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Tra gomme e moto da SPARO

Lorenzo Cascioli
di Lorenzo Cascioli il 27/05/2021 in Equipaggiamento
Tra gomme e moto da SPARO
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Un trenino in stile Joe Bar, quattro manigoldi che se la spassano su una strada da sogno, quattro italiane molto sexy degli Anni 70 e 80: una Moto Morini 3 ½ Sport, una Laverda 750 SF, una Ducati Pantah 600 SL e una Ducati 500 Sport Desmo. Sono le moto che Bridgestone ha scelto per presentarci i Battlax BT 46, rispondendo a una domanda che sentiamo spesso: “Quali pneumatici per moto vintage?”

Una Moto Morini 3 ½ Sport, una Laverda 750 SF, una Ducati Pantah 600 SL e una Ducati 500 Sport Desmo. Cosa c’entrano queste moto una con l’altra? Nulla, se si intende metterle insieme per una comparativa “vintage”. E allora? E allora vi spieghiamo l’arcano, raccontandovi una storia.
Dunque, siamo a inizio 2020 e Bridgestone deve lanciare il suo pneumatico Battlax BT46. Un prodotto che ha misure, look e caratteristiche che lo rendono perfetto anche per le moto classiche. La Casa giapponese per il suo lancio stampa organizza un evento fenomenale. Raduna alcune affascinanti moto degli Anni 70 e 80 (15 mezzi in totale), tutte restaurate. Le porta in Croazia, lungo una strada costiera da pieghe orecchie per terra. E chiama i giornalisti di mezzo mondo a provare le proprie gomme, su quelle moto. Poi arriva la pandemia e l’evento viene annullato. Restano le foto del pre-shooting (quelle che vi mostriamo) e restano i Battlax BT46, che nel frattempo sono arrivati sul mercato.

Tra gomme e moto da SPARO

Il disegno battistrada ha una forma a V invertita sull’anteriore per ridurre l’usura irregolare e aiuta a donare una superiore maneggevolezza

LE SCARPE GIUSTE

Posizionati nella fascia di prodotto che Bridgestone indica con “Touring”, questi pneumatici sfoderano una tecnologia moderna abbinata a un disegno del battistrada dai tratti vintage, che ben si adatta all’utilizzo sia sulle tante “modern classic” che oggi arrivano nuove di zecca dai concessionari, sia sulle “vecchiette” vere. Proprio per questo, sono disponibili varie proposte da 18”, molto in voga negli Anni 70, e da 16”, per i modelli che spopolarono nel decennio successivo. Non manca un set da 3.25-19” e 4.00-18”, contraddistinto quindi dal vecchio standard di misure, utile per le molte moto che lo usavano e per le quali non è possibile aggiornare il libretto. E non è finita, perché la gamma delle misure è in espansione. Sempre per andare incontro a queste esigenze “retrospettive”, i BT46 sono disponibili anche con applicazione UM, per usare le coperture tubeless su cerchi tube type e con la camera d’aria.

Tra gomme e moto da SPARO

I Battlax BT46 vanno a sostituire i Battlax BT45, sulla cresta dell