Moto & Scooter
Piaggio X8 200: guerriero elegante
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L’erede dell’Hexagon è un compagno concreto che sa togliersi anche lo sfizio di qualche lusso. L’abbiamo testato a lungo in città e ci ha decisamente convinti grazie ad un’abitabilità al top


L’Hexagon è stato il primo maxi Piaggio: un successo meritato che si è protratto per anni (dal 1994 sono stati venduti ben 150.000 pezzi) e capace di resistere alla concorrenza dei prodotti stranieri. Col tempo sono arrivati i motori giusti, e le minuscole ruote da 10 pollici hanno lasciato spazio a più consoni cerchi da 12”. L’X8, erede naturale dell’Hexagon, lascia il ruolo di ammiraglia al più abbondante e dotato X9, del quale ad oggi non si contano le versioni: oramai un maxi degno di questo nome ha una cilindrata da almeno 400 cc, vani bagagli di titanica grandezza, e soprattutto un prezzo di listino che molto difficilmente scende sotto i 6.
000 euro.
Per questo con l’X8, che si attesta a quota 4.000, siamo -tecnicamente- ancora nel regno dei midi: ma, in fondo, non è che poi si rinunci a molto. Soprattutto nel caso del ruote basse Piaggio, che punta molto su aspetto e dotazioni “executive” e offre un'abitabilità record per pilota e passeggero. La concorrenza in questo settore è innumerevole e agguerrita: si passa da alcuni prodotti coreani o taiwanesi estremamente allettanti dal punto di vista del prezzo (e oggi anche della qualità generale), ai più noti giapponesi (Suzuki Burgman 125-150 e Yamaha Majesty 250) e Italiani (Aprilia Atlantic 125-250), ugualmente interessanti sotto il profilo della tecnica, del design e -perchè no?- dell'immagine.
Per questo con l’X8, che si attesta a quota 4.000, siamo -tecnicamente- ancora nel regno dei midi: ma, in fondo, non è che poi si rinunci a molto. Soprattutto nel caso del ruote basse Piaggio, che punta molto su aspetto e dotazioni “executive” e offre un'abitabilità record per pilota e passeggero. La concorrenza in questo settore è innumerevole e agguerrita: si passa da alcuni prodotti coreani o taiwanesi estremamente allettanti dal punto di vista del prezzo (e oggi anche della qualità generale), ai più noti giapponesi (Suzuki Burgman 125-150 e Yamaha Majesty 250) e Italiani (Aprilia Atlantic 125-250), ugualmente interessanti sotto il profilo della tecnica, del design e -perchè no?- dell'immagine.
Finiture e tecnica
Con l'X8 Piaggio segue una filosofia secondo noi molto azzeccata: pur racchiusa in una veste lussuosa, la vera anima del midi toscano è la praticità d'uso. I materiali e la componentistica sono, lo diciamo a voce alta, all'altezza del marchio e del prezzo dello scooter.
Gli assemblaggi non presentano sbavature o plastiche taglienti: anzi, l'X8 è "gradevole al tatto".
Dovendo contenere i prezzi nella media di segmento, comunque, a qualcosa si è dovuto rinunciare: manca, ad esempio, il sistema di frenata integrale, molto in voga di recente. Anche la strumentazione rinuncia ad alcuni elementi tipici dei maxi, come il contagiri (rimpiazzato da un bell'orologio a lancette) e il computer di bordo (che in genere nessuno consulta mai). Il vero plus dell'X8, tuttavia, sta altrove. Poco distante, per la verità: sotto la grande e morbida sella. Già, perchè il grande vano sottostante nasconde il segreto del doppio accesso: in pratica si possono caricare ed estrarre bagagli anche da un apposito sportello posteriore. La forma allungata consente di stivare, ad esempio, una racchetta da tennis, ma anche chi non ha quest'esigenza apprezzerà il fatto di poter senza difficoltà farci stare due caschi jet più accessori vari.
Il motore è il collaudato 200 quattro tempi della famiglia Leader, che equipaggia anche la Vespa GT e altri modelli marchiati Gilera e, al di fuori del gruppo Piaggio, Aprilia. Si tratta di un monocilindrico quattro valvole raffreddato a liquido capace di girare piuttosto in alto (quasi ottomila giri) ed esprimere una potenza superiore ai venti cavalli. Quanto alla ciclistica, da segnalare c'è solo il doppio ammortizzatore posteriore, regolabile nel precarico molla in quattro posizioni.
