Moto & Scooter
I circuiti italiani: pochi e costosi
Correre in pista da appassionato in Italia è un’impresa: da noi solo 12 circuiti, in Francia 28. E poi, con 45 € al Mugello si gira per 20 minuti, a Magny Cours per 4 ore. I dati di ‘Pista Libera’ e il Forum
Si chiama “Pista Libera” ed è una comunità di motociclisti che si batte per rendere più accessibili i circuiti sportivi italiani che, è nell’esperienza di tutti gli appassionati, sono pochi e molto costosi.
Pista Libera, che ha aperto un sito (www.pistalibera.org) e una newsletter per affrontare il problema in modo concreto anche con il coinvolgimento di operatori del settore, media e amministrazioni locali e centrali, ci ha inviato in redazione un documento pieno di dati molto interessanti sulla situazione delle piste nel nostro Paese (tariffe, confronti con gli altri Paesi europei come la Francia etc) che sottoponiamo alla vostra attenzione. Ecco il testo:
“Nei primi 8 mesi del 2002 si riscontrano già circa 35.000 nuove immatricolazioni di moto sportive contro le circa 40.000 del totale 2001.
Di contro, in Italia la disponibilità di strutture dove poter praticare lo sport motociclistico in tutta sicurezza è decisamente scarsa rispetto alla domanda già forte e sempre crescente. Inoltre, alcuni degli autodromi esistenti riservano ai “turni liberi” per le moto un sempre più limitato numero di giornate, obbligando inoltre a prenotare la sessione con ampio anticipo, nella assoluta imprevedibilità della situazione meteorologica al giorno prescelto.
Le prime valutazioni condotte da Pista Libera hanno preso avvio proprio dallo studio della situazione italiana relativamente a disponibilità e costi dei circuiti regionali, confrontati anche con quelli esistenti in alcuni Stati vicini.
In Italia possiamo considerare come utilizzabili per “turni liberi” i seguenti circuiti sportivi, in ordine alfabetico: Adria – Binetto – Cellole - Imola – Lombardore – Magione – Misano – Monza - Mugello – Pergusa – Vallelunga – Varano. Se consideriamo il numero degli abitanti (57,8 milioni – fonte Istat - Situazione Demografica al 2000), ne ricaviamo una media di un solo impianto, magari di ridotte dimensioni, ogni 4,8 milioni di abitanti.
In Francia la situazione è notevolmente migliore: sono disponibili ben 26 autodromi, ben dislocati sull’intero territorio nazionale, pari a un impianto ogni 2,3 milioni di abitanti.
Anche l’analisi dei costi italiani è decisamente negativa rispetto a quella degli altri paesi europei. Nella tabella seguente abbiamo elencato il costo di un turno di durata simile, circa 30 minuti, nei principali circuiti italiani:
Mugello (km 5,245) 20 min 45 Euro
Misano (km 3,488) 25 min 42 Euro
Monza (km 5,8) 30 min 40 Euro
Adria (km 2,702) 25 min 40 Euro
Magione (km 2,5) 25 min 35 Euro
Varano (km 2,375) 20 min 28 Euro
Vallelunga (km 3,2) 20 min 40 Euro
In Francia, abbiamo rilevato i seguenti costi:
Albi (km 3,55) 20 min 11 Euro
Ledenon (km 3,15) 40 min 16 Euro
Le Mans (km 4,305) 60 min 26 Euro
Folembray (km 2,05) 60 min 23 Euro
Magny Cours (km 4,25) 4 ore 45 Euro
Segnaliamo inoltre, la disparità di trattamento che viene riservato alle moto rispetto alle auto, in alcuni circuiti: a Monza il costo di mezz’ora per le moto è superiore del 33% rispetto a quello per le auto, a Varano questa differenza ammonta, per la giornata in esclusiva, addirittura a 600 Euro a sfavore delle moto.
Da segnalare anche l’aumento indiscriminato dei prezzi: nel 2002 la tariffa per 25 minuti a Misano è aumentata di ben il 35% rispetto al 2001, e per il 2003 si preannuncia un ulteriore incremento.
A Monza la tariffa per un turno di 30 minuti dal 1992 è aumentata del 55% (da 25,8 a 40 €), a Misano per un turno di 25 minuti dal 1996 è salita del 48% (da 28,4 a 42 €) un aumento che non è giustificato dalla svalutazione ufficiale che in Italia dal 1999 al 2002 risulta essere stata del 9,5%.
