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Honda XRV 750 Africa Twin

il 30/10/2001 in Moto & Scooter

Nata per la Parigi-Dakar, è diventata presto il punto di riferimento delle turismo e avventura: è abbordabile nel prezzo, è molto comoda e maneggevole a solo e in coppia e offre grandi soddisfazioni su qualsiasi terreno.

Honda XRV 750 Africa Twin


di Eliano Riva, foto ER e Alex Photo




Commercializzata nel 1988, con il motore V2 650 della Transalp e sulla base tecnica dell’Honda NXR, autentica dominatrice della Parigi-Dakar dal 86 al 89, l’Africa Twin, ha acquisito un propulsore di 750 cc due anni più tardi e da allora, attraverso un continuo sviluppo tecnico ed estetico, è diventata l’incontrastata regina della categoria “Sport&Avventura”.
Un fatto, quest’ultimo, al quale ancora oggi, tutti i costruttori, devono fare riferimento per realizzare una moto da turismo a 360° di qualità e che il mercato continua a premiare nonostante l’ormai decennale anzianità filosofico/progettuale.





In dieci anni di vita e nonostante pochi utenti l’abbiano realmente portata ad affrontare le sperdute e avventurose lande per le quali è stata progettata, l'Africa Twin, grazie all’eccellente protettività e comfort in qualsiasi condizione di marcia a solo e in coppia, grazie all’ottima guidabilità e con il sostegno di un propulsore ricco di personalità nelle prestazioni e dall’affidabilità pressoché assoluta, è diventata un best seller del mondo della moto. Raggiunta una fisionomia tecnica “matura” al 100% e più stradale nel 96, con una definizione del gruppo cupolino, carenatura e sella più moderna e turistica, da allora ha subito variazioni di rilievo soltanto nella livrea e in dettagli assolutamente marginali e, adottando il motto “squadra vincente non si cambia”, i tecnici Honda lasceranno la XRV 750 immutata anche per la prossima stagione.




La doppia livrea Sparkling Red della moto in prova e quella Black, lanciate nel 2000 resteranno immutate e, a un equo prezzo di L. 17.895.000 (9242 euro) f.c. con due anni di garanzia, la XRV 750 sarà ancora in “prima linea” per esaudire ogni desiderio dei motociclisti a 360°.






Imponente nelle dimensioni, l’Africa Twin 750, nel corso degli anni e con una continua opera di cesello estetico e tecnico da parte dei progettisti Honda, da “nave del deserto”, pronta a soddisfare le bramosie di conquista dei più avventurosi motociclisti in terra d’Africa, si è “civilizzata”, trasformandosi in un “pacifico” ma sportivo Yacht a due ruote, capace di solcare con gran facilità e in piena sicurezza anche il “mare” d’asfalto o sterrato più burrascoso; sia affrontato con spirito assolutamente turistico, sia con l’impeto di un corsaro lanciato all’arrembaggio.




Caratterizzata da una livrea sportiva, ma, meno aggressiva e più elegante dei modelli anni novanta, la XRV, con un cupolino alto e il serbatoio che copre quasi completamente la parte centrale della moto, con l’ampio paracolpi d'alluminio che “carena” la parte bassa del motore bicilindrico a V di 52° e con un retrotreno perfettamente calibrato nel volume e arricchito dal “cannone” di scarico in lega leggera e acciaio inox che punta verso l’alto, infatti, ora ha l’aspetto di un vero “gigante buono”, che affascina per la pacatezza con cui promette di superare qualsiasi difficoltà, ma che quando serve, sa anche tirar fuori “poderosi muscoli” per primeggiare su ogni avversario.




Componenti d’ottima qualità, poi, chiudono “alla grande” un quadro estetico e tecnico che assicura una fruibilità della moto estremamente elevata e che, grazie a numerosi e ben fatti optional dedicati, può essere facilmente adattata e resa aderente alle più diverse e assolutamente personali esigenze d’utilizzo.






Progettata per resistere alle tremende sollecitazioni delle “maratone” africane e continuamente evoluta nel corso degli anni, l’ossatura della XRV 750, è ormai definibile come a “prova di bomba”.
Il telaio, in tubi quadri e rettangolari d’acciaio ad alta resistenza e con un “massiccio” forcellone in lega leggera, ha misure fondamentali che, con 27° d’inclinazione cannotto, con 112 mm d’avancorsa e 1565 mm d’interasse, privilegiano la stabilità di marcia a velocità elevata su qualsiasi terreno ma, per dare all’XRV una guidabilità e maneggevolezza eccellenti e necessarie per un appagante utilizzo “tuttoterreno”, i progettisti Honda, hanno "lavorato" molto sull’ottimizzazione della distribuzione dei pesi e sull’accentramento delle masse.