Su strada
A motore acceso l'X8 200 si rivela un onesto lavoratore, anche quando è ben carico di zavorra. Com'è intuibile, la spinta è progressiva, fluida. La trasmissione attacca e stacca senza che lo si avverta: insomma un buono scooter, compagno discreto per gli spostamenti quotidiani. La velocità di punta effettiva che si aggira sui 120 km/h, sufficienti ad avventurarsi in autostrada con la certezza di non infastidire gli automobilisti col piede pesante. A queste andature, peraltro, si apprezza la protezione aerodinamica offerta dallo scudo ampio e dal parabrezza alto.
Secondo noi il passeggero è posizionato un pelo troppo in alto, dunque, a differenza di chi guida, è abbastanza esposto al vento. In compenso ha a disposizione un supporto per la schiena con maniglie integrate davvero utile.
Il giudizio che abbiamo dell'X8 è sicuramente positivo, anche dal punto di vista dei consumi (con dieci euro di verde potete partire dal centro di Milano e arrivare tranquilli in qualche spiaggia della liguria di Ponente tenendo il gas sempre spalancato...). Di certo, però, non si tratta di uno scooter particolarmente adatto alla guida brillante, soprattutto sui tragitti tortuosi, visto il comportamento molto sottosterzante: in parole povere il midi Piaggio tende ad allargare in maniera abbastanza vistosa la traiettoria impostagli (ma intendiamo esclusivamente quando si cercano ritmi elevati).
Ottima invece la resa dei freni: i due dischi lavorano bene e non fanno assolutamente rimpiangere altri, più sofisticati sistemi di arresto.
Secondo noi il passeggero è posizionato un pelo troppo in alto, dunque, a differenza di chi guida, è abbastanza esposto al vento. In compenso ha a disposizione un supporto per la schiena con maniglie integrate davvero utile.
Il giudizio che abbiamo dell'X8 è sicuramente positivo, anche dal punto di vista dei consumi (con dieci euro di verde potete partire dal centro di Milano e arrivare tranquilli in qualche spiaggia della liguria di Ponente tenendo il gas sempre spalancato...). Di certo, però, non si tratta di uno scooter particolarmente adatto alla guida brillante, soprattutto sui tragitti tortuosi, visto il comportamento molto sottosterzante: in parole povere il midi Piaggio tende ad allargare in maniera abbastanza vistosa la traiettoria impostagli (ma intendiamo esclusivamente quando si cercano ritmi elevati).
Ottima invece la resa dei freni: i due dischi lavorano bene e non fanno assolutamente rimpiangere altri, più sofisticati sistemi di arresto.
Dati tecnici
Motore: monocilindrico quattro tempi, raffreddato a liquido, distribuzione monoalbero 4 valvole, alesaggio e corsa 72x48,6 (57x48,6) cilindrata 198 cc (124), rapporto di compressione 11.5,:1 (12:1), potenza max all'albero 15,7 kW-21 cv a 8.500 g/m (10,7 kW-15 cv a 10.000 g/m), coppia max 17,5 Nm a 6.500 g/m (11,7 Nm a 8.500 giri), alimentazione a carburatore, capacità serbatoio 12 lt (1,8 lt di riserva); scarico con Sistema Aria Secondaria e marmitta catalitica. Accensione elettronica, avviamento elettrico.
Trasmissione: variatore automatico CVT con asservitore di coppia.
Ciclistica: telaio a doppia culla in tubi d'acciaio. Sospensioni: ant. Forcella teleidraulica con steli da 35 mm; post. con doppi ammortizzatori idraulici a doppio effetto, molla elicoidale e precarica regolabile in 4 posizioni. Freni: ant. a disco da 260 mm con pinza flottante a doppio pistoncino; post. a disco da 240 mm con pinza a pistoncini contrapposti da 32 mm. Pneumatici: ant. 120/70-14”; post. 130/70-12”.
Dimensioni: lunghezza 2.050 mm; interasse 1.490 mm; altezza sella 790 mm; peso a vuoto 157 kg.
Prestazioni: Velocità max 120 km/h (105 km/h), Consumo ciclo ECE 40 23 km/l (25 km/l)
Euro 2: si.
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