Moto & Scooter
A Cernobbio per parlare di moto
Cala il mercato motociclistico e servono interventi urgenti: l’ANCMA lancia un grido di allarme in occasione di questo primo importante incontro su moto e mobilità urbana, che ha riunito, insieme alle industrie, economisti, sociologi e politici
Assicurazioni, qualità delle strade e amministrazioni locali poco attente a valutare l’impatto ambientale e le ricadute sull’utenza dei loro provvedimenti. Sono questi i problemi del settore motociclistico emersi a Villa d’Este di Cernobbio (CO) nel corso del 1° Forum su due ruote e mobilità urbana organizzato dall’ANCMA (l’Associazione dei costruttori di moto e ciclomotori) e dallo Studio Ambrosetti.
Il mercato segnala infatti un forte rallentamento, sia dei 50 cc, che a fine anno potrebbero segnare un -18% sul già negativo 2001, sia dei targati, che potrebbero scendere dell’1% con la frenata degli scooteroni. Vanno bene invece le moto, soprattutto le sportive, che godono del traino delle competizioni, come ha illustrato Carlo Di Biagio, della Ducati. "Certo, l’industria italiana dovrà lavorare ancora sull’innovazione tecnologica -come ha detto Ivano Beggio, presidente di ANCMA e Aprilia - perché, dopo aver anticipato la commercializzazione prima degli Euro 1 e ora degli Euro 2, dopo aver investito sia sul 4 tempi da 50 cc che sui 2 tempi a iniezione, ora deve accettare la sfida lanciata dai giapponesi sul fronte della sicurezza attiva e passiva".
Però, perlomeno per il mercato italiano, restano i problemi detti in apertura, come il costo delle assicurazioni, che in certe aree italiane, come Napoli, vedono una polizza costare più del valore di mercato dello stesso veicolo.
E poi le infrastrutture, con le strade sempre più pericolose per la cattiva manutenzione, e la cronica assenza di parcheggi. Ancora le autostrade, con le tariffe troppo alte e la mancanza di uscite riservate alle due ruote. Su tutti però un problema particolarmente sentito: l’ignoranza di certi amministratori locali, che impongono divieti di accesso e circolazione alle due ruote senza tenere in considerazione gli accordi fatti dall’industria con i ministeri proprio per sviluppare veicoli meno inquinanti; e senza informarsi su quali sono realmente i veicoli a minore impatto ambientale. Così persiste la campagna denigratoria nei confronti dei due tempi, ma anche quella insensata nei confronti dei motorini Euro 1.
L’industria allora chiede una regolamentazione e una comunicazione chiare, sia a livello nazionale che a livello locale, per pianificare la produzione dei vari modelli e per dare ai consumatori la sicurezza di acquistare un veicolo che potrà circolare anche in centro città per un lasso accettabile di anni. Ma sono necessari anche interventi statali per le assicurazioni, e investimenti in materia di sicurezza e di educazione stradale.
Non resta che attendere la risposta del mondo politico. A Cernobbio era presente Mario Valducci, il sottosegretario alle Attività produttive, che ha ribadito come nella prossima riforma della RC Auto e Moto ci sarà l’obbligo di riparazione del danno per ottenere la liquidazione, una soluzione che teoricamente dovrebbe far scendere un po’ le tariffe ma che ci convince molto poco. Mancavano invece altri esponenti politici di spicco, in primo luogo il ministro delle Infrastrutture e del Trasporti, Pietro Lunardi.
La giornata si è chiusa così con l’annuncio da parte del presidente Beggio di una giornata di mobilitazione pacifica dei dueruotisti per il 14 giugno. Si chiamerà "raid to work" e vedrà tutti i motociclisti muoversi su due ruote, piuttosto che con l’auto o con i mezzi pubblici, appositamente per dimostrare il grande contributo alla mobilità urbana dato dalla moto e dai ciclomotori. Torneremo a parlarne presto, così come torneremo con servizi dedicati sui temi principali discussi in questo forum.
Il mercato segnala infatti un forte rallentamento, sia dei 50 cc, che a fine anno potrebbero segnare un -18% sul già negativo 2001, sia dei targati, che potrebbero scendere dell’1% con la frenata degli scooteroni. Vanno bene invece le moto, soprattutto le sportive, che godono del traino delle competizioni, come ha illustrato Carlo Di Biagio, della Ducati. "Certo, l’industria italiana dovrà lavorare ancora sull’innovazione tecnologica -come ha detto Ivano Beggio, presidente di ANCMA e Aprilia - perché, dopo aver anticipato la commercializzazione prima degli Euro 1 e ora degli Euro 2, dopo aver investito sia sul 4 tempi da 50 cc che sui 2 tempi a iniezione, ora deve accettare la sfida lanciata dai giapponesi sul fronte della sicurezza attiva e passiva".
Però, perlomeno per il mercato italiano, restano i problemi detti in apertura, come il costo delle assicurazioni, che in certe aree italiane, come Napoli, vedono una polizza costare più del valore di mercato dello stesso veicolo.
E poi le infrastrutture, con le strade sempre più pericolose per la cattiva manutenzione, e la cronica assenza di parcheggi. Ancora le autostrade, con le tariffe troppo alte e la mancanza di uscite riservate alle due ruote. Su tutti però un problema particolarmente sentito: l’ignoranza di certi amministratori locali, che impongono divieti di accesso e circolazione alle due ruote senza tenere in considerazione gli accordi fatti dall’industria con i ministeri proprio per sviluppare veicoli meno inquinanti; e senza informarsi su quali sono realmente i veicoli a minore impatto ambientale. Così persiste la campagna denigratoria nei confronti dei due tempi, ma anche quella insensata nei confronti dei motorini Euro 1.
L’industria allora chiede una regolamentazione e una comunicazione chiare, sia a livello nazionale che a livello locale, per pianificare la produzione dei vari modelli e per dare ai consumatori la sicurezza di acquistare un veicolo che potrà circolare anche in centro città per un lasso accettabile di anni. Ma sono necessari anche interventi statali per le assicurazioni, e investimenti in materia di sicurezza e di educazione stradale.
Non resta che attendere la risposta del mondo politico. A Cernobbio era presente Mario Valducci, il sottosegretario alle Attività produttive, che ha ribadito come nella prossima riforma della RC Auto e Moto ci sarà l’obbligo di riparazione del danno per ottenere la liquidazione, una soluzione che teoricamente dovrebbe far scendere un po’ le tariffe ma che ci convince molto poco. Mancavano invece altri esponenti politici di spicco, in primo luogo il ministro delle Infrastrutture e del Trasporti, Pietro Lunardi.
La giornata si è chiusa così con l’annuncio da parte del presidente Beggio di una giornata di mobilitazione pacifica dei dueruotisti per il 14 giugno. Si chiamerà "raid to work" e vedrà tutti i motociclisti muoversi su due ruote, piuttosto che con l’auto o con i mezzi pubblici, appositamente per dimostrare il grande contributo alla mobilità urbana dato dalla moto e dai ciclomotori. Torneremo a parlarne presto, così come torneremo con servizi dedicati sui temi principali discussi in questo forum.