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Chica 46 El Cafe Racer

il 29/03/2006 in Moto & Scooter

Una special realizzata solo con parti d’epoca da un maestro dell’artigianato. Col motore degli Anni quaranta e una linea che sembra uscita da un circuito di tanti anni fa ha un valore di oltre 30.000 dollari

Chica 46 El Cafe Racer
Zoso

di Daniele Massari

Huntington Beach (USA) - Di Harley preparate in chiave sportiva se ne vedono tante, specie tra gli appassionati dell’ultima generazione. Ciò che può risultare insolito è, semmai, incontrare un customizer che nel 2005 spende tempo e soldi per realizzare una sportiva d’epoca partendo da pezzi marchiati H-D, è vero, ma a metà del secolo scorso!

Il customizer in questione (l’unico, a nostro avviso, in grado di concepire un così insano proposito), è nientemeno che Chica Custom Cycles.

Il “guru” dell’officina californiana, si sa, ama i pezzi di pregio, l’alluminio saldato a mano e gli accessori “one piece”, irripetibili perché realizzati esclusivamente in modo artigianale.

Così, il giorno che sullo scaffale della piccola officina di Huntington Beach si erano accumulati pezzi a sufficienza, la sua diabolica fantasia ha composto dal nulla le linee generali di questa racer smilza e fascinosa, che sembra una delle nuove Ducati in stile retrò ma ha dalla sua il vantaggio di essere stata concepita molto prima, e di annoverare nella propria scheda tecnica pezzi d’epoca, di quelli veri.

Ciò che notoriamente contraddistingue le special realizzate dall’artista giapponese, giunto appena dieci anni fa sulle sponde californiane e da allora divenuto un simbolo del mondo chopper, è la infinita cura riposta nella realizzazione delle tante parti artigianali che adornano le sue motociclette.
In effetti, Chica sostiene che le moto che escono dalla sua officina siano necessariamente tutte differenti tra loro, visto che realizza a mano tutto ciò che può.
Così, dal telaio allo splendido serbatoio in alluminio, allo sportivissimo codino monoposto con tanto di tabelle portanumero, tutto è stato fatto a mano dall’equipe di artigiani e battilastra che collaborano a stretto contatto all’interno dell’officina.
All’estremità degli smilzi semimanubri sono state installate due manopole firmate da Ted’s Cycles, che con la sua vinse a Daytona nel 2003.

Ad impreziosire un lavoro già di per sé molto accurato ci pensano le grafiche, sobrie ma curatissime, ed i pinstriping firmati da Bob Iverson. Uniche concessioni alla filosofia “handmade”, i due fanali, la sella ed uno splendido serbatoio dell’olio Crime Scene, dotato di alette di raffreddamento.
Il valore stimato di una moto di questo tipo, con una firma così prestigiosa sul serbatoio, supera di un bel po’ di 30.000 dollari. Ma vuoi mettere l’esclusività

Si parte dal motore, uno di quei bicilindrici che hanno fatto la storia: un Harley-Davidson Knucklehead da 61 c.i. (1.000 cc), la cui caratteristica forma delle testate ricorda le nocche di un pugno chiuso. Naturalmente il propulsore originale, datato anni Quaranta, è stato rivisto ed aggiornato con parti che gli consentissero di proseguire longevo lungo le strade della California. Gli alberi a camme sono stati alleggeriti ed all’alimentazione è stato preposto un carburatore SU Eliminator dotato di filtro dell’aria a trombetta Rivera Velocity Stack. La colonna sonora viene garantita da uno scarico artigianale 2 in 2 con terminali a tromboncino e caratteristica verniciatura racing nera opaca.

Il reparto di trasmissione vanta una primaria scoperta a cinghia e la finale a catena.
Tutta nuova anche la ciclistica, che abbina un telaio firmato dalla stessa Chica Customs al forcellone di derivazione Harley-Davidson XLA ed alla smilza forcella, anch’essa prelevata da una vecchia Harley.
I cerchi a raggi, entrambi da 18” di diametro, sono abbinati a due grossi freni a tamburo e gommati con pneumatici Continental Contiblitz dal battistrada retrò.

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