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Moto & Scooter

Goldammer Trouble

il 30/01/2006 in Moto & Scooter

La moto che ha vinto la passata edizione della BikeFest di Las Vegas è una replica delle board-tracker del passato. Linee fluenti, colori tenui ed un propulsore che fa sognare!

di Daniele Massari

Solo un artista molto esperto può impressionare una giuria di artisti, esperti a loro volta della stessa materia. E’ stata questa la chiave della vittoria della “Trouble”, realizzata da Roger Goldammer (www.goldammercycle.com), alla scorsa BikeFest di Las Vegas, il cui bike show era presieduto solo da customizer di fama internazionale.
Ispirata alle “board-tracker” di inizio secolo, semplici ma sinuose, la Trouble stupisce per un altro elemento, di assoluto rilievo: il poderoso motore monocilindrico raffreddato ad aria e sovralimentato, dalla cilindrata record di 964cc!

La livrea verde e crema proietta subito in un’epoca lontana decenni: tutto è stondato, gli spigoli sono smussati (persino il serbatoio), non ci sono cavi a vista che turbino la linea e persino le ruote, da 21” l’anteriore e da ben 20” la posteriore, sembrano contribuire all’armonia generale del mezzo.
Roger non dimentica, nella realizzazione delle sue moto (la Trouble ha richiesto sette mesi di fatica), che un customizer deve porsi gli stessi interrogativi dei progettisti delle moto di serie a proposito di guidabilità ed affidabilità, sebbene gli obiettivi non possano poi essere gli stessi: ma una moto realizzata in un pezzo unico, con la cura e la libertà che questo tipo di lavoro comporta e garantisce, può comunque indicare nuove, interessanti strade stilistiche da seguire.

Come accadeva sulle moto da board-track, laddove si tirava via un cilindro dai twin dell’epoca, sulla Trouble è stata condotta un’operazione di mutilazione, ai danni di un enorme Merch Performance da quasi 2.000 cc. Al posto del cilindro posteriore è alloggiato l’impianto Rotrex che provvede a tirar fuori dal “mono” una potenza ed una coppia fuori dal comune. Un condotto di mirabile fattura, privo di saldature a vista, provvedere a rifornire di aria fresca questa zona ed alimentare il carburatore S&S Super G.
Il telaio a trave singola discendente di grosso diametro si sposa con la sospensione posteriore rigida (come la tradizione impone) e con una forcella dalle linee curve che richiama la prima sospensione anteriore disegnata da Charley Hathaway nel 1905 per Triumph (dotata, in questo caso, di ammortizzatore occultato nel cannotto di sterzo, inclinato di 30°).
Due freni a disco (il posteriore ricavato sulla corona della trasmissione finale a catena), pedane centrali, scarico libero sotto il basamento, subito sotto l’evocativo kick starter (unico modo per avviare il motore) completano la lista delle “chicche” da cui la Trouble è impreziosita.

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