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Moto & Scooter

Libri: Tenni - L'antenato di Valentino

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La vita e la carriera di uno dei più grandi e spettacolari piloti del motociclismo. Cesare De Agostini racconta le gesta di questo campione rintracciando in lui i "geni sportivi" del Fenomeno di Tavullia

"No ghe xe machine par mi" (Non ci sono macchine per me).
Forse è questa la frase più illuminante per indicare il carattere sportivo di Tomaso Omobono Tenni, un pilota tanto bravo quanto irruento ed amante del "correre per il correre".
Tenni era quello che cadeva pur di non far la figura del calcolatore, quello che rompeva i motori pur di far "contento" il pubblico, e soprattutto era quello che diceva senza mezzi termini:"Ma tu credi che il pubblico va a vedere le corse per vedere se arriva prima Gilera o se arriva prima Guzzi? No, va a vedere le corse perchè vuole vedere andare forte".

Cesare De Agostini nel suo libro "Tenni - L'antenato di Valentino" mette idealmente a confronto la vita e la carriera dell'asso trevigiano con quella altrettanto spettacolare (e sicuramente più fortunata) di Valentino Rossi.
Se infatti ci fermassimo a considerare i soli numeri e a contare le sole vittorie potrebbe sembrare un azzardo, ma - benché la storia non si faccia con i "se" - è pensabile affermare che fu solo una buona dose di sfortuna a vietare ad Omobono Tenni un palmarès internazionale simile a quello del Fenomeno di Tavullia.
E non parliamo della sfortuna "spicciola", della gomma bucata, della caduta a pochi metri dal traguardo, della singola gara persa per un'inezia.
Si potrebbe infatti dire che tutta la grandissima carriera di Tenni è stata segnata da una serie di negatività che solo l'indubbia bravura del Nostro è riuscita in parte a piegare.
Le "sfortune" del mattatore del TT 1937 furono innanzitutto quella di arrivare alla piena consacrazione internazionale in un momento in cui l'Italia Fascista non godeva di grandi simpatie, poi di doversi letteralmente fermare per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale, in seguito, al termine del conflitto, di trovarsi certamente ancora competitivo ma ormai inesorabilmente non più giovane, ed infine di concludere la carriera (e purtroppo anche l'esistenza…) un anno prima dell'istituzione del Campionato Mondiale, che sempre per uno scherzo della sorte iniziò il 13 giugno 1949 proprio con il Tourist Trophy sull'Isola di Man.
Di fronte a tanto qualsiasi pilota, anche vincente, sarebbe scivolato inesorabilmente verso l'oblio finendo presto col diventare "uno dei tanti".
Non è stato così per Tenni: la sua incredibile vittoria al Tourist Trophy del 1937 probabilmente vale quanto un mondiale e il suo legame quasi viscerale con la Moto Guzzi ha segnato un'epoca.
Immortale in tale occasione il commento dello Speaker, che durante la sua gara ebbe a dire una frase ancora oggi famosa: "Informazioni da tutto il percorso ci dicono che Tenni sta curvando con pazzo abbandono tanto da far dubitare circa il suo giungere al traguardo in un sol pezzo".
E così non stupisce il fatto che questo pilota, senza vincere neppure un mondiale, nella considerazione dei critici più preparati è come se ne avesse vinti più d'uno, ed il suo nome ancora oggi si può e si deve accostare senza timore a quello dei più grandi.
Cesare De Agostini ripercorre con precisione biografica ma senza pendanteria la vita di questo spericolato e incredibile pilota, integrando le gesta più famose con aneddoti privati e particolari meno noti.
Gradevole e ben calibrata la selezione fotografica che, senza risultare invadente, ben si integra nelle parti testuali andando a confezionare un libro bello sia da "leggere" che da "guardare".

Cesare De Agostini
Tenni - L'antenato di Valentino
175 pagine
Prezzo di copertina : 39,80 euro
Collana "Vite da corsa" - Giorgio Nada Editore

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