Moto & Scooter
HD FLSTFI 1450 Fat Boy
E' gigantesca ed elegante e, con il motore Twin Cam 88B ad iniezione elettronica, offre appaganti emozioni nella guida disimpegnata. Il prezzo è sempre elitario
di Eliano Riva, foto Alex Photo
Nata nel 1990 e ispirata alla Hydra Glide del 49, la prima HD con forcella teleidraulica, la Fat Boy, per Harley Davidson rappresenta 300 kg di metallica opulenza. Mai sino ad ora, la sintetica descrizione di una moto USA, ci è sembrata così ben riuscita e perfettamente aderente all’emozione che può evocare a prima vista. Al cospetto della Fat Boy, infatti, è difficile non restare affascinati dal suo aspetto tanto gigantesco quanto essenziale e rispettoso della filosofia motociclistica USA, dove ogni “pezzo”, deve esprimere ricercata qualità, sovrumana potenza e comfort da limousine. Un’immagine, quest’ultima, coerente al look di moto senza età che, a dispetto di altre Harley con nome e tradizione ben più importanti nella storia del marchio di Milwaukee, ha fatto guadagnare alla Fat Boy gran fama tra gli estimatori della moto a stelle e strisce e la certezza di rimanerre in listino ancora per molti anni.
Lo dimostra la continua attenzione dedicata dai tecnici Harley a questa moto che, dopo la tanto profonda quanto discreta rivisitazione tecnica attuata nel 2000, quest’anno, vede l’affiancamento della versione con propulsore Twin Cam 88B dotato di alimentazione ad iniezione elettronica EFI anziché a carburatore e che assicura alla meccanica un’efficienza e continuità prestazionale superiore e appagante in qualsiasi condizione d’utilizzo.
Proposta in 5 livree bicolore e 7 monocromatiche e con una disponibilità d’accessori optional dedicati, capaci di soddisfare anche il più esigente cultore della personalizzazione della moto, la Fat Boy a iniezione, come è tradizione della Harley Davidson ha un prezzo d’elite e, per le “chiavi in mano”, servono ben 20.766 Euro; 720 in più del modello standard.
Ben piantata sulle ruote piene da 16”, con i parafangoni avvolgenti e la forcella carenata da sembrare il “carro da battaglia” di un gladiatore pronto a scender nell’arena, la Fat Boy, nel design, sa combinare a meraviglia linee estremamente pulite e volumi molto importanti. Il risultato, è un cocktail di forme unico ed elegante, che piace a prima vista, per l’immagine di gigante buono che sa trasmettere all’osservatore e che promette sicurezza e fraterna amicizia a chi sa rispettare il gran carattere di bisonte della strada di quest’HD.
Attorno al rifinitissimo propulsore, con enormi cilindri a V stretta che sembrano rubati ad un motore stellare di un caccia della seconda guerra mondiale, infatti, tutto o quasi è di taglia XXL, è in vista ed è di rassicurante metallo; come il rutilante serbatoio a ferro di cavallo dell’olio motore posto sotto la sella del pilota, come gli estesi parafanghi e il largo serbatoio a goccia, ora, non più diviso in due parti come sulla Fat Boy primo modello.
L'estetica non rischia mai di passare inosservata, grazie anche agli elegantissimi collettori di scarico affusolati a sigaro, con ampie protezioni antiscottaura e al classico quadro strumenti con manopola di contatto sul dorso del serbatoio e finiture impeccabili, mescolate alla definizione tecnica un po’ rude d’alcuni dettagli, tipica delle yankee bike più tradizionali, come i bulloni d’ancoraggio sella a vista e il pedale del freno posteriore "da camioncino".