Per consentire la migliore collocazione possibile delle varie parti tecniche e accessorie in funzione dell’ottimale posizione e abbassamento del baricentro, il telaio, ha un attualissimo disegno a doppio trave perimetrale diagonale; il gigantesco serbatoio carburante (23 litri), è in posizione piuttosto centrale e molto sviluppato verso il basso, come molto vicina al suolo e aderente al motore, è la sospensione posteriore progressiva Pro Link.
Le sospensioni, con forcella teleidraulica da 43 mm a perno avanzato e con ammortizzatore oleopneumatico regolabile nel precarico molla, offrono un’escursione elevata (220 mm ant. e 214 mm post.); sono ben controllate nel funzionamento e soltanto la posteriore, per essere al top nelle più severe situazioni d’utilizzo, necessiterebbe anche del registro per il freno idraulico.




Ruote con fuoristradistici cerchi in lega leggera da 21” anteriore e da 17” posteriore e con ottime coperture on-off radiali, affiancate a un impianto frenante a tre dischi sempre all’altezza della situazione, infine, chiudono un quadro tecnico/ciclistico complessivamente eccellente.






Il propulsore bicilindrico a V longitudinale di 52° della XRV, ha uno schema tecnico generale simile a quello che equipaggia la Transalp ma, in realtà, è nato dall’esperienza maturata dai tecnici Honda con la NXR 750 vincitrice di quattro Parigi Dakar consecutive (dal 86 al 89) e protagonista dei grandi rally-maraton internazionali per molti anni. Costantemente aggiornato nel corso degli anni, nella tecnica è decisamente al passo con i tempi ed ha raggiunto un’affidabilità e una costanza di rendimento assolutamente eccellenti.





Il raffreddamento è a liquido, con doppio radiatore e con elettroventola e, per sopportare anche gli impegni più gravosi, il circuito di lubrificazione forzata con pompa, ha uno scambiatore di calore che permette di mantenere l’olio motore sempre ad una temperatura d’esercizio ottimale.
Il rapporto d’alesaggio e corsa, come un moderno propulsore sportivo, è superquadro (81x72 mm), mentre, la distribuzione con albero a camme in testa, per ridurre gli ingombri, è a tre valvole per cilindro (due d’aspirazione e una di scarico). L’alimentazione, è con doppio carburatore a depressione CV 36 a valvola piatta e, per consentire al propulsore la massima “respirazione” possibile anche nelle condizioni di marcia off road estreme, l’ampia scatola filtro è posizionata in alto, tra cannotto di sterzo e serbatoio.




L’avviamento, ovviamente è elettrico e l’accensione è elettronica digitale. La frizione, è multidisco in bagno d’olio e il comando meccanico, non richiede un’elevata energia d’azione alla leva ed offre un’ottima modulabilità d’intervento. Il cambio a cinque rapporti, invece, è ben rapportato ma, per ottenere una risposta precisa, richiede un’azione sul pedale decisa e senza troppi scrupoli.






La posizione di guida estremamente naturale, è da sempre una delle grandi caratteristiche positive delle enduro e, l’Africa Twin, in questo senso è una vera “regina”. Balzati in sella, la tuttoterreno Honda, in tema d’accoglienza e comfort, offre quanto di meglio si può desiderare: il manubrio e le pedane, sono proprio dove li cerchi, le ginocchia si incastonano perfettamente nelle svasature del serbatoio e ti senti subito pronto a dominare la strada. Comandi elettrici e a leva efficienti e morbidi da azionare, un cruscotto sportivo e ricco d'informazioni e con ricercato trip master elettronico, poi, completano ad arte un quadro tecnico/accessoristico eccellente e che permette una facilità e intuitività di gestione della moto tanto elevata, da far scordare presto l'impaccio della consistente altezza della sella da terra (860 mm) anche a piloti di bassa statura.




Promossa a pieni voti, anche l’accoglienza riservata al passeggero, che trova tanto spazio sulla sella, pedane basse, comode maniglie d’ancoraggio ai lati del portapacchi e un'elevata protezione dal vento della corsa: in poche parole, sulla XRV 750, anche il secondo “ha vita facile” e difficilmente vi chiederà una sosta di riposo dopo pochi chilometri di marcia.




