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Triumph Daytona 600
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E’ finalmente arrivata l’arma con cui la Casa Inglese attaccherà il segmento delle 600 supersportive: linee tese e prestazioni al top per una quattro cilindri che si lascia alle spalle la TT600
di Daniele Massari
In casa Triumph la annunciano come una pietra miliare per la storia del Marchio; ed in effetti, di attesa intorno alla nuova supersportiva 600 inglese ce n’era tanta: molte le indiscrezioni che giù circolavano (forse con troppo anticipo), ed altrettanta l’intensità di chi attendeva qualcosa di veramente nuovo, dopo lo scarso successo riscosso dalla TT 600, che di inedito aveva davvero poco.
L’arma per il 2003, nel sempre più agguerrito settore delle 600cc, si chiama dunque Daytona, proprio come l’apprezzata versione dotata del performante propulsore tre cilindri da quasi 1000cc. Un prodotto che punta all’originalità delle soluzioni stilistiche ed alla performance assoluta del propulsore quattro cilindri in linea raffreddato a liquido, da 599cc, alimentato ad iniezione elettronica e dotato di cambio a 6 marce.
Non è stato ancora stabilito il prezzo ufficiale, ma l'orientamento è attorno ai 10.000 Euro. Le consegne dovrebbero iniziare a marzo 2003.
A dire il vero, probabilmente, il fermo forzato a cui è stata sottoposta l’azienda a causa del ben noto incendio della scorsa primavera, ha causato il ritardo nella presentazione di questa motocicletta, che giunge (di nuovo?) subito dopo un Salone di Monaco nel corso del quale pare essere già stato detto tutto in tema di 600 Supersportive. Sarà lo scarico sotto il codone della CBR 600RR, o le pinze ad attacco radiale viste sulla Ninja ZX6R, o la comune tendenza ad irrigidire le curve nelle sovrastrutture, ma la Daytona 600 resta una gran bella 600 supersport senza, apparentemente, aggiungere nulla all’argomento (il che, ovviamente, rimane un parere lungi da alcun tipo di valutazione dinamica).
Dal punto di vista stilistico, spiccano le linee tese ed aguzze delle sovrastrutture, ed i gruppi ottici, entrambi (l’anteriore ed il posteriore) composti da un doppio elemento affiancato. Subito sotto il “doppio occhio”, trova posto il sistema di immissione forzata dell’aria nell’air-box, disposto in posizione centrale.
Soffermandoci sulla ciclistica, segnaliamo il telaio doppio trave in alluminio, abbinato alla forcella pluriregolabile con steli da 43mm, e l’impianto frenante, che sfrutta un doppio disco anteriore flottante da 308mm, abbinato a pinze a quattro pistoncini; il peso a secco è stato contenuto entro i 165 kg. La Daytona sarà disponibile in due colorazioni, la “Alluminium Silver” e la grintosa “Racing Yellow”.
L’arma per il 2003, nel sempre più agguerrito settore delle 600cc, si chiama dunque Daytona, proprio come l’apprezzata versione dotata del performante propulsore tre cilindri da quasi 1000cc. Un prodotto che punta all’originalità delle soluzioni stilistiche ed alla performance assoluta del propulsore quattro cilindri in linea raffreddato a liquido, da 599cc, alimentato ad iniezione elettronica e dotato di cambio a 6 marce.
Non è stato ancora stabilito il prezzo ufficiale, ma l'orientamento è attorno ai 10.000 Euro. Le consegne dovrebbero iniziare a marzo 2003.
A dire il vero, probabilmente, il fermo forzato a cui è stata sottoposta l’azienda a causa del ben noto incendio della scorsa primavera, ha causato il ritardo nella presentazione di questa motocicletta, che giunge (di nuovo?) subito dopo un Salone di Monaco nel corso del quale pare essere già stato detto tutto in tema di 600 Supersportive. Sarà lo scarico sotto il codone della CBR 600RR, o le pinze ad attacco radiale viste sulla Ninja ZX6R, o la comune tendenza ad irrigidire le curve nelle sovrastrutture, ma la Daytona 600 resta una gran bella 600 supersport senza, apparentemente, aggiungere nulla all’argomento (il che, ovviamente, rimane un parere lungi da alcun tipo di valutazione dinamica).
Dal punto di vista stilistico, spiccano le linee tese ed aguzze delle sovrastrutture, ed i gruppi ottici, entrambi (l’anteriore ed il posteriore) composti da un doppio elemento affiancato. Subito sotto il “doppio occhio”, trova posto il sistema di immissione forzata dell’aria nell’air-box, disposto in posizione centrale.
Soffermandoci sulla ciclistica, segnaliamo il telaio doppio trave in alluminio, abbinato alla forcella pluriregolabile con steli da 43mm, e l’impianto frenante, che sfrutta un doppio disco anteriore flottante da 308mm, abbinato a pinze a quattro pistoncini; il peso a secco è stato contenuto entro i 165 kg. La Daytona sarà disponibile in due colorazioni, la “Alluminium Silver” e la grintosa “Racing Yellow”.
Dati tecnici
Motore: a 4 tempi, 4 cilindri in linea, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 68 x 41,3 mm, cilindrata 599 cc, rapporto di compressione 12,5:1; distribuzione bialbero a camme in testa a 4 valvole per cilindro. Alimentazione ad iniezione elettronica con sistema di induzione forzata dell’aria; capacità serbatoio 18 litri. Accensione elettronica digitale integrata con l'iniezione. Avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria ad ingranaggi, finale a catena. Frizione multidisco con comando idraulico; cambio a sei rapporti.
Ciclistica: telaio in alluminio a doppio perimetrale; inclinazione cannotto 24,6°. Sospensioni: anteriore a forcella teleidraulica regolabile con steli da 43mm; posteriore a forcellone oscillante e monoammortizzatore regolabile. Ruote: cerchi a tre razze in lega leggera con pneumatici 120/70 ZR 17" anteriore e 180/55 ZR 17" posteriore. Freni: anteriore a doppio disco flottante di Ø 308 mm con pinze a 4 pistoncini contrapposti; posteriore a disco di Ø 220 mm con pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni e peso: interasse 1390 mm; lunghezza 2050 mm; altezza sella 815 mm. Altezza massima 1135 mm. Peso a secco 165 kg.
Prestazioni dichiarate: potenza 110 Cv a 12.750 giri. Coppia max 68 Nm a 11.000 giri.