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Nell’ossatura, la Fat Boy, non propone niente di nuovo e, dopo la completa rivisitazione tecnica effettuata dai progettisti della Harley nel 2000, effettivamente non ce n’era bisogno. Il telaio a doppia culla chiusa in tubi tondi d’acciaio, definito softail, per via della parte posteriore apparentemente rigida e priva di sospensione, è dell’ultima generazione e, con 1630 mm d’interasse nonché un’inclinazione del cannotto e un'avancorsa rispettivamente di 32° e 103 mm, ha un’impostazione progettuale 100% USA. Le sospensioni, al contrario dell’apparenza, sono di concezione assolutamente attuale. La forcella, è teleidraulica con perno in asse, steli di 41 mm e 129 mm d’escursione, mentre, dietro, c’è un distintivo forcellone triangolare con ammortizzatore idraulico orizzontale posto sotto il motore (esc. 103 mm.).
Massicce ruote lenticolari in lega leggera da 16" con coperture Dunlop in eclusiva per la Harley e di generosa sezione, nonché un impianto frenante a disco singolo anteriore e posteriore da 292 mm e con pinze a 4 pistoncini, completano degnamente un quadro ciclistico d’altri tempi soltanto nell’aspetto. In tema di meccanica, poi, la Fat Boy monta il Twin Cam 88 più moderno, quello contrassegnato dalla sigla B (balanced); il primo, tra i big twin Harley ad impiegare un doppio albero controrotante, per ridurre drasticamente le forti vibrazioni generate da uno schema a V di 45°.
Giunto al terzo anno di vita, il Twin Cam 88 B è un propulsore di 1449 cc effettivi che, dal 2000, ha sostituito sulla Fat Boy, il precedente V-Twin Evolution 2 - 1340 ed è caratterizzato da una distribuzione a doppio albero a camme nel basamento e con aste e bilancieri e 2 valvole per cilindro, dal raffreddamento ad aria e da un cambio a 5 rapporti e con frizione multidisco con molla a diaframma.
Quest’anno, come ciliegina sulla torta, il 1450 HD presenta un sofisticato sistema d’alimentazione ad iniezione elettronica EFI con corpo farfallato da 45 mm e, anche se il modello a carburatore da 40 mm rimane in produzione, in termini d’efficienza, rappresenta una consistente miglioria. Per ridurre le emissioni nocive allo scarico, infine, come la sorella gemella a carburatore, la Fat Boy “EFI”, è dotata di catalizzatore e supera ampiamente le normative Euro1.
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In sella alla Fat Boy, si assapora subito il gran gusto e la forte emozione che la moto made in USA classica sa dare. Ad una sella profondamente incavata tra motore e ruota posteriore, corrispondono un manubrio largo ed enormi e avanzate piastre poggiapiedi che, portano il pilota in posizione quasi sbracata, come sulla poltrona di casa dove, nei momenti di relax, magari in piena estate e con una fresca birra a portata di mano, si gustano i GP alla TV.
A bordo della Fat Boy, infatti, si sta seduti con il busto eretto, con le gambe aperte e parzialmente appoggiate al largo serbatoio e con le braccia non troppo allungate verso il ben modellato manubrio a corna di bue, che, offre alle mani una presa naturale e una facile gestione dell’avantreno. I classici comandi a leva ed elettrici Harley, sono rigorosamente in lega leggera anziché vile plastica e con indicatori di direzione a doppio pulsante e rientro automatico. Il pedale del cambio a bilanciere e quello del freno posteriore tanto grande da sembrare da autocarro, completano una posizione di guida non da primato nell’ergonomia, ma che riesce a coniugare piuttosto bene folclore e comfort.
Buona, considerando lo standard normalmente infelice delle yankee bike, è anche la posizione offerta al passeggero che, sulla Fat Boy, usufruisce di una sella abbastanza ampia e ben imbottita e di pedane non troppo alte e avanzate e che, con l’adozione dello schienalino optional, diventa comoda persino su lunghe percorrenze chilometriche. In tema di fruibilità pratica, invece, la “cicciotta” 1450 di Millwaukee non offre quasi niente e, se escludiamo la possibilità d’ancorare con corde elastiche un piccola borsa sulla sella passeggero, per il trasporto dei bagagli da week end o da vacanza, occorre far ricorso al ben fornito catalogo di accessori Harley.
