Moto & Scooter
Un’altra moto a trazione integrale
Dagli USA, una 2x2 tutta meccanica. L’ha costruita un ingegnere di Filadelfia dopo averla sperimentata con successo su una mountain bike. È semplice ed efficace, e l’inventore è sicuro che possa rivaleggiare col sistema idraulico della Yamaha

Dagli USA, una 2x2 tutta meccanica. L?ha costruita un ingegnere di Filadelfia dopo averla sperimentata con successo su una mountain bike. È semplice ed efficace, e l?inventore è sicuro che possa rivaleggiare col sistema idraulico della Yamaha
di Luigi Rivola
La Christini 2x2 in azione sulla neve
La Yamaha vincendo tre tappe della Parigi-Dakar 2004 con la sua WR450F 2-Trac ha dimostrato che la trazione integrale su una moto non è più solo un?idea originale, ma una soluzione tecnica applicabile, funzionale e in certi casi vincente.
La via scelta congiuntamente dalla Ohlins e dalla Yamaha è stata quella della trasmissione mista: tradizionale catena per la ruota posteriore e idraulica per quella anteriore. Il funzionamento del sistema, descritto nei dettagli su Motonline, è semplice ed efficace, ma non è l?unico possibile: altri hanno tentato strade diverse, e fra questi un americano di Filadelfia, Steve Christini, che ha studiato prima il suo sistema di trazione integrale per una mountain-bike, che poi ha iniziato a produrre in serie, quindi ha cominciato a sperimentarlo su una moto da fuoristrada.
Per la produzione di biciclette e motociclette a trazione integrale, Steve Christini, ingegnere trentaduenne laureato alla Villanova University, e suo fratello Michael, titolare di un ufficio brevetti, hanno fondato nel 1999 la Christini Technologies inc., con sede a Filadelfia nella Settima Strada al n. 421. La produzione di mountain bike è già iniziata e il mercato si sta allargando: dagli USA le Christini sono già approdate in Nuova Zelanda, Australia, Israele, Giappone e in alcuni Paesi d?Europa, in particolare in Spagna.
Dopo la presentazione dell?inventore e della sua azienda, ecco il sistema nei dettagli (brevetto USA n.6505699 per la moto e brevetti mondiali per la bici). La trazione integrale si realizza integralmente per via meccanica. Nella bicicletta, munita di tradizionale trasmissione a catena e pedali, la presa di movimento della trazione anteriore è posta sul mozzo della ruota posteriore tramite una coppia conica e un albero che ruota entro un tubo del telaio fino a raggiungere il cannotto di sterzo.
All?interno del cannotto, una seconda coppia conica pone in rotazione due alberelli verticali che, tramite una terza coppia conica, fanno girare il mozzo della ruota anteriore e quindi la ruota stessa.
Il sistema inventato e messo a punto da Christini per la mountain bike sembra molto complicato, invece è realmente semplice ed è anche efficace, perché la trazione è suddivisa fra le due ruote in modo automatico e affidabile grazie alla presenza di un mini-differenziale che fa sì che la trazione, normalmente sulla ruota posteriore, qualora questa slitti si trasferisca istantaneamente su quella anteriore fino al ripristino delle normali condizioni di aderenza. Allo stesso modo, se la trazione anteriore è inserita, ma la ruota anteriore slitta, ad esempio in curva, immediatamente ritorna motrice la ruota posteriore.
Per la motocicletta, Christini ha dovuto modificare solo la fonte della motricità da trasferire sulla ruota anteriore, creando una presa di forza sul motore attraverso il semplicissimo sdoppiamento del pignone all’uscita del secondario del cambio. Questo doppio pignone pone in rotazione sia la ruota anteriore, tramite la solita trasmissione finale a catena, sia quella anteriore, per mezzo di un corto rinvio a catena che dal cambio arriva fin sotto la sella, dove ingranaggi conici trasmettono il moto a un lungo albero che raggiunge l’interno del cannotto di sterzo. Dal cannotto alla ruota anteriore la trasmissione è realizzata, come sulla mountain bike, per mezzo di sottili alberi telescopici collegati al mozzo tramite coppia conica.
La distribuzione della trazione è effettuata sempre da un sistema di tipo differenziale e la scelta dei due alberi dal cannotto alla ruota è motivata dall’obiettivo di eliminare qualsiasi effetto-coppia che si sarebbe manifestato adottando un solo albero.
La moto Christini 2x2 è sottoposta ad intensi collaudi e l’inventore dichiara di averla proposta all’attenzione di numerosi costruttori, fra cui Yamaha, Honda e BMW, ricevendo apprezzamenti, ma niente di concreto.
“Adesso che la Yamaha ha cominciato a vincere con la sua trazione integrale, invece di preoccuparmi sono sicuro di poterne trarre vantaggio – spiega Steve Christini – può darsi che ora i suoi concorrenti decidano che l’idea non è poi così balzana, e magari si rivolgeranno a me”.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.
Per inserire un commento devi essere registrato ed effettuare il login.