Moto & Scooter
Aprilia Scarabeo 125/200 2002
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Dal 1993 un successo che meritava una profonda rivisitazione e la promozione al rango di brand autonomo. Nascono così le attuali versioni, modificate in oltre 40 particolari
di Luigi Bianchi, foto Milagro e Alessio Barbanti
Comodo, con grandi capacità di carico, sempre friendly nell’uso, lo Scarabeo si dimostra versatile e piacevole nelle situazioni più diverse Scarabeo, prima nella versione di 50 cc e poi con le medie cilindrate motorizzate a 4 tempi, è lo scooter a ruote alte che ha inventato un fenomeno sociale, con uno stile senza tempo che va al di là delle mode.
Comodo, con grandi capacità di carico, sempre friendly nell’uso, lo Scarabeo si dimostra versatile e piacevole nelle situazioni più diverse Scarabeo, prima nella versione di 50 cc e poi con le medie cilindrate motorizzate a 4 tempi, è lo scooter a ruote alte che ha inventato un fenomeno sociale, con uno stile senza tempo che va al di là delle mode.
Su queste basi, Aprilia ha evoluto il concetto di Scarabeo pensandolo non più solo come uno scooter di tendenza, ma come un vero e proprio marchio che vuole esprimere classicità, stile e funzionalità.
La versione 2002 riprende la base tecnica del precedente modello , ribattezzato ad honorem "la moto automatica" in virtù delle sue caratteristiche di guida, focalizzando l’attenzione sui dettagli stilistici, sul comportamento dinamico e sul comfort di marcia. Nella nuova versione, già disponibile dai concessionari, le dotazioni di serie sono assolutamente complete e, ovviamente, non manca il comodo baule touring da 52 litri. Le versioni GT, in più, sottolineano la loro vocazione al granturismo con l’abbinamento di plastiche lucide e opache, che richiama le grandi viaggiatrici di Noale come la Capo Nord e la Futura.
Le modifiche tecniche e stilistiche sono state davvero numerose nonostante la linea generale sia rimasta quella nota e, anche gli aspetti funzionali, pur affinati richiamano quelli della versione precedente. Convince sempre il gran comfort in sella, sia per il pilota e sia per il passeggero, con sospensioni davvero morbide, anche al posteriore, da sempre "punto debole" di tutti gli scooter. Questa taratura morbida consiglia un uso turistico dello Scarabeo che, in virtù di questa scelta, non si presta volentieri ad essere strapazzato con una guida troppo sportiva. In compenso il motore (specie nella versione da 200cc) è davvero brillante e consente di mantenere un ottimo passo anche in due. Anche la sezione freni privilegia progressività e dolcezza alla potenza pura anche se, specie all’anteriore, avemmo preferito un po’ di grinta in più.
Per il resto le sensazioni sono quelle già provate con i modelli precedenti: posizione di guida "motociclistica", buon controllo del mezzo, protezione aerodinamica sufficiente in gran parte delle situazioni, prestazioni di punta che non fanno rimpiangere cubature (e costi) superiori.
La versione 2002 riprende la base tecnica del precedente modello , ribattezzato ad honorem "la moto automatica" in virtù delle sue caratteristiche di guida, focalizzando l’attenzione sui dettagli stilistici, sul comportamento dinamico e sul comfort di marcia. Nella nuova versione, già disponibile dai concessionari, le dotazioni di serie sono assolutamente complete e, ovviamente, non manca il comodo baule touring da 52 litri. Le versioni GT, in più, sottolineano la loro vocazione al granturismo con l’abbinamento di plastiche lucide e opache, che richiama le grandi viaggiatrici di Noale come la Capo Nord e la Futura.
Le modifiche tecniche e stilistiche sono state davvero numerose nonostante la linea generale sia rimasta quella nota e, anche gli aspetti funzionali, pur affinati richiamano quelli della versione precedente. Convince sempre il gran comfort in sella, sia per il pilota e sia per il passeggero, con sospensioni davvero morbide, anche al posteriore, da sempre "punto debole" di tutti gli scooter. Questa taratura morbida consiglia un uso turistico dello Scarabeo che, in virtù di questa scelta, non si presta volentieri ad essere strapazzato con una guida troppo sportiva. In compenso il motore (specie nella versione da 200cc) è davvero brillante e consente di mantenere un ottimo passo anche in due. Anche la sezione freni privilegia progressività e dolcezza alla potenza pura anche se, specie all’anteriore, avemmo preferito un po’ di grinta in più.
Per il resto le sensazioni sono quelle già provate con i modelli precedenti: posizione di guida "motociclistica", buon controllo del mezzo, protezione aerodinamica sufficiente in gran parte delle situazioni, prestazioni di punta che non fanno rimpiangere cubature (e costi) superiori.
Che cosa cambia
Il baule posteriore di serie è quello da 52 litri, arricchito del poggiaschiena per il passeggero, e permette di stivare due caschi integrali o altri carichi voluminosi. Dietro lo scudo, invece, un ampio portaoggetti (dotato di serratura) permette di tenere a portata di mano gli oggetti di uso più frequente. Due borse rigide laterali da 20 litri l’una, offerte in optional, infine possono trasformare lo Scarabeo in una vera gran turismo.
