Moto & Scooter
Per amore ho disonorato Ugo
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Per andare a trovare una tipa di Vicenza si è inventato di essere un inviato di motonline. Ed è stato punito. Ma il racconto fantozziano gli è venuto bene, o no? A proposito: lui è Mario Robusti, 'Robutrix' per gli amici del forum
Mario Robusti
Eccolo qui il nostro Robutrix, tutto sorridente nel suo goretex, sul Pian delle Fugazze "Davvero vieni a Vicenza sabato?"
"Sì, farò un pezzo per motonline."
"Scrivi per motonline?"
"Sì. Allora alla sera ci vediamo?"
"Si, perfetto: baci."
Che fantastica scusa mi invento per vedere una tipa. Per una settimana ammorbo i maroni al mondo intero con la storia (finta) dell'inviato di motonline.
Eccolo qui il nostro Robutrix, tutto sorridente nel suo goretex, sul Pian delle Fugazze "Davvero vieni a Vicenza sabato?"
"Sì, farò un pezzo per motonline."
"Scrivi per motonline?"
"Sì. Allora alla sera ci vediamo?"
"Si, perfetto: baci."
Che fantastica scusa mi invento per vedere una tipa. Per una settimana ammorbo i maroni al mondo intero con la storia (finta) dell'inviato di motonline.
Preparo l'itinerario prima di partire: Cremona-Rovereto-Asiago-Vicenza. Poi controllo il meteo che... indovinate! La scusa comincia a non avere più molto senso. Ma tengo duro, in fin dei conti tira più di cento cavalli da trotto, no? Non sarò così sfigato da beccare un nubifragio, dai!
Durante la notte mi appare Ugo (ndr: per i pochi che ancora non lo sapessero, Ugo è il nome della nostra mascotte, il moscerino che appare nella testa di motonline.com) minaccioso come il fanstama di Canterville: “Hai disonorato motonline: verrai punito!”. Ricordo solo questo quando mi sveglio sudato. Ma rido, come può essere che Ugo mi punisca?
Sabato mattina c’è quella bella alternanza pioggia-sole-pioggia, simpatica come una depilazione totale. A Rovereto trovo sole e 28 gradi. La mia brillante idea di indossare la tuta in goretex si rivolta contro di me. Devo abbandonare nel parco pubblico due strati di materiale impermeabile inferocito, in grado di pensare e attaccare i pitbull. Poi affronto la coda per entrare al Mart (museo d’arte moderna) cercando di non fare la fine di un mottarello squagliato. Quando sto per entrare però, si presenta un vigile urbano, con i miei vestiti in goretex al guinzaglio e una multa per disturbo della quiete pubblica (avevano sbranato un sosia di Solange). Vengo scacciato da Rovereto e mi avvio verso Pian delle Fugazze:un paradiso della guida.
Per fare qualche foto mi apposto all'uscita di un tornante; se non avessi con me il goretex mutante, un tedesco in Harley mi sodomizzerebbe. L’energumeno teutonico aveva confuso la mia supertecnologica macchina fotografica del 1895 per un autovelox. Dopo questo inconveniente mi lancio nella discesa verso Schio: bella strada ma ancora un po' sporca (ndr tutte scuse: ti ha superato anche un garelli, abbiamo le foto).
A Schio mangio un panino “specialità”, in ghisa e peperoni. Poi, nell’affanno postdigestivo, parto per Asiago affrontando la statale della Val d'Assa che in realtà... è una pista! Infatti mi passano: CBR1000R (e ci sta), Monster 600 (e già mi ruga) e... T-MAX (Noo!!!). Al bar della salita faccio qualche foto spacciandomi ancora per “uno di motonline”. Poi chiedo delle condizioni meteo ad Asiago e un simpatico riders mi tranquillizza: "Ci saranno 10 minuti di pioggia, poi te c'hai il goretex...". Gli stick di Ugo presenti su tutte le moto iniziano a sghignazzare.
Nella salita verso Asiago vengo umiliato anche da un'ape cross. Appena fuori dal paese mi devo fermare: nuvole color Sangiovese e temperatura da 28 a 9 gradi portano il livello d'attenzione in zona Rossa, peggio di un attentato kamikaze. Non faccio in tempo a spegnere la moto che grandine, vento e pioggia cadono in quel mix che fa sentire piccoli e inutili come maglioni infeltriti. Cerco di arrivare a Vicenza il prima possibile, passando per Loisiano. Quando sfioro l'emozione di un frontale con pullman (targa BC391AS, grazie della sterzata), decido di fermarmi in un distributore chiuso. Sotto alla pensilina trovo un ciclista con un antipioggia stile preservativo: anche lui va verso Vicenza. Impassibile, finita la dose di nicotina riprende il tragitto. Gli faccio una foto ma lui non appare... ho grossi dubbi sulla sua vera identità (anche perché a Vicenza è arrivato prima di me!). Dopo quell'incontro, piccole goccioline entrano nei guanti ad ogni frenata, provocando la tortura peggiore del mondo (dopo i calzini annegati…ormai saturi da una ventina di chilometri).
