Shark Oxo: il test del nuovo casco flip back

La recensione del nuovo casco con mentoniera ribaltabile a 180 gradi: grande versatilità, ottima fattura e zero turbolenze lo rendono uno dei nuovi modelli 2025 più interessanti in commercio

Shark si prepara al 2025 lanciando l'Oxo, un nuovo casco flip back che nella sua gamma va a sostituire l'Evo. Al di là delle sigle e delle novità, Shark è stato uno dei primi produttori a puntare su questa tipologia di casco (ossia quello in cui la mentoniera si ribalta di 180 gradi sulla parte posteriore della calotta) e oggi continua a raccogliere i frutti della sua lunga semina.  

SHARK OXO: COM'E' FATTO

Forte della doppia omologazione P/J secondo lo standard ECE 22.06, lo Shark Oxo unisce la praticità del jet (quando è aperto) al comfort dell'integrale. Ha dalla sua una forma aerodinamica studiata per minimizzare le turbolenze, una ampia visiera antigraffio dotata di Pinlock 70 di serie, visierino parasole e chiusura con cinturino micrometrico. La calotta è in Lexan, uno speciale policarbonato di derivazione aerospaziale (lo stesso usato in tutti i caschi del gruppo Nolan, con cui Shark ha importanti sinergie e la proprietà in comune). Tra le caratteristiche, spicca il fitting ottimizzato per chi indossa gli occhiali da vista, una banda catarifrangente sulla parte posteriore e imbottiture dei guanciali in 5 differenti spessori (da 25 a 45 mm). Il peso in taglia M è di 1.660 grammi.  

SHARK OXO: COME VA IN CONFIGURAZIONE INTEGRALE

Lo Shark Oxo si dimostra, nell'uso quotidiano, un casco versatile. Il suo uso è adatto a tutte le tipologie di motociclisti, ma va benissimo anche per gli scooteristi di medio e lungo raggio.  Quando è utilizzato in configurazione integrale offre il miglior bilanciamento in termini di peso e, nonostante non abbia una massa contenuta, non crea fastidio se lo si usa in modo continuativo per qualche ora. Attenzione: con questa tipologia di caschi, solitamente invasiva e pesante, il rischio è sempre dietro l'angolo. Se si arriva da un casco integrale, bisogna prendere confidenza con la mentoniera, che è piuttosto distante dalla bocca (per consentirne ovviamente un’apertura agevole anche indossando i guanti) ma Shark sfrutta questa conformazione e realizza un’enorme visiera che garantisce altissima visibilità. E quando lo si usa ad alte velocità, l'Oxo svolge un ottimo lavoro. Lo studio dell’aerodinamica è ben fatto e si nota, non si scompone mai e resiste anche alle turbolenze più incisive. È solo un po’ rumoroso superati i 110 km/h: nulla di esagerato ma si sente il fruscio costante all’altezza delle orecchie. Colpisce inoltre l'ottima fattura di chiusure e accoppiamenti: anche quando fuori fa parecchio freddo, non si sente un filo d’aria entrare nella calotta.  

SHARK OXO: COME VA IN CONFIGURAZIONE JET

Quando poi si arriva in città, basta aprire la mentoniera tramite il sistema “2 Digit Unlock” (estremamente preciso) e si passa in configurazione Jet. L’apertura si rivela una delle più fluide in circolazione: non si ha mai quel momento di indecisione o percezione di bloccaggio del meccanismo a metà. In questo caso si sente il peso che tende a sposare il bilanciamento all'indietro, ma si tratta di un'inerzia gestibile. In compenso il Flip Back ha tanti vantaggi: a differenza dei modulari in cui la mentoniera rimane “sospesa” in questo caso non si ha l’effetto vela, nemmeno a velocità sostenute. E in più la visiera è utilizzabile, ovvero può essere calata in basso anche con la mentoniera ribaltata, e le sue dimensioni risultano comode. Di fatto, indossare uno Shark Oxo in questa configurazione è come avere in testa un jet con visiera lunga. E i guanciali laterali, dalla forma allungata, offrono una maggiore protezione rispetto a un jet tradizionale.  

SHARK OXO: QUANTO COSTA

Lo Shark Oxo, disponibile in 11 colori e in 2 differenti calotte (per coprire tutte le taglie dalla XS alla XL), ha un listino che parte da 399,99 euro.