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Beggio: 'Comunque ottimista'

il 09/12/2003 in Moto & Scooter

Abbiamo incontrato il presidente dell'Aprilia al Motor Show che ha commentato con noi  le prospettive del mercato, le novità del suo gruppo  e i programmi per il 2004

di Luigi Bianchi


"...vanno bene i numeri ma non sono ancora soddisfatto..."

- La prima domanda è d'obbligo: qual è la situazione del gruppo Aprilia in Italia e in Europa?
"Il primo dato - essenziale - che va ricordato è che dal 2000 al 2003 il mercato in Europa ha perso circa il 30%; finalmente, soprattutto in Italia, ora è arrivata un ripresa, anche se nell'Unione rimangono situazioni di debolezza in aree importanti come la Germania. In questo contesto i risultati del Gruppo Aprilia sono positivi: sono cresciuti i numeri, le quote di penetrazione e il fatturato, tanto che chiuderemo il 2003 a quota 550 milioni di Euro contro i 537 del 2002. Quindi sono in grado di guardare al futuro con serenità, ma non posso dichiararmi soddisfatto… dobbiamo crescere ancora, raggiungere nuovi obiettivi, diminuire l'indebitamento finanziario, organizzare l'azienda in modo sempre più agile ed efficiente".

- L'industria italiana delle due ruote sta attraversando un periodo di grandi ristrutturazioni, dalla nuova proprietà Piaggio alle ipotesi di nuovi soci per il gruppo MV. Come valuta queste novità?
"L'operazione più importante e già conclusa è quella che riguarda Piaggio. La valuto molto positivamente, perché una situazione di stabilità e di solidità del maggior costruttore nazionale porta un clima di tranquillità e di certezza su tutto il mercato, un clima positivo che coinvolge dagli utenti alle aziende, dai fornitori alle reti vendita".

- Per quanto riguarda il vostro Gruppo non avete in corso trattative o ipotesi di questo tipo? "Vogliamo e possiamo andare avanti da soli e ci stiamo rafforzando attraverso accordi internazionali importanti. Per esempio, abbiamo firmato di recente un accordo con la Hiro Motors, un gruppo indiano molto importante, con un programma che prevede di introdurre nella prima fase tre modelli da 75 fino ai 125cc. L’accordo, che avrà una durata di 8 anni, avrà già nel 2004 un valore di circa 70 milioni di dollari e riguarderà sia il trademark sia la cessione di brevetti. In pratica, Aprilia trasferirà il proprio know-how in materia di design, progettazione, omologazione, produzione e standard qualitativo, mentre Hero Motors avrà l’esclusiva in India del marchio Aprilia corrispondendo delle royalties a fronte dell’utilizzo del marchio e del supporto tecnologico. L’accordo prevede anche la possibilità per Aprilia di riacquistare dei veicoli prodotti in India beneficiando così di costi competitivi da praticare sul mercato europeo e in altre importanti aree come il sud est asiatico, l’America Latina e l’Africa".

- Con quali novità affronterete il 2004 che è ormai alle porte?
"
Per quanto riguarda Aprilia molte novità di prodotto sono state presentate nel 2003, le ultime proprio qui al Motor Show. Il prossimo anno arriveranno poi uno nuovo scooter di 50 cc ed un altro a ruote alte nella fascia dei 125-200 cc, per affiancarsi allo Scarabeo ma in un segmento di prezzi più basso e quindi più vicino alla concorrenza. Sarà poi l'anno della Supermotard 450, mentre in Moto Guzzi entreranno in produzione la MGS-01, la Griso e la Breva 1100. Sempre a Mandello verrà concentrata la produzione dei nostri motori, compreso il nuovo bicilindrico raffreddato a liquido".

- Chiudiamo con le corse: avete avuto grandi soddisfazioni in 125 e 250 ma un anno davvero difficile in MotoGP…
"Diciamo le cose come sono: in MotoGP hanno sofferto tutti dietro allo strapotere Honda: noi ma anche  Kawasaki e Suzuki. E' andata bene Ducati, e devo davvero fargli i complimenti: sono stati bravissimi. Ma anche il prossimo anno sarà dura e non solo nelle 4 tempi, visto che sia Honda e sia Yamaha arriveranno con nuove 250. In questa categoria siamo comunque pronti alla sfida con ben 4 piloti: Poggiali, Nieto, De Angelis e De Puniet. Ma anche in MotoGP avremo una moto nuova, con un motore sviluppato e costruito da noi, pilotata da Byrne e da McWilliams".

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