Uno dei nostri convincimenti è che si stia andando verso una condizione di “oligopolio”, favorita dalla scarsa concorrenza nel settore sportivo in esame, che porterà inevitabilmente ad un incremento sempre maggiore dei prezzi con conseguente storno di migliaia di potenziali utenti da discipline sportive quali: moto, kart, automobilismo.
Aumento a fronte del quale non si riscontra alcun miglioramento nella qualità dei servizi offerti, anzi, a volte in pista si rasenta il limite della pericolosità: overbooking di turni con eccessivo affollamento nel circuito e netta e protratta riduzione delle condizioni generali di sicurezza.
Un ulteriore spunto di riflessione è dato dal confronto dei costi dei turni liberi con quelli degli affitti per le “giornate in esclusiva”.
Per una giornata di 8 ore di pista aperta abbiamo conteggiato, nel caso di Misano, un totale di 16 turni al giorno e, nel caso di Varano, un totale di 19 turni al giorno, calcolando 5 minuti di tempi “morti” per ogni turno.
Ebbene, questo è il risultato:
Misano: pista in esclusiva per gruppo di max 70 moto. Compresi un’ambulanza normale e un’ambulanza rianimazione con relativi infermieri: 11.778 €. Servizi necessari (medico + 3 commissari pista): 984 €. Totale: 12.762 €
Varano: pista in esclusiva, nessun servizio compreso: 5.400 €. Servizi necessari ( 1 ambulanza + ambulanza rianimazione + medico + 3 commissari, + mezzo recupero, + serv. Antincendio): 2.052 €. Totale: 7.452 €
Il dato più interessante, però, è il raffronto tra introito derivante dall’affitto in esclusiva della pista e quello ricavato vendendo i singoli turni liberi.
Misano: pista in esclusiva: 12.762 €
16 turni da 25 min/giorno con max 35 moto a turno: 23.520 €
Varano: pista in esclusiva: 7.452 €
21 turni da 20 min/giorno con max 35 moto a turno: 18.620 €
I calcoli sono stati effettuati conteggiando 35 moto contemporaneamente circolanti in pista: riprendiamo ancora l’argomento della sicurezza, in quanto riteniamo di essere stati ottimisti in tale conteggio, poiché sono sempre maggiori i turni che vedono scendere in pista un numero davvero esagerato di moto rispetto alla configurazione del circuito.
I prossimi interventi di Pista Libera analizzeranno la situazione degli impianti in fase di costruzione e il cui completamento è stato interrotto, lo screening delle zone che potrebbero essere idonee alla costruzione di nuovi circuiti e il tema prioritario della sicurezza di tutti gli utenti della strada".
Pista Libera, che ha aperto un sito (www.pistalibera.org) e una newsletter per affrontare il problema in modo concreto anche con il coinvolgimento di operatori del settore, media e amministrazioni locali e centrali, ci ha inviato in redazione un documento pieno di dati molto interessanti sulla situazione delle piste nel nostro Paese (tariffe, confronti con gli altri Paesi europei come la Francia etc) che sottoponiamo alla vostra attenzione. Ecco il testo:
“Nei primi 8 mesi del 2002 si riscontrano già circa 35.000 nuove immatricolazioni di moto sportive contro le circa 40.000 del totale 2001.
Di contro, in Italia la disponibilità di strutture dove poter praticare lo sport motociclistico in tutta sicurezza è decisamente scarsa rispetto alla domanda già forte e sempre crescente. Inoltre, alcuni degli autodromi esistenti riservano ai “turni liberi” per le moto un sempre più limitato numero di giornate, obbligando inoltre a prenotare la sessione con ampio anticipo, nella assoluta imprevedibilità della situazione meteorologica al giorno prescelto.
Le prime valutazioni condotte da Pista Libera hanno preso avvio proprio dallo studio della situazione italiana relativamente a disponibilità e costi dei circuiti regionali, confrontati anche con quelli esistenti in alcuni Stati vicini.
In Italia possiamo considerare come utilizzabili per “turni liberi” i seguenti circuiti sportivi, in ordine alfabetico: Adria – Binetto – Cellole - Imola – Lombardore – Magione – Misano – Monza - Mugello – Pergusa – Vallelunga – Varano. Se consideriamo il numero degli abitanti (57,8 milioni – fonte Istat - Situazione Demografica al 2000), ne ricaviamo una media di un solo impianto, magari di ridotte dimensioni, ogni 4,8 milioni di abitanti.
In Francia la situazione è notevolmente migliore: sono disponibili ben 26 autodromi, ben dislocati sull’intero territorio nazionale, pari a un impianto ogni 2,3 milioni di abitanti.
