni sembrano fin troppo decisi quando si manovra sul lento, ma una volta aperto il gas si gode dell’efficacia immediata. In curva, però, se si pinza con un po’ di decisione, tende a raddrizzarsi con rapidità: occorre abituarsi a dosare la forza applicata alla leva.
Ottime, poi, le gomme di prima dotazione, le Dunlop Sportmax GPR 100, sui cerchi da 15’’.
Infine, lo scarico rinnovato regala un sound corposo che si fa notare quando si spalanca il gas.
Dati tecnici
Motore: 2 cilindri in linea trasversali a 4 tempi, raffreddamento a liquido; alesaggio per corsa 66x73 mm; cilindrata 499,0 cc; rapporto di compressione 11:1. Distribuzione bialbero a camme in testa con comando a catena, 4 valvole per cilindro. Alimentazione a iniezione elettronica. Capacità serbatoio carburante 15 litri. Lubrificazione a carter secco.
Trasmissione: frizione automatica centrifuga multidisco in bagno d’olio, cambio a variatore automatico centrifugo, finale automatica con V-Belt.
Ciclistica: telaio in alluminio; sospensione anteriore, forcella telescopica 43 mm; sospensione posteriore, forcellone oscillante. Pneumatici: anteriore 120/70-R15, posteriore 160/60-R15. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 267 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 267 mm.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.195, larghezza 775, altezza sella 800, interasse 1.580. Peso a secco 203 kg.
Prestazioni dichiarate: potenza 32 kW (43,5 CV) a 7.500 giri, coppia 45 Nm (4,6 kgm) a 6.500 giri.
Trasmissione: frizione automatica centrifuga multidisco in bagno d’olio, cambio a variatore automatico centrifugo, finale automatica con V-Belt.
Ciclistica: telaio in alluminio; sospensione anteriore, forcella telescopica 43 mm; sospensione posteriore, forcellone oscillante. Pneumatici: anteriore 120/70-R15, posteriore 160/60-R15. Freni: anteriore a doppio disco in acciaio da 267 mm e pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco singolo in acciaio da 267 mm.
Dimensioni (mm) e peso: lunghezza 2.195, larghezza 775, altezza sella 800, interasse 1.580. Peso a secco 203 kg.
Prestazioni dichiarate: potenza 32 kW (43,5 CV) a 7.500 giri, coppia 45 Nm (4,6 kgm) a 6.500 giri.
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