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Moto & Scooter

Phoenix 150 Laverda

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In attesa delle maxi - che arriveranno, saranno completamente nuove ma richiederanno qualche anno di attesa - Aprilia inizia a riorganizzare la rete vendita del suo nuovo marchio. Primo passo la proposta di uno scooter nella classica cilindrata di 150 cc



di Luigi Bianchi




Dilemma amletico: acquisito un nuovo e prestigioso marchio come Laverda, come tenerlo vivo e preparare il mercato per i nuovi modelli, sapendo che ci sono dei tempi di progettazione e di industrializzazione non comprimibili? La scelta di Aprilia è stata la più semplice e razionale, certo non la più emozionale ma sicuramente la più trasparente e onesta nei confronti degli utenti: piuttosto che lasciare in naftalina il marchio per 3 o 4 anni, meglio iniziare a creare una rete di concessionari, con un prodotto di transizione che possa essere accettato da chi ha sempre nel cuore il marchio di Breganze.


Quindi niente moto “ribattezzate” partendo da modelli esistenti, ma uno scooter, che non rischia di confondersi con le “vere” nuove Laverda che sono già allo studio. Si tratta di un prodotto che non viene dalla gamma Aprilia, ma specifico per Laverda e realizzato tramite un accordo con una importante Casa produttrice del Far East. Tra l’altro, trattandosi di un 150 cc a 4 tempi che punta più sull’abitabilità e sul comfort che sugli aspetti prestazionali puri, copre anche una lacuna nella gamma della Casa di Noale che, in questa fascia di cilindrate, non ha nulla di simile tra lo Scarabeo a ruote alte e lo sportivo Leonardo.

Il carattere distintivo del nuovo Phoenix 150 è quindi la grande razionalità, dalla pedana completamene piatta, al vano sottosella da oltre 40 litri, al tappo benzina sullo scudo anteriore, non disgiunta da alcune raffinatezze tecniche come la distribuzione a 4 valvole o il freno anteriore a disco, di tipo perimetrale (è fissato al bordo del cerchione invece che al mozzo) e di grande diametro. La qualità generale e delle rifiniture è buona e il prezzo, 6.990.000 Lire franco concessionario, competitivo. Sarà disponibile già alla fine di maggio 2001.






La linea si ispira a quella dei maxi scooter anche se poi, nella realtà, le dimensioni sono abbastanza compatte, tanto da non mettere a disagio anche nel traffico cittadino più intenso.
Al primo approccio, si apprezza subito lo sforzo davvero ridotto per azionare il cavalletto centrale coadiuvato, in più, dalla stampella laterale che è di serie. La mancanza del tunnel centrale rende agevole salire e scendere, anche se la pedana, piatta ma piuttosto rialzata, non consente una posizione del tutto naturale delle gambe. Si apprezza anche la morbidezza della sella, in grado di garantire tutto il comfort necessario anche al passeggero che dispone, in aggiunta, di due pedane ripiegabili dedicate.

Per quest’ultimo l’unico svantaggio è dato dalla conformazione a due piani che lo obbliga ad una posizione elevata ed esposta al vento della corsa. Razionale la posizione del tappo rifornimento all’interno dello scudo anteriore, che non obbliga ad aprire come di consueto la sella ed evita di impregnare con l’odore della benzina il vano portabagagli.




Quest’ultimo è davvero ampio e ben conformato, tanto da poter ospitare senza problemi anche due caschi. La linea non è particolarmente originale e ricorda, osservando il Phoenix da più punti di osservazione, soluzioni già note. Il livello qualitativo, anche nella versioni di preserie che abbiamo testato, sembra ben allineato a quello della concorrenza in questa fascia di prodotto e di prezzo.






Silenzioso, morbido, privo di vibrazioni e dolce nelle reazioni, il Phoenix dichiara subito la sua vocazione ad un uso tranquillo, adatto a chi ha esigenze di commuting urbano ed extraurbano ma non ricerca certo le emozioni della guida sportiva. Il motore gira rotondo ma, nonostante la distribuzione a 4 valvole, non ha lo spunto e la grinta delle unità di struttura e cilindrata analoga montate sullo Scarabeo e sul Leonardo. Comunque lo spunto è sufficiente in tutte le situazioni e la velocità massima adeguata per spostamenti di una certa importanza, anche affrontando le tangenziali e le autostrade a cui da accesso questa categoria di cilindrata.

Le sospensioni sono tarate decisamente sul morbido e assorbono senza problemi le buche e i tombini di cui sono purtroppo costellate le strade delle nostre città. Di nuovo è stato quindi privilegiato il comfort rispetto alle prestazioni, anche se il Phoenix mantiene reazioni neutre e senza sorprese anche quando viene trattato con mano un po’ pesante.




Nulla da eccepire infine sui freni: l’anteriore è sufficientemente potente e il posteriore, anch’esso a disco, non da adito a fenomeni di bloccaggio neppure tirando bruscamente la relativa leva. Un ultima nota sull’autonomia: tra serbatoio che tiene oltre 8 litri e generale sobrietà di questo 4 tempi, l’intervallo tra un rifornimento e l’altro è dell’ordine dei 300 km, quindi decisamente sopra la media.


Motore: monocilindrico a 4 tempi, raffreddamento a liquido, alesaggio e corsa 57 x 58,8 mm, cilindrata 150,5 cc, rapporto di compressione 10.5:1; distribuzione monoalbero a camme in testa a 4 valvole per cilindro; lubrificazione a carter umido. Alimentazione a carburatore con diffusore di 23 mm; capacità serbatoio 8,5 litri (benzina verde). Marmitta catalitica e omologazione Euro 1. Accensione elettronica digitale. Avviamento elettrico con starter automatico.

Trasmissione: cambio a variatore automatico continuo di velocità. Frizione automatica centrifuga. Trasmissione finale con riduttore a ingranaggi.

Ciclistica: telaio in tubi d'acciaio. Sospensione anteriore a forcella teleidraulica con 90mm di escursione; sospensione posteriore a motore oscillante con due ammortizzatori idraulici con precarico regolabile su cinque posizioni. Ruote: cerchi in lega leggera con pneumatici 110/80-12" anteriore e 130/70-12" posteriore. Freni: anteriore a disco perimetrale di Ø 273 mm con pinza a doppio pistoncino; posteriore a disco di Ø 200 mm.

Dimensioni e peso: interasse 1440 mm; lunghezza 2010 mm; altezza sella 730 mm. Altezza minima da terra 1312 mm. Peso in ordine di marcia 144 kg. Volume vano sottosella: oltre 40 lt.

Prestazioni dichiarate: potenza massima: 13 cv a 8000 giri/minuto, coppia 1,3 Kgm a 6000 giri/minuto, velocità massima: oltre110 km/h, rumorosità allo scarico < 77dB, consumo: 50 km/l a 60 km/h, autonomia oltre 300 km.

Colori disponibili: blu, argento e nero, tutti metallizzati.

Dotazioni di serie: cavalletto laterale, schienalino passeggero
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