In albergo entro con 4 chili d'acqua nella tuta, meglio evitare altri particolari.
Ora immaginate l'impressione che fa a una tipa, un uomo che si presenta dopo un viaggio del genere. Lei pronta per la discoteca, io pronto per essere scaricato tirando l'acqua del famoso WC-M.
La notte fra sabato e domenica Ugo riappare dettandomi i comandamenti di motonline, da ora la mia legge: Non nominare mai più il MOL invano, santifica tutti i compleanni del diretùr, Fai testimonianza solo a Favore di Masetti o matteo@mol, nel dubbio dai de gas, e soprattutto non desiderare mai più di essere figo come il moscerino Ugo. Dopo tutto questo un pellegrinaggio in ginocchio verso la redazione di Milano era dovuto.
Amen
Durante la notte mi appare Ugo (ndr: per i pochi che ancora non lo sapessero, Ugo è il nome della nostra mascotte, il moscerino che appare nella testa di motonline.com) minaccioso come il fanstama di Canterville: “Hai disonorato motonline: verrai punito!”. Ricordo solo questo quando mi sveglio sudato. Ma rido, come può essere che Ugo mi punisca?
Sabato mattina c’è quella bella alternanza pioggia-sole-pioggia, simpatica come una depilazione totale. A Rovereto trovo sole e 28 gradi. La mia brillante idea di indossare la tuta in goretex si rivolta contro di me. Devo abbandonare nel parco pubblico due strati di materiale impermeabile inferocito, in grado di pensare e attaccare i pitbull. Poi affronto la coda per entrare al Mart (museo d’arte moderna) cercando di non fare la fine di un mottarello squagliato. Quando sto per entrare però, si presenta un vigile urbano, con i miei vestiti in goretex al guinzaglio e una multa per disturbo della quiete pubblica (avevano sbranato un sosia di Solange). Vengo scacciato da Rovereto e mi avvio verso Pian delle Fugazze:un paradiso della guida.
Per fare qualche foto mi apposto all'uscita di un tornante; se non avessi con me il goretex mutante, un tedesco in Harley mi sodomizzerebbe. L’energumeno teutonico aveva confuso la mia supertecnologica macchina fotografica del 1895 per un autovelox. Dopo questo inconveniente mi lancio nella discesa verso Schio: bella strada ma ancora un po' sporca (ndr tutte scuse: ti ha superato anche un garelli, abbiamo le foto).
A Schio mangio un panino “specialità”, in ghisa e peperoni. Poi, nell’affanno postdigestivo, parto per Asiago affrontando la statale della Val d'Assa che in realtà... è una pista! Infatti mi passano: CBR1000R (e ci sta), Monster 600 (e già mi ruga) e... T-MAX (Noo!!!). Al bar della salita faccio qualche foto spacciandomi ancora per “uno di motonline”. Poi chiedo delle condizioni meteo ad Asiago e un simpatico riders mi tranquillizza: "Ci saranno 10 minuti di pioggia, poi te c'hai il goretex...". Gli stick di Ugo presenti su tutte le moto iniziano a sghignazzare.
Nella salita verso Asiago vengo umiliato anche da un'ape cross. Appena fuori dal paese mi devo fermare: nuvole color Sangiovese e temperatura da 28 a 9 gradi portano il livello d'attenzione in zona Rossa, peggio di un attentato kamikaze. Non faccio in tempo a spegnere la moto che grandine, vento e pioggia cadono in quel mix che fa sentire piccoli e inutili come maglioni infeltriti. Cerco di arrivare a Vicenza il prima possibile, passando per Loisiano. Quando sfioro l'emozione di un frontale con pullman (targa BC391AS, grazie della sterzata), decido di fermarmi in un distributore chiuso. Sotto alla pensilina trovo un ciclista con un antipioggia stile preservativo: anche lui va verso Vicenza. Impassibile, finita la dose di nicotina riprende il tragitto. Gli faccio una foto ma lui non appare... ho grossi dubbi sulla sua vera identità (anche perché a Vicenza è arrivato prima di me!). Dopo quell'incontro, piccole goccioline entrano nei guanti ad ogni frenata, provocando la tortura peggiore del mondo (dopo i calzini annegati…ormai saturi da una ventina di chilometri).
In albergo entro con 4 chili d'acqua nella tuta, meglio evitare altri particolari.
Ora immaginate l'impressione che fa a una tipa, un uomo che si presenta dopo un viaggio del genere. Lei pronta per la discoteca, io pronto per essere scaricato tirando l'acqua del famoso WC-M.
La notte fra sabato e domenica Ugo riappare dettandomi i comandamenti di motonline, da ora la mia legge: Non nominare mai più il MOL invano, santifica tutti i compleanni del diretùr, Fai testimonianza solo a Favore di Masetti o matteo@mol, nel dubbio dai de gas, e soprattutto non desiderare mai più di essere figo come il moscerino Ugo. Dopo tutto questo un pellegrinaggio in ginocchio verso la redazione di Milano era dovuto.
Amen
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