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Moto nel cinema: Easy Rider

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E' considerato l'archetipo della filmografia motociclistica e rappresenta la bandiera ideologica di una generazione. Premiato a Cannes nel 1969

Hopper, Nicholson e Fonda sui loro chopper
E' considerato l'archetipo della filmografia motociclistica e rappresenta la bandiera ideologica di una generazione. Premiato a Cannes nel 1969


di Roberto Pellegrino
- «You know, Billy, we blew it» (sai, Billy, abbiamo sbagliato tutto), dice ad un certo punto Peter Fonda a Dennis Hopper in Easy Rider, il "cult movie" degli anni Sessanta, in cui due motociclisti-spacciatori di droga finiscono per essere uccisi da due benpensanti cacciatori di anatre. La frase suona per molti versi profetica per la controcultura Usa. Profetica lo è stata senz'altro per lo stesso Hopper.

Easy Rider nel 1969 - costato 450.000, guadagnò 40 milioni di dollari- stracciò al box-office costosissimi e bruttissimi film che facevano un buco nell'acqua dopo l'altro. Easy Rider uscì nel periodo delle "commedie del cuscino" interpretate da Rock Hudson e Doris Day, divenendo il manifesto di una generazione che non si riconosceva più nei valori dell'America anni Cinquanta.

Diretto e co-sceneggiato da Hopper assieme a Peter Fonda, è considerato il più grande successo del cinema indipendente americano. I giovani attori Hopper, Fonda e Nicholson furono consacrati dalla pellicola. Gli elementi centrali della storia sono la musica, la ribellione e la droga sullo sfondo il viaggio attraverso il West americano. Palma d'Oro per la Miglior Regia la Festival di Cannes nel 1969.

- Attratti dai facili guadagni Billy (Dennis Hopper) e Wyatt, detto Capitan America (Peter Fonda), vendono una grande partita di marjuana e lasciano la California per partecipare ai festeggiamenti del "Mardì Gras" a New Orleans. Viaggiano sui loro chopper Harley Davidson accompagnati da una straordinaria colonna sonora che comprende brani degli Steppenwolf, Byrds, Robbie Robertson band, Jimi Hendrix e Bob Dylan. Ma lungo il percorso conosceranno l'incubo dell'Lsd e faranno un tragico incontro con la morte.




- La produzione utilizzò due chopper Harley Davidson, modello XLS Capitan America da 750 cc con il famoso manubrio lungo in moda negli anni Sessanta. Hopper e Nicholson presero lezioni di guida.




- L'apparizione di Jack Nicholson nella parte di George Hanson è memorabile. Da seguire con attenzione il suo strampalato discorso sui venusiani.

- Meno di venti anni fa Dennis Hopper era ridotto ad uno stato semivegetale, imbottito di sedativi in una clinica psichiatrica di Los Angeles. «Aveva toccato il fondo», disse il suo amico Jack Nicholson. Questo dopo che anni di droga e alcol lo avevano portato ad avere incubi e visioni: a Cuernacava, in Messico, dove stava girando un film, era uscito nudo per la strada nel mezzo della notte, convinto che nei sotterranei dell'hotel torturassero e cremassero degli innocenti.

Verso i primi anni Novanta la Universal cercò di convincere Jack Nicholson a partecipare al seguito di Easy Rider, sperando di bissare il successo del primo. Dennis Hopper e Peter Fonda diedero la loro disponibilità assieme al regista Bob Rafaelson, ma Nicholson rifiutò e il progetto fallì.
Easy Rider vinse
il Festival di Cannes 1969
La Harley Davidson Capitan America usata nel film
Hopper, Nicholson e Fonda sui loro chopper

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