Per quanto concerne la praticità d’utilizzo, l’unico neo sulla “endurona” Honda, riguarda la mancanza del cavalletto centrale, mentre per il resto, è davvero tutto “OK”.
I paramani e l’ampio paramotore in alluminio, proteggono bene le estremità del pilota dal freddo e dalle intemperie. Sotto la sella, c’è un vano per la custodia dei documenti e di una tuta antipioggia leggera. Il portapacchi è ampio, robusto ed ha l’alloggio per il lucchetto a “U” e, per la vacanza o la gita lunga, basta acquistare le motovalige predisposte da Honda o da numerosi costruttori specializzati e, in quattro e quattr’otto, si è pronti a partire.






Grande e grossa, alta e pesante (207,5 kg a secco), la Honda Africa Twin, al primo impatto, sembra un vero bisonte della strada e nelle manovre da fermo, anche al pilota esperto e prestante nel fisico, può sembrare un pachiderma da Jurassik Park. Per convincersi del contrario, invece, basta soltanto rilasciare la frizione e appoggiare i piedi sulle pedane; da questo momento, sulla XRV 750 tutto diventa facile e emerge una maneggevolezza, una docilità di comportamento e un equilibrio di marcia anche a velocità da parata, assolutamente sorprendenti.




Il raggio di sterzata decisamente ridotto, un motore civilissimo nella rumorosità d’aspirazione e scarico e piacevolmente docile, progressivo e consistente nell’erogazione della coppia dai bassi regimi, fanno il resto e, per comfort e facilità di guida, anche la marcia quotidiana nell’intenso traffico tra le mura urbane, con la XRV diventa una fonte di piacere. Come un “catalogo” di una grande agenzia viaggi e vacanze, fuori dai centri abitati, poi, in tema d’emozioni di guida, a un “turista sportivo”, la maxi enduro Honda offre tutto il desiderabile; basta saper scegliere dove andare e cosa fare, in rapporto alle proprie capacità e ambizioni. In curva, lenta o veloce che sia, la XRV, offre il feeling uomo/macchina tipico di una buona e sincera stradale e la moto va sempre lì, dove si vuole che vada, a solo o con il passeggero a bordo, ad andatura da passeggio, come lanciati a tutto gas in autostrada dove, ben protetti dal cupolino, si viaggia piuttosto rilassati anche a oltre 180 km/h indicati.




Il motore, infine, spinge sempre con vigore e gran progressione fino all’intervento del limitatore a 8.600 giri e, anche oltre l’asfalto, dosando il gas con parsimonia e in rapporto alla propria esperienza di guida off road, ogni meta, è a portata di mano; a solo o con il passeggero a bordo.

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Motore: a 4 tempi, bicilindrico a V di 52°, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 81x72 mm, cilindrata 742 cc, rapporto di compressione 9:1; distribuzione monoalbero a camme in testa e 3 valvole per cilindro; lubrificazione forzata a carter umido con radiatore di raffreddamento. Alimentazione: 2 carburatori CV 36 a valvola piatta; capacità serbatoio 23 litri. Accensione elettronica digitale, 1 candela per cilindro. Avviamento elettrico.
Trasmissione: primaria a ingranaggi a denti diritti; frizione multidisco in bagno d’olio con comando meccanico; cambio a 5 rapporti; finale a catena sigillata con o-ring.
Ciclistica: a doppio trave perimetrale discendente in acciaio ad alta resistenza, inclinazione asse di sterzo 27°, avancorsa 112 mm. Sospensione anteriore: forcella teleidraulica con steli da 43 mm, escursione220 mm; sospensione posteriore: progressiva con ammortizzatore oleopneumatico con serbatoio separato e regolabile nel precarico molla, escursione ruota 214 mm. Ruote: anteriore cerchio a raggi in lega leggera, pneumatico radiale 90/90-21”; posteriore cerchio a raggi in lega leggera, pneumatico radiale 140/80-17”. Freni: anteriore a doppio disco da 276 mm, pinze a 2 pistoncini paralleli; posteriore a disco da 250 mm, pinza a pistoncino singolo.
Dimensioni e peso: interasse 1565 mm, lunghezza 2320 mm, larghezza 905 mm, altezza sella 860 mm. Peso a secco 207,5 kg.
Prestazioni: potenza 60 CV (44,1 kw) a 7500 giri, coppia 6,3 kgm (62 Nm) a 6500 giri.
Omologazione Euro-1: si’
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