Moto & Scooter
Motoblob: l'amatore spennato
Le piste sono sempre piene, nonostante i prezzi altissimi di turni, gomme, ricambi. Al motto di “il motociclismo è uno sport costoso”, tutti spillano gran soldi a chi va su due ruote. Ecco un tipico esempio di questo stillicidio
Se sei un motociclista appassionato, una volta o l'altra in pista ci entri. Quello che prima sognavi guardando i Gp in televisione, si trasforma in una realtà colorata e adrenalinica popolata da omini che ti presentano continuamente il conto. Altissimo, in genere. Ogni particolare, dal panino con salamella sintetica nei paddock, ai tamponi paratelaio, alla catena con passo 520, alle serigrafie… tutto, ma proprio tutto, sembra costare più del dovuto. Il motivo? “Il motociclismo è uno sport costoso”, dice chi vende.
Per la serie: potevi anche darti alla corsa campestre... Rassegnato, compro una seicento nuova e mi condanno a 24 rate che sono un vero collare a strozzo, ma si vive una volta sola.
In rosso sul conto ma non domo nello spirito, sfoglio un listino ricambi qualsiasi e mi accorgo che se mi sdraio e faccio fuori la carena originale son dolori. Devo comprarne una in vetroresina: stando sull’economico mi vanno via 700 euro per una completa.
Ma non è finita: porto una cornea al monte dei pegni e, raggranellati così i 1.800 euro per l'Akrapovic completo in titanio, sono finalmente pronto per varcare il fatidico cancello. Bene, dev’essere il mio giorno fortunato perché con internet trovo posto a Misano per soli 250 euro. Naturalmente se piove non giro e perdo i soldi, ma non ci si può opporre.
L’idea di arrivare in moto fin là e tornare in giornata non mi pare granché, anche perché se cado e la disfo, poi devo tornare in autostop. Che faccio, compro un carrello? Non ho il posto dove tenerlo, e poi il gancio da applicare alla macchina costa una fortun. Mi piego al noleggio del furgone: 100 euro al giorno, più il gasolio, più il pedaggio autostradale. Per dormire ho trovato una pensione di vecchietti, per mangiare mi accontento di un Fattoria all’autogrill. Non ho più un quattrino, ma mi sono divertito come un matto e - in fondo - ho finito di spendere… Ehm, in effetti no: devo cambiare gomme e pastiglie…
Per la serie: potevi anche darti alla corsa campestre... Rassegnato, compro una seicento nuova e mi condanno a 24 rate che sono un vero collare a strozzo, ma si vive una volta sola.
In rosso sul conto ma non domo nello spirito, sfoglio un listino ricambi qualsiasi e mi accorgo che se mi sdraio e faccio fuori la carena originale son dolori. Devo comprarne una in vetroresina: stando sull’economico mi vanno via 700 euro per una completa.
Ma non è finita: porto una cornea al monte dei pegni e, raggranellati così i 1.800 euro per l'Akrapovic completo in titanio, sono finalmente pronto per varcare il fatidico cancello. Bene, dev’essere il mio giorno fortunato perché con internet trovo posto a Misano per soli 250 euro. Naturalmente se piove non giro e perdo i soldi, ma non ci si può opporre.
L’idea di arrivare in moto fin là e tornare in giornata non mi pare granché, anche perché se cado e la disfo, poi devo tornare in autostop. Che faccio, compro un carrello? Non ho il posto dove tenerlo, e poi il gancio da applicare alla macchina costa una fortun. Mi piego al noleggio del furgone: 100 euro al giorno, più il gasolio, più il pedaggio autostradale. Per dormire ho trovato una pensione di vecchietti, per mangiare mi accontento di un Fattoria all’autogrill. Non ho più un quattrino, ma mi sono divertito come un matto e - in fondo - ho finito di spendere… Ehm, in effetti no: devo cambiare gomme e pastiglie…