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50 GP: mostri di tecnologia
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Un convegno a Roma per analizzare i contenuti tecnici dei portentosi motori che furono protagonisti della minima cilindrata del motomondiale dal 1962 al 1983
Un convegno a Roma per analizzare i contenuti tecnici dei portentosi motori che furono protagonisti della minima cilindrata del motomondiale dal 1962 al 1983
di Luigi Rivola
Al tempo del massimo fulgore tecnico del campionato mondiale di velocità, ossia fra il 1962 e il 1969, le due classi più rappresentative erano quelle contrapposte: la 50 cc, dove gareggiavano motori di cilindrata ridottissima ma con potenze specifiche pazzesche per quel periodo, e la 500 cc, che vantava le potenze e le velocità reali più elevate in assoluto, ma minor sofisticazione tecnica rispetto alle altre classi.
di Luigi Rivola
Al tempo del massimo fulgore tecnico del campionato mondiale di velocità, ossia fra il 1962 e il 1969, le due classi più rappresentative erano quelle contrapposte: la 50 cc, dove gareggiavano motori di cilindrata ridottissima ma con potenze specifiche pazzesche per quel periodo, e la 500 cc, che vantava le potenze e le velocità reali più elevate in assoluto, ma minor sofisticazione tecnica rispetto alle altre classi.
La storia ha privilegiato la 500, dove correvano i campioni più noti, e quasi dimenticato la 50, abolita alla fine del 1983 ma già soffocata, in base al nuovo regolamento tecnico del Motomondiale, al termine della stagione 1968.
In realtà, anche se scomparvero gli incredibili 50 plurifrazionati a due e a quattro tempi che ruotavano a regimi stratosferici (la Honda 50 bicilindrica bialbero 8 valvole del 1965 sfiorava i 20.000 giri) il progresso dei 50 cc non si arrestò: i monocilindrici due tempi in poco tempo riuscirono infatti a battere tutti i record dei prototipi liberi che li avevano preceduti, dimostrando che la ricerca di una potenza meglio erogabile su tutto l'arco di utilizzo poteva dare risultati eccellenti a prescindere dal gap in termini di potenza massima.
A Roma, giovedì 22 maggio, ore 17, in via Carlo Botta, 51, il tecnico Franco Barazzutti (347/7116731) condurrà un incontro/dibattito dal titolo "Gli orologi da corsa, 50 GP", organizzato nella sede del circolo culturale italo svedese "Il posto delle fragole" (www.ilpostodellefragole.org).
Sul volantino della manifestazione si legge: "A 20 anni dall'ingiustificata abolizione della categoria più ricca di contenuti tecnici del mondiale, analizziamo questi incredibili microbolidi con l'aiuto di un eminente esperto nel settore dei due tempi: Joseph Romano".
Chi volesse partecipare può rivolgersi a Franco Barazzutti, oppure a questi recapiti: tel/fax 06/47824868; e-mail info@ilpostodellefragole.org
In realtà, anche se scomparvero gli incredibili 50 plurifrazionati a due e a quattro tempi che ruotavano a regimi stratosferici (la Honda 50 bicilindrica bialbero 8 valvole del 1965 sfiorava i 20.000 giri) il progresso dei 50 cc non si arrestò: i monocilindrici due tempi in poco tempo riuscirono infatti a battere tutti i record dei prototipi liberi che li avevano preceduti, dimostrando che la ricerca di una potenza meglio erogabile su tutto l'arco di utilizzo poteva dare risultati eccellenti a prescindere dal gap in termini di potenza massima.
A Roma, giovedì 22 maggio, ore 17, in via Carlo Botta, 51, il tecnico Franco Barazzutti (347/7116731) condurrà un incontro/dibattito dal titolo "Gli orologi da corsa, 50 GP", organizzato nella sede del circolo culturale italo svedese "Il posto delle fragole" (www.ilpostodellefragole.org).
Sul volantino della manifestazione si legge: "A 20 anni dall'ingiustificata abolizione della categoria più ricca di contenuti tecnici del mondiale, analizziamo questi incredibili microbolidi con l'aiuto di un eminente esperto nel settore dei due tempi: Joseph Romano".
Chi volesse partecipare può rivolgersi a Franco Barazzutti, oppure a questi recapiti: tel/fax 06/47824868; e-mail info@ilpostodellefragole.org
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