Moto & Scooter
50 cc: arriva il patentino
Venti ore di lezione a scuola e un esame di mezz’ora: trenta domande del tipo vero/falso e un massimo di quattro errori concessi. Si prenderà così il patentino per i motorini, che costerà 20,66 euro

Prosegue il cammino del patentino, che sarà obbligatorio per tutti i minorenni alla data del 1° luglio 2004. Con un decreto del 30 giugno scorso firmato dal ministro Lunardi, sono infatti stati fissati i punti fermi del nuovo “attestato di idoneità alla guida del ciclomotore”. Ora mancano solo i libri di testo e, particolare non da poco, i docenti.
Nei programmi del ministro, comunque, il patentino si potrà prendere al termine di un corso che gratuito nelle scuole o a pagamento nelle autoscuole. Il costo dell’operazione, se sostenuta presso la struttura scolastica pubblica, sarà di 20,66 euro (10,33 euro il costo della patente e altri 10,33 euro le imposte di bollo) e l’esame sarà esclusivamente teorico, con questionari compilati casualmente dal computer e riportanti 10 domande, per ognuna delle quali ci saranno 3 risposte che potranno essere vere o false. Insomma, 30 domande alle quali si dovrà rispondere in mezz’ora azzeccandone almeno 26 per essere promossi; diversamente, bisognerà partecipare a un nuovo corso. L’esame sarà tenuto da un funzionario del Dtt (la Motorizzazione).
Venti ore di lezione nelle scuole e dodici nelle autoscuole: sarà questa la durata dei corsi per prendere il patentino, con una differenziazione che vede assegnare alle scuole otto ore in più per l’educazione alla legalità e al corretto comportamento sulle strade.
Le conoscenze richieste sono relative a: segnaletica stradale, norme sulla precedenza e di comportamento, segnali luminosi e orizzontali, fermata, sosta e definizioni stradali, cause di incidenti e comportamenti dopo gli incidenti, assicurazione, elementi del ciclomotore e loro uso, comportamenti alla guida e uso del casco, rispetto della vita e comportamento solidale, salute e rispetto dell’ambiente.
Per essere ammessi all’esame bisognerà risultare presenti ad almeno 9 delle 12 ore di programma comune fra la scuola pubblica e le autoscuole –non verranno invece tenute in considerazione le 8 ore di educazione civica-. Ammissione negata anche a chi avrà terminato la frequenza al corso da oltre un anno, mentre per tutti i minorenni sarà necessario un assenso scritto di chi esercita la patria potestà.
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I corsi saranno tenuti da docenti esterni che potranno essere ricompensati direttamente dagli istituti scolastici o dal Ministero dell’Informazione, che in base al nuovo Codice beneficerà del 7,5% delle multe proprio per finanziare i programmi di educazione stradale nelle scuole.
Il problema è che al momento non sono molti i docenti qualificati: ACI e FMI ne hanno diplomati un po’, la FMI ne sta per sfornare altri; poi ci sono le associazioni dei Vigili Urbani, però sembra di capire che sulla cosa si andrà avanti in ordine sparso e che per chi otterrà l’abilitazione all’insegnamento potrà addirittura aprirsi la strada per un nuovo lavoro…
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