Anche l’analisi dei costi italiani è decisamente negativa rispetto a quella degli altri paesi europei. Nella tabella seguente abbiamo elencato il costo di un turno di durata simile, circa 30 minuti, nei principali circuiti italiani:
Mugello (km 5,245) 20 min 45 Euro
Misano (km 3,488) 25 min 42 Euro
Monza (km 5,8) 30 min 40 Euro
Adria (km 2,702) 25 min 40 Euro
Magione (km 2,5) 25 min 35 Euro
Varano (km 2,375) 20 min 28 Euro
Vallelunga (km 3,2) 20 min 40 Euro
In Francia, abbiamo rilevato i seguenti costi:
Albi (km 3,55) 20 min 11 Euro
Ledenon (km 3,15) 40 min 16 Euro
Le Mans (km 4,305) 60 min 26 Euro
Folembray (km 2,05) 60 min 23 Euro
Magny Cours (km 4,25) 4 ore 45 Euro
Segnaliamo inoltre, la disparità di trattamento che viene riservato alle moto rispetto alle auto, in alcuni circuiti: a Monza il costo di mezz’ora per le moto è superiore del 33% rispetto a quello per le auto, a Varano questa differenza ammonta, per la giornata in esclusiva, addirittura a 600 Euro a sfavore delle moto.
Da segnalare anche l’aumento indiscriminato dei prezzi: nel 2002 la tariffa per 25 minuti a Misano è aumentata di ben il 35% rispetto al 2001, e per il 2003 si preannuncia un ulteriore incremento.
A Monza la tariffa per un turno di 30 minuti dal 1992 è aumentata del 55% (da 25,8 a 40 €), a Misano per un turno di 25 minuti dal 1996 è salita del 48% (da 28,4 a 42 €) un aumento che non è giustificato dalla svalutazione ufficiale che in Italia dal 1999 al 2002 risulta essere stata del 9,5%.
Uno dei nostri convincimenti è che si stia andando verso una condizione di “oligopolio”, favorita dalla scarsa concorrenza nel settore sportivo in esame, che porterà inevitabilmente ad un incremento sempre maggiore dei prezzi con conseguente storno di migliaia di potenziali utenti da discipline sportive quali: moto, kart, automobilismo.
Aumento a fronte del quale non si riscontra alcun miglioramento nella qualità dei servizi offerti, anzi, a volte in pista si rasenta il limite della pericolosità: overbooking di turni con eccessivo affollamento nel circuito e netta e protratta riduzione delle condizioni generali di sicurezza.
Un ulteriore spunto di riflessione è dato dal confronto dei costi dei turni liberi con quelli degli affitti per le “giornate in esclusiva”.
Per una giornata di 8 ore di pista aperta abbiamo conteggiato, nel caso di Misano, un totale di 16 turni al giorno e, nel caso di Varano, un totale di 19 turni al giorno, calcolando 5 minuti di tempi “morti” per ogni turno.
Ebbene, questo è il risultato:
Misano: pista in esclusiva per gruppo di max 70 moto. Compresi un’ambulanza normale e un’ambulanza rianimazione con relativi infermieri: 11.778 €. Servizi necessari (medico + 3 commissari pista): 984 €. Totale: 12.762 €
Varano: pista in esclusiva, nessun servizio compreso: 5.400 €. Servizi necessari ( 1 ambulanza + ambulanza rianimazione + medico + 3 commissari, + mezzo recupero, + serv. Antincendio): 2.052 €. Totale: 7.452 €
Il dato più interessante, però, è il raffronto tra introito derivante dall’affitto in esclusiva della pista e quello ricavato vendendo i singoli turni liberi.
Misano: pista in esclusiva: 12.762 €
16 turni da 25 min/giorno con max 35 moto a turno: 23.520 €
Varano: pista in esclusiva: 7.452 €
21 turni da 20 min/giorno con max 35 moto a turno: 18.620 €
I calcoli sono stati effettuati conteggiando 35 moto contemporaneamente circolanti in pista: riprendiamo ancora l’argomento della sicurezza, in quanto riteniamo di essere stati ottimisti in tale conteggio, poiché sono sempre maggiori i turni che vedono scendere in pista un numero davvero esagerato di moto rispetto alla configurazione del circuito.
I prossimi interventi di Pista Libera analizzeranno la situazione degli impianti in fase di costruzione e il cui completamento è stato interrotto, lo screening delle zone che potrebbero essere idonee alla costruzione di nuovi circuiti e il tema prioritario della sicurezza di tutti gli utenti della strada".