Suzuki GSX-R 1000 by Mike Warren

Scarico sotto sella e carene in carbonio. Buon gusto ed accessori di pregio per una special che splende grazie a cromature e lucidature lungo le spiagge più affascinanti della Florida

testo e foto di Daniele Massari Il proprietario si chiama Mike Warren, e l’abbiamo fermato dopo un mirabolante inseguimento per le strade di Daytona Beach nel corso della passata edizione della Bike Week. Lui se ne andava in giro a bordo di questo missile luccicante, accompagnato da un ragazzetto in sella ad una Yamaha R1 versione 2001, caratterizzata da una verniciatura mimetica chiara…

Così “Fermalo!” Pensi mentre scendi dall’auto in corsa e quasi ti fai investire da un turck.

E i truck, in America, sono molto più grossi che da noi… Poi ti accorgi che, mentre tu stai a parlare col proprietario della GSX-R, degli adolescenti si avvicinano e chiedono l’autografo al tipo sulla R1. “Di chi si trattava?” chiederanno i più: beh, di tale Milf Hunter, attore porno di fama internazionale, stando a quanto ci hanno assicurato i ragazzi che ce ne hanno decantato le doti, praticamente un divo del web.

Inutile scendere in ulteriori dettagli; c’è stato, semmai, da essere lieti di non aver portato con noi le fidanzate di turno…

Ma veniamo alla moto: una GSX-R 1000 nuova nuova (immatricola nel 2003) che è stata personalizzata con buon gusto ed interventi mirati e consapevoli, come ampiamente dimostrato dalle foto: niente stravolgimenti ciclistici o di motore per un mezzo che non ha niente da dimostrare, ma grandissima cura per i dettagli: a partire dalla gran messe di cromature, continuando per il processo di lucidatura con cui è stato impreziosito ogni elemento in alluminio.

Guardando in dettaglio l’elenco delle modifiche effettuate, notiamo come il propulsore sia stato lasciato in gran parte di serie, eccezion fatta per l’adozione di una centralina Power Commander programmabile, per la lavorazione dei condotti di aspirazione delle testate e per l’adozione di un impianto di scarico artigianale; il tutto per un risultato complessivo che spinge la soglia della potenza massima a 159 CV disponibili alla ruota.
Di serie, proprio come il quattro cilindri Suzuki, anche tutto il reparto trasmissione, che non ha richiesto un aggiornamento tecnico.


Piace e convince l’impianto di scarico artigianale che sfrutta un collettore centrale che conduce i gas al terminale in carbonio, disposto a scomparsa al di sotto del codone e chiuso dal pannello sottocodone verniciato in tinta.

La ciclistica è rimasta anch’essa fedele all’originale, almeno per quel che riguarda le linee strutturali: telaio e forcellone, ma anche le piastre Attack Racing (ancorate all’ammortizzatore di sterzo Ohlins), sono stati però lucidati a specchio, mentre i cerchi sono stati accuratamente cromati.

Su questa “mille” di accessori di lusso ne sono stati montati parecchi, nonostante l’aspetto non si discosti poi molto dalla versione standard. In realtà, la special di Mike, messa a punto dalla Glass Touch Polishing, rappresenta un ottimo esempio di come realizzare una moto di ottimo livello senza “azzardare”, cadendo magari nel cattivo gusto.

Tra le “chicche” più belle a guardarsi segnaliamo il disco freno posteriore realizzato artigianalmente e le piastre Attack.

Come se non bastassero tanti accessori di pregio, Mike ci rivela di aver sostituito tutta la carenatura con un’altra realizzata in fibra di carbonio, parte della quale è lasciata a vista ed abbinata al capolino oscurato e bronzato Dubble Bubble.