Moto & Scooter
Cobra Stratacruiser
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Una special che sembra il prototipo di qualche colosso motociclistico: ma resta un progetto di un'azienda americana che ha lavorato attorno a un motore nipponico
L'azienda californiana Cobra Design (www.cobrausa.com) ha affidato ai progettisti Mike Rinaldi e Denny Berg la realizzazione della Stratacruiser, una special dal profilo basso e lungo e realizzata, una volta tanto, partendo da una base giapponese. La Stratacruiser è spinta, infatti, da un bicilindrico a V raffreddato a liquido da 1600 cc, derivato da una Kawasaki VN del 2003 e dotata di trasmissione finale ad albero.
L'estetica particolarmente lineare e il senso di completezza delle sovrastrutture in alluminio, che abbinano sapientemente i dettagli cromati e le verniciature opache di alcune parti, la fanno sembrare quasi una moto pronta ad entrare in produzione, anche se difficilmente sarà così: più probabile che la vedremo tra le "bellezze" di uno dei tanti Bike Show americani in arrivo la prossima primavera.
Dal punto di vista tecnico si segnala l'alimentazione ad iniezione elettronica prodotta dalla stessa Cobra (Fi2000 Fuel Management System), la ciclistica con telaio rigido e forcella accorciata imprigionata da piastre artigianali e l'impianto di scarico 2 in 2 prodotto dalla stessa Cobra.
L'accessoristica, oltre alla fanaleria a led e proiettori alogeni, è firmata Performance Machine (che realizza anche in parte le sovrastrutture): per la maggior parte si tratta di accessori della prestigiosa serie Contour.
I cerchi PM da 18" sono abbinati a dischi della stessa marca, con pinze a pistoncini di diametro differenziato. Un po' controcorrente la scelta di adottare una copertura posteriore di dimensioni "umane", cioè solo da 200.
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