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Moto & Scooter

Un museo per l’Isomoto

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Si tratta di una struttura destinata a diventare percorso didattico per le scuole con modelli di collezioni private, un centro polifunzionale inserito nel contesto di un parco, il recupero dell’ingresso storico della fabbrica e, addirittura, un Iso Cafè

A Bresso fu costruita con successo l’Isetta, una Smart ante-litteram
Si tratta di una struttura destinata a diventare percorso didattico per le scuole con modelli di collezioni private, un centro polifunzionale inserito nel contesto di un parco, il recupero dell’ingresso storico della fabbrica e, addirittura, un Iso Cafè


di Emanuele Vertemati




Questo è l’ambizioso progetto del Comitato Iso Millennium, nato per aggregazione spontanea tra i cittadini di Bresso (Mi), che vuole riportare la tradizione motociclistica e automobilistica della Iso Rivolta all’interno dei capannoni dove la produzione chiuse i battenti nel 1974. L’iniziativa è stata presentata ieri a Bresso, dove, forse molti non lo sanno, si costruivano moto e auto, scooter e city car (famosissima l’Isetta, una sorta di Smart ante litteram), granturismo di prestigio (Iso Grifo) e perfino una F1(l’Iso Marlboro è stata la prima scuderia diretta da Frank Williams). Nata nel 1939 come fabbrica di elettrodomestici col nome di Isothermos, nell’immediato dopoguerra convertì la propria produzione, sull’onda del crescente mercato, alle moto e agli scooter, tra cui spicca l’Iso 150, stilisticamente vicina a Vespa e Lambretta, l’ultimo modello prodotto.

Negli anni Sessanta cessò di produrre due ruote per convertirsi a modelli di auto di lusso e sportiveggianti ma nel ’74, avviata verso una fase di crisi, fu il fallimento. Alla Iso hanno lavorato tecnici e soprattutto creativi di fama internazionale, come Giugiaro, Zagato e Bertone, firme prestigiose del design italiano. L’obiettivo e’ coinvolgere in questa iniziativa proprio qualcuno tra questi, convincendoli ad aprire un proprio ufficio distaccato visitabile all’interno del museo.




Il comitato Iso Millennium vuole, inoltre, ripristinare il vecchio studio di progettazione al primo piano dei due capannoni che verranno recuperati nell’ex Iso con strumenti, tecnigrafi dell’epoca, ‘’per illustrare ai visitatori – spiega Marco Cesana, l’archietto progettista del piano - come era strutturata una realtà produttiva del genere tra gli anni ’50 e ’60 e arrivare a descriverne la trasformazione fino a oggi’’. Tempi di realizzazione? ‘’Tra un anno e mezzo potremmo accedere all’Iso Cafè – annuncia l’architetto Cesana – e tra due anni avere il museo e il centro polifunzionale ’’. ‘’Vorrei – è stato l’augurio di Roberto Grezzi, presidente di Iso Millenium – che tutte le Iso che mio padre e poi io ho collezionato tornassero qui, dove sono state costruite’’.
Info: https://www.isomillenium.it
Il progetto del nuovo centro polifunzionale
L’Isomoto già all’epoca strizzava l’occhio al pubblico femminile
A Bresso fu costruita con successo l’Isetta, una Smart ante-litteram

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