Moto & Scooter
Yamaha Versity XC300
In fondo è sempre lui: l’XC è lo stesso Versity presentato nel novembre 2002; quello che, cambiando lo stemma sulle plastiche, si faceva chiamare anche MBK Kilibre. E che oggi, rimasto solo, si rinnova nei particolari importanti, rimanendo unico nella pro
di MariaVittoria Bernasconi, foto: Milagro
L’XC300 raccoglie il testimone dei “gemelli poco diversi” di Yamaha e della definitivamente pensionata MBK, ereditandone tutto tranne i piccoli difetti da prima serie ed aggiungendo particolari degni di nota.
Il target del Versity rimane il popolo metropolitano, che si sposta con frequenza e rapidità, che desidera un mezzo di rappresentanza per l’ufficio ma che si adatta bene ad un uso più sportivo. Ci verrebbe da dire che l’XC 300 è “chic e non impegna”, un jolly insomma, consono ad ogni occasione. Per questo è stato definito sport utility scooter, richiamando la natura eclettica dei SUV a quattro ruote. Già, perché proprio alle auto si sono rifatti i progettisti Yamaha per combinare i tratti caratteriali ed estetici del Versity: comodità, sicurezza e facilità di utilizzo.
E la sigla XC sottolinea il modo di essere dello scooter Yamaha: X sta per “cross” e la C ricorda il suo terreno prediletto, la “city”. Un inno alla polivalenza insomma, perché con il Versity si può fare tutto quello che è concesso alla sua cilindrata da 264 cc. e magari qualcosa in più, come allungare le percorrenze senza sfidare la sorte: con un bauletto da 44 l. ed il comodo parabrezza fumé si può arrivare fino al mare.
Come sempre accade i cambiamenti portano con sé anche qualche inconveniente, come quello di chi ha acquistato un Versity/Kilibre prima serie e si trova a distanza di sedici mesi con uno scooter che come usato vale piuttosto poco.
Tuttavia il prezzo del nuovo Versity è un incentivo alla sostituzione: 3.990 euro f.c. Quando uscì, costava 4.990…
Il Versity punta sull’originalità: fin dalla sua prima apparizione ha colpito per l’estetica tutta sua, che non richiama alla mente altri mezzi in commercio, almeno a due ruote. Piuttosto si rifà alla filosofia delle citycar, con un musetto simpatico e protettivo che mima un cofano con tanto di fari azzurrati. L’aspetto generale è nel contempo elegante, anche grazie alle vernici metallizzate, e sportivo: infatti le ruote alte e massicce sdrammatizzano l’insieme e, soprattutto, sono pratiche.
La posizione di guida è un po’ diversa dalla precedente versione, perché la sella finalmente è stata rimodellata ed abbassata. Ora l’XC 300 è confortevole e dotato di schienalino lombare che aiuta parecchio; anche le finiture sono migliorate, infatti le cuciture sono a vista e nella versione Black il rivestimento è in un raffinato color cuoio.
Gli spazi vitali sono pressoché invariati: il Versity accoglie bene piloti di tutte le dimensioni. Poi sull’XC anche i più piccoli riusciranno ad appoggiare i piedi per terra senza dover scivolare dal sellone con le terga. Buona anche la possibilità di carico, leggermente aumentata grazie a tre nuovi scomparti laterali nel vano sottosella che è stato allargato ed in cui si incastra perfettamente la borsa disegnata ad hoc e fornita di serie.
La strumentazione è un altro particolare “automobilistico”: è molto curata e completa, e presenta una nuova grafica. Segnaliamo il computer di bordo, la retroilluminazione blu e la spia di segnalazione ghiaccio, oltre all’indicatore di carburante ed il segnalatore della riserva con indicatore dei chilometri percorsi in zona rossa. Nuovo il led per l’antifurto elettronico opzionale.
Insomma, in sella al Versity l’automobilista si sente a casa!
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Guidare l’ XC300 è una “questione di feeling”: è semplice e maneggevole nonostante le dimensioni discrete. Il nuovo assetto, dato soprattutto dalla ritaratura delle sospensioni rende più stabile lo scooter in presenza di sconnessioni.
Il fatto di averlo provato su curve e tornanti “da ginocchio a terra” ha messo a dura prova la ciclistica: il cavalletto, anche se è stato modificato nell’inclinazione, è sempre troppo sporgente per l’angolo di piega che si raggiunge con il 300 Yamaha! La posizione di guida più inserita nel mezzo, il baricentro leggermente più basso e le ruote da 14’, con le gomme a sezione larga, rendono l’XC divertente e leggero nei cambi di direzione repentini.
Con il passeggero la solfa non cambia molto perché il peso aggiuntivo non influisce in maniera evidente sulla guidabilità.
La frenata è potente: i dischi sono sempre da 270’ all’anteriore e 240’ al posteriore e proprio il retrotreno è ancora interessato dalla fastidiosa propensione ad inchiodare la ruota quando si pinza forte.
La protezione aerodinamica è buona, anche se a velocità massima , che si pone intorno ai 120 km/h, la turbolenza spinge verso il parabrezza. Come optional si possono aggiungere i deflettori paragambe ed eventualmente un parabrezza maggiorato.
Il motore è di derivazione Minarelli, è un 264 cc ed eroga 21 CV: in città è un buon alleato perché è sempre pronto e scattante e non brucia in pochi chilometri tutto il carburante. Infatti consuma circa 20 km con un litro di verde; il serbatoio tiene 11,8 l.
Il Versity è uno scooter giovane e “rampante”, un po’ una VW Golf delle due ruote, naturalmente a norma Euro 2!
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Motore
Tipo:Monocilindrico orizzontale, 4 tempi, raffreddato a liquido
Cilindrata: 264 cc
Potenza massima: 15,2 kW (21 CV) a 7.500 g/min
Coppia massima: 21,6 Nm a 6.000 g/min
Alesaggio e corsa: 71x66,8mm
Rapporto di compressione:10:1
Alimentazione: TK 5SE
Accensione: Elettronica (CDI)
Avviamento: Elettrico
Trasmissione: a cinghia con variatore automatico
Impianto di scarico: Euro 2, con marmitta catalitica
Ciclistica
Lunghezza: 2170 mm
Larghezza: 960 mm
Altezza totale: 1.480 mm
Altezza sella: 805 mm
Interasse: 1.480 mm
Distanza minima da terra:158 mm
Peso a secco: 164 Kg
Capacità serbatoio carburante:11,8 litri
Pneumatico anteriore: 120/80-14
Pneumatico posteriore: 150/70-14
Sospensione anteriore: Forcella teleidraulica (con steli da 38 mm)
Sospensione posteriore: Doppio ammortizzatore idraulico
Freno anteriore: Disco 270 mm
Freno posteriore: Disco 240 mm
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