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Harley-Davidson 883R by HD Pavia

il 01/02/2005 in Moto & Scooter

Ormai si è sparsa la voce e da tutta Italia frotte di fanatici dell'elaborazione si presentano nella concessionaria lombarda con la loro Harley. La richiesta è sempre la stessa, andare più forte!

di Daniele Massari

Harley-Davidson Pavia (www.harleydavidsonpavia.com) ne ha fatta un’altra delle sue: il buon Angelo Neri, insieme al suo staff specializzato nella realizzazione di sogni motorizzati, questa volta si è messo al lavoro su una base che, almeno ideologicamente, avrebbe bisogno di ben pochi interventi. “Invece la 883R così come l’hanno fatta è ancora troppo poco estrema ci dice, giustificando il suo bisogno di mettere le mani su tutto ciò che ha due cilindri, e continua: “secondo me un modello degno di questo nome avrebbe dovuto essere ancora più privo di compromessi, messo giù davvero da gara.

Così, se il colosso di Milwaukee non si arrischia a produrre una motocicletta che starebbe benissimo su una pista di terra battuta ma certo venderebbe molti meno esemplari, nulla vieta che a fare ciò sia un dealer col pallino delle sensazioni forti!

In particolare, quella che fu una 883R standard si è trasformata in questa belva da Dirt Track su commissione di un appassionato cliente marchigiano già possessore di una Buell: questi, dopo aver visto un po’ su tutte le testate specializzate cosa sono capaci di fare in quella nebbiosa cittadina alle porte di Milano, ha caricato il mezzo su un furgone ed ha bussato alle porte della concessionaria.

Ad Angelo ed alla sua creatività, però, questa volta sono stati imposti dei vincoli: una forcella upside-down, per cominciare, e soprattutto due bei cerchi da 17”. “In realtà a me sarebbero piaciuti quelli da 19 ha commentato Angelo “ma è anche vero che poi trovare le coperture adatte sarebbe stato molto più problematico…”
Infine, quanto costa realizzare una special come questa? "Beh, considera che la moto costa circa 9.000 Euro, poi devi aggiungerci i pezzi ed il lavoro... diciamo che con 20.000 Euro ti porti a casa un mezzo cattivo come questo!"

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Dal punto di vista estetico questa 883R ha poco a che vedere con il modello originario, eccezion fatta per il serbatoio “peanut”: il gruppo sella-codone è stato sostituito da uno che ricalca molto da vicino le linee delle moto da dirt track (all’estremità posteriore ingloba fanale Lukas e struttura portatarga) e, oltre alle nuove misure delle coperture, il fanale anteriore è stato soppiantato da uno derivato dalla V-Rod: Angelo dice che lui ci avrebbe messo volentieri una semplice tabella portanumero, ma forse non sarebbe stato facile andarci a passeggio
Certo è che questa “R” ha un tocco inequivocabilmente selvaggio: i pneumatici tassellati montati suoi cerchi a raggi dal canale nero (all’anteriore non c’è nemmeno il parafango), il motore, nero anch’esso come la ciclistica, il doppio scarico alto, sono tutti dettagli che la dicono lunga sull’aggressività del mezzo.

Se poi scendiamo nei particolari ecco, evidente, il tocco di gente che se ne intende: dalla strumentazione Autometer con Shift light regolabile agli splendidi comandi al manubrio FP in alluminio, fino agli indicatori di direzione posti alle estremità del manubrio da 25mm, o ai cavi in treccia metallica, tutto parla rigorosamente il linguaggio delle prestazioni senza compromessi!

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Venendo alle modifiche sul propulsore, i cilindri sono stati rialesati per portare la cilindrata a quota 1200cc, e le testate hanno subito la lucidatura dei condotti di aspirazione; i nuovi pistoni Screamin’ Eagle conservano un cielo piuttosto stondato, per preservare un rapporto di compressione “umano”. Dal catalogo del reparto corse HD giungono anche le nuove camme idrauliche tipo “Bolt-in”, che portano ad una maggiore alzata delle valvole ed hanno un diagramma ben più appuntito, abbinato alle maggiori performance offerte dalla centralina Crane e dall’accensione Dyna Hi-4.

La “respirazione” del rinnovato Twin sfrutta un vorace carburatore Mikuni da 42mm con filtro dell’aria Forcewinder, in abbinamento all’impianto di scarico 2 in 2 con terminali Supertrapp.
La ciclistica, che al momento delle foto vantava una forcella upside-down Ceriani ed una coppia di ammortizzatori posteriori Progressive Suspension, è stata aggiornata in corso d’opera con un forcellone in alluminio scatolato firmato JMC. L’impianto frenante prevede dischi flottanti Alth (da 315mm gli anteriori, da 292mm i posteriori), ormai una firma di H-D Pavia, e pinze freno originali. Inoltre, ai due cerchi da 17”, con il retrotreno che ha una gomma da 160, è stata abbinata una trasmissione finale a catena Renthal.

E quei due filtri che sbucano dalla scocca del codone? Sono i due sfiati delle teste: “messi lì dietro per dare a questo Sporty un tocco ancor più racing

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