Moto & Scooter
Gilera Nexus 500
Stavolta è arrivato sul serio. Il maxi italiano più sportivo è pronto a sbarcare dai concessionari: l’abbiamo provato in Toscana

La curiosità di metterci il sedere sopra era tanta. Sì, perché del Nexus si è cominciato a parlare con insistenza nella scorsa primavera, poi è arrivata, a sorpresa, la possibilità di cavalcare un prototipo in anteprima sulla pista Piaggio di Pontedera, infine è stata la volta del Salone di Milano, dove il gilerone si è diviso, insieme alla concept Ferro, le attenzioni dei motociclisti in pellegrinaggio allo stand della casa di Arcore.
Lo staff del marchio lombardo, almeno il team con cui noi giornalisti abbiamo avuto a che fare, è composto per lo più da ragazzi giovani, gente che nel prodotto dei due anelli ci crede davvero, soprattutto in questo sportivone che, nelle speranze della casa, sarà il nuovo asso pigliattutto nella propria fascia di mercato. Il riferimento, mai celato, è giapponese e si chiama T-Max. Differenze? Due, fondamentali: il motore, monocilindrico (il maxi Yamaha monta un due in linea) e soprattutto il prezzo: 6.390 euro, oltre 2.300 in meno rispetto al rivale. C’è di che farsi stuzzicare…
Quando i ragazzi dello staff mi hanno dato in mano il “mio” Nexus, scelto color platino per esigenze fotografiche (ma è di gran lunga più accattivante in livrea rossa), mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Credevo che avrei avuto a che fare con un mezzo sportiveggiante, certo, ma sempre morbido e dal feeling immediato. Mi sbagliavo: il gilerone è quasi sovrasterzante, s’inclina rapidamente nonappena si fa perno sul basso manubrio… "l'emozione di una moto", per rubare un'espressione cara a uno spot (protagonista Valentino). Certo, c'è da dire che non siamo in pista, bensì su una rotonda dall’asfalto liscio, poco distanti dal mare (quindi bisogna stare attenti al velo di salsedine in terra). Risultato? La prima sensazione è di poca confidenza, almeno per lo scooterista medio. Ma si capisce che il potenziale è esplosivo...
È a questo punto che scopriamo il magico mondo dell’assetto regolabile: basta qualche “click” sull’apposita ghiera (il braccino è posto dove normalmente c’è l’ammortizzatore), e la coda del Nexus si abbassa, con conseguenze immediatamente avvertibili. Le reazioni diventano più ovattate, e il veicolo resta divertente ma è decisamente più morbido e gestibile anche quando ci si vuole concedere quel pizzico di aggressività in più nel misto.
Ora sì che va bene: i freni (l’impianto è firmato Brembo) rasentano l’eccellenza, e il sistema di frenata assistita davvero non disturba, visto che entra in funzione solo nelle staccate violente. Ottime le coperture di serie (Bridgestone Battlax), alle quali non crediamo si da imputare una pecca “strutturale” del Nexus, ossia la lentezza nel rialzarsi dopo la piega.
Il tachimetro digitale sarà certamente ottimista, ma fa sempre un certo effetto, in sella ad uno scooter, per lo più monocilindrico, leggere “175”.
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