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Per una moto normale, i 320 kg di peso a secco dichiarati dall'HD per la FLSTFI 1450, sono tanti, ma è un dato che non deve spaventare. Le yankee bike, caratterizzate da un baricentro molto basso, agevolano parecchio la gestione di una simile stazza e la Fat Boy, lo conferma. Il manubrio largo e la sella vicina al suolo, infatti, permettono una discreta facilità di manovra del colosso anche da fermo e a chi non ha un fisico da culturista. Il ponte di comando sgombro d’accessori, la forcella carenata e il grosso faro lì davanti che punta diritto all’orizzonte come una vedetta, infondono subito fiducia al pilota e lo fanno sentire presto l’assoluto padrone della strada.
Sensazioni che la Fat Boy non tradisce mai nella guida, dove, per stabilità e sincerità di comportamento in curva come in rettilineo, offre sempre sicurezza e appagamento nella marcia disimpegnata a solo e in coppia. L’unico consistente limite emerso nella guida della Fat Boy, infatti, è rappresentato dal repentino contatto delle piastre poggiapiedi con l’asfalto che, purtroppo, riduce sensibilmente la possibilità d’inclinazione in curva e di sfruttare al massimo le buone caratteristiche dinamiche e la relativamente elevata maneggevolezza dimostrate dalla ciclistica anche su asfalto moderatamente sconnesso.
Nelle notevoli soddisfazioni che la Fat Boy sa dare anche nella guida veloce, ma assolutamente disimpegnata, un ruolo di primo piano, infine, spetta al propulsore con alimentazione ad iniezione elettronica, che ha guadagnato regolarità e costanza di funzionamento esemplari. Il Twin Cam 88B a iniezione infatti, sembra una vera, inarrestabile e moderna locomotiva a vapore che, stantuffando con ritmiche pulsazioni e non vibrazioni, accompagna con ben diluita e appagante forza d’erogazione della potenza e della coppia il pilota nella guida e, all’occorrenza, spinge rapidamente la Fat Boy fino ad una velocità massima di 180 km/h indicati.
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Dati Tecnici
Motore: a 4 tempi, 2 cilindri a V di 45° logitudinale, raffreddamento ad aria, alesaggio e corsa 95,3x101,6 mm, cilindrata 1.449 cc, rapporto di compressione 8,8:1, distribuzione bialbero a camme nel basamento e con aste e bilancieri, 2 valvole per cilindro, lubrificazione forzata a carter umido con doppia pompa trocoidale e serbatoio esterno. Alimentazione: iniezione elettronica ESPFI con corpo sfarfallato da 45 mm, capacità serbatoio 18,9 litri di cui 1,9 di riserva. Accensione: elettronica digitale, 1 candela per cilindro. Avviamento: elettrico.
Trasmissione: primaria a doppia catena, frizione multidisco in bagno d’olio con molla a diaframma, cambio a 5 marce, finale a cinghia in fibre aramidiche rinforzate.
Ciclistica: telaio a doppia culla continua scomponibile in tubi tondi d’acciaio di grosso diametro, inclinazione asse di sterzo 32°, avancorsa 147,3 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica, steli da 41 mm, escursione 129 mm. Sospensione posteriore: forcellone triangolare e ammortizzatore idraulici regolabile nel precarico molla, escursione ruota 103 mm. Ruote: anteriore lenticolare in lega leggera, pneumatico 120/90-16”, posteriore lenticolare in lega leggera, pneumatico 130/90-16”. Freni: anteriore a disco da 292 mm, pinze a 4 pistoncini, posteriore a disco da 292 mm, pinza a 4 pistoncini.
Dimensioni e peso: interasse 1630 mm, lunghezza 2396 mm, larghezza 1021 mm, altezza sella 647 mm. Peso a secco 320 kg.
Prestazioni: potenza 62,5 CV (46 kw) a 5200 giri., coppia 105 Nm a 3000 giri.
Omologazione Euro-1: si’
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