La strumentazione ora è montata su una base chiara ed è completa di tachimetro, contachilometri, indicatore livello carburante, termometro liquido di raffreddamento e orologio. Nuovo è anche Il cupolino integrato completo di paramani di Scarabeo GT, mentre la versione standard offre di serie due parabrezza di altezza diversa per assicurare la miglior protezione in tutte le condizioni climatiche. Anche il cavalletto laterale è di serie, per agevolare i frequenti parcheggi di una giornata passata in città. Infine, una serie di optional originali completa la dotazione di Scarabeo e, a breve, arriverà anche una line di abbigliamento dedicato. Da notare che in entrambi le versioni viene dato un interessante impermeabile da indossare nelle situazioni di emergenza, davvero razionale e utile per sopravvivere senza troppi danni a qualche acquazzone improvviso.
Sotto l’aspetto tecnico, la versione 125 ora adotta il nuovo telaio, lanciato nel 2001 con Scarabeo 200. Si tratta di un monotrave sdoppiato, a culle in tubi di acciaio ad alta resistenza. Rispetto al precedente telaio presenta varie modifiche volte ad incrementarne la rigidità. Le modifiche hanno anche abbassato il baricentro della moto e allungato l’interasse, garantendo così un comportamento ancor più sicuro e preciso.
Altre modifiche di dettaglio riguardano l’adozione i contrappesi alle estremità del manubrio per diminuire le vibrazioni, il terminale di scarico che presenta una nuova protezione, lo scudo anteriore che adotta una nuova mascherina, (con il marchio Scarabeo diventa protagonista assoluto) e il paracolpi dello scudo anteriore ora più larghi e protettivi.
Il look è invece cambiato soprattutto per effetto della sparizione delle cromature, sostituite da una serie di finiture opache. Il contrasto con le l parti verniciate lucide crea un cromatismo bicolore accentuato dalla doppia colorazione adottata anche per la sella.
La strumentazione ora è montata su una base chiara ed è completa di tachimetro, contachilometri, indicatore livello carburante, termometro liquido di raffreddamento e orologio. Nuovo è anche Il cupolino integrato completo di paramani di Scarabeo GT, mentre la versione standard offre di serie due parabrezza di altezza diversa per assicurare la miglior protezione in tutte le condizioni climatiche. Anche il cavalletto laterale è di serie, per agevolare i frequenti parcheggi di una giornata passata in città. Infine, una serie di optional originali completa la dotazione di Scarabeo e, a breve, arriverà anche una line di abbigliamento dedicato. Da notare che in entrambi le versioni viene dato un interessante impermeabile da indossare nelle situazioni di emergenza, davvero razionale e utile per sopravvivere senza troppi danni a qualche acquazzone improvviso.
Sotto l’aspetto tecnico, la versione 125 ora adotta il nuovo telaio, lanciato nel 2001 con Scarabeo 200. Si tratta di un monotrave sdoppiato, a culle in tubi di acciaio ad alta resistenza. Rispetto al precedente telaio presenta varie modifiche volte ad incrementarne la rigidità. Le modifiche hanno anche abbassato il baricentro della moto e allungato l’interasse, garantendo così un comportamento ancor più sicuro e preciso.
Altre modifiche di dettaglio riguardano l’adozione i contrappesi alle estremità del manubrio per diminuire le vibrazioni, il terminale di scarico che presenta una nuova protezione, lo scudo anteriore che adotta una nuova mascherina, (con il marchio Scarabeo diventa protagonista assoluto) e il paracolpi dello scudo anteriore ora più larghi e protettivi.
Il look è invece cambiato soprattutto per effetto della sparizione delle cromature, sostituite da una serie di finiture opache. Il contrasto con le l parti verniciate lucide crea un cromatismo bicolore accentuato dalla doppia colorazione adottata anche per la sella.
Dati tecnici
: a 4 tempi, monocilindrico orizzontale con raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 62 x 58,4 mm U (56,4 x50), cilindrata 176,3 cc (124,91), rapporto di compressione 11,2:1 (12,5:1); distribuzione monoalbero a camme in testa a 4 valvole; lubrificazione a carter umido. Alimentazione a carburatore Keihin CVK26 con diffusore da 25 mm. Accensione elettronica. Avviamento elettrico. Trasmissione: cambio con variatore automatico di velocità. Frizione automatica centrifuga; trasmissione finale a ingranaggi. Ciclistica: Monotrave sdoppiato in tubi d’acciaio. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli di 35 mm, escursione 110 mm; sospensione posteriore a gruppo motore oscillante e monoammortizzatore regolabile nel precarico molla. Ruote: anteriore in lega leggera di 16” con pneumatico 100/80; posteriore in lega leggera di 16” con pneumatico 130/80. Freni: anteriore a disco di 260 mm con pinza flottante a 2 pistoncini; posteriore a disco di 220 mm, pinza a 2 pistoncini contrapposti. Prestazioni: potenza n.d., coppia n.d. Dimensioni: interasse 1400 mm, lunghezza 2028 mm, larghezza 680 mm, altezza sella 800 mm. Peso a secco n.d. Capacità serbatoio: 9,5 litri (di cui riserva 2 litri). Euro1: Sì.
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