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Equipaggiamento

Beta Zero-Reset, la dinamometrica che non deve essere scaricata

Carlo Pettinato
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Beta Zero-Reset, la dinamometrica che non deve essere scaricata
Beta Zero-Reset, la dinamometrica che non deve essere scaricata
Beta Zero-Reset, la dinamometrica che non deve essere scaricata

La nuova chiave segna il raggiungimento di un importante obiettivo per il marchio brianzolo, che presenta anche la nuova linea d’arredamento per officina personalizzabile RSC50

Già punto di riferimento internazionale nel settore degli utensili da officina, il Gruppo Beta non smette di ricercare e inventare nuove soluzioni. È proprio di questi giorni la più recente comunicazione da parte dell’azienda brianzola, che ha da tempo intrapreso una strada che è quella di forti investimenti in ricerca e sviluppo, ponendosi sempre nuovi traguardi anche in un mercato come quello dell’utensileria apparentemente restio all’innovazione.  

666 ZERO-RESET, LA DINAMOMETRICA CHE NON DEVE ESSERE SCARICATA

Le ultime novità sono due: la chiave dinamometrica 666 Zero-Reset e la linea d’arredamento per officina RSC50. La chiave dinamometrica è una vera innovazione: è la prima a non necessitare di essere scaricata al termine dell’utilizzo. Chi è solito “smanettare” in officina sa, lo scarico della dinamometrica non è un compito gravoso ma può capitare di dimenticarsi. In tal caso la conseguenza sarebbe la perdita di tolleranza di taratura nei successivi utilizzi, ma con la nuova Beta 666 Zero-Reset il rischio è del tutto annullato.  L’obiettivo è stato raggiunto grazie all’impiego dei materiali più performanti attualmente disponibili e all’applicazione di speciali trattamenti termici per la molla e per le altre componenti. Altri fiori all’occhiello della nuova 666 Zero-Reset, ma in realtà del Gruppo Beta nella sua interezza, sono le fase di ricerca e sviluppo condotte interamente in Italia e l’impiego di componentistica al 100% made in Italy. Il prodotto è curato sin nel minimo dettaglio: la precisione di serraggio è incrementata del 3% rispetto alle chiavi precedenti, il cricchetto è reversibile per serraggi destrorsi e lo scatto meccanico al raggiungimento della coppia impostata è percepibile sia all’udito che al tatto. Ma non è tutto, perché grazie alla particolare scala graduata di regolazione è possibile impostare la chiave con una precisione al decimo di Nm.  
Si esprime orgoglioso il direttore commerciale e marketing Italia Alessandro Ciceri: ““Da sempre in Beta crediamo che la ricerca sia la strada da percorrere per migliorare costantemente, sono moltissime infatti le nuove referenze che vengono lanciate ogni anno e sono particolarmente orgoglioso del grande lavoro fatto sulla nostra nuova chiave dinamometrica Zero-Reset, studiata, sviluppata e prodotta interamente nel nostro stabilimento di Sovico. Sono passati circa due anni dalla fase di progettazione alla sua realizzazione, ma solo con un simile impegno e con questa dedizione e passione possiamo garantire il livello di eccellenza che da sempre caratterizza il nostro brand”.  

LA NUOVA LINEA D’ARREDO OFFICINA BETA RSC50

Il secondo importante nuovo arrivo in vista del 2024 è la linea d’arredamento per officina RSC50, caratterizzata dalla ricercatezza delle finiture e dalla possibilità di personalizzazione. RSC50 è stata disegnata per ogni tipo di operatore, dal professionista sino a chi voglia costruirsi nel proprio garage un ambiente su misura per lavorare nella massima efficienza e organizzazione.  Il nuovo arredo Beta prevede un piano di lavoro solido e ampio, con profondità di 63 cm, una delle assolute novità del prodotto, con predisposizione per l’installazione di una morsa. I cassetti possono ospitare diversi moduli portautensili, sia morbidi che rigidi. RSC50 permette l’acquisto di combinazioni di mobili predefinite oppure di progettare ex novo la propria postazione, scegliendo tra i vari moduli sottobanco, le sovrastrutture e i complementi disponibili. Il tutto può poi essere modificato e ampliato nel tempo, con una possibilità di personalizzazione che arriva addirittura alla scelta del colore delle maniglie dei cassetti e all’illuminazione che si può applicare sotto ai piani di lavoro.  

IL GRUPPO BETA, UNA VERA ECCELLENZA ITALIANA

Il Gruppo Beta investe ogni anno oltre il 3% del proprio fatturato in Ricerca & Sviluppo, con un’incidenza di innovazione sulla gamma prodotti pari al 10%. Si tratta di un gruppo strutturato che comprende ormai diversi marchi, ultimo dei quali, in ordine cronologico di acquisizione, è Helvi S.p.A., specializzato negli articoli per la saldatura. Il fatturato 2022 supera i 225 milioni di euro e la previsione per l’anno in corso è sui 250 milioni; sono presenti 10 stabilimenti in Italia, oltre 1.000 collaboratori e il marchio è inserito nei mercati di 100 paesi. Il lavoro procede anche grazie alle collaborazioni con importanti realtà nel mondo del motorsport, utili come banco prova estremo della propria produzione.  Il Gruppo Beta è insomma a tutti gli effetti di un’eccellenza italiana; queste le parole del Presidente e Amministratore Delegato Roberto Ciceri: “La costante ricerca di soluzioni all’avanguardia per venire incontro alle esigenze dei professionisti e la capacità di innovare anche in mercati all’apparenza statici sono le leve dello sviluppo strategico del nostro Gruppo. Ritengo che gli investimenti in R&S siano non soloun’opportunità per crescere, ma anche una responsabilità per un Gruppo come il nostro che da ormai 100 anni si distingue per l’eccellenza dei propri prodotti. Il nostro Dipartimento Tecnico e R&S, il nostro laboratorio Qualità e il nostro Dyna Lab con le loro 34 persone sono la testimonianza concreta di quanto impegno mettiamo ogni giorno a garanzia della qualità dei nostri prodotti. Guardiamo fiduciosi al futuro anche grazie alle sei acquisizioni completate negli ultimi cinque anni, di realtà tutte altamente specializzate e sinergiche rispetto al nostro business – continua Roberto Ciceri. L’ambizione del nostro Gruppo è di proseguire nella crescita, continuando a incarnare il valore di eccellenza italiana che ci distingue sul mercato e che ci consente anche di essere particolarmente attrattivi verso i migliori talenti, che sono il vero asset di punta per i nostri processi tecnologici e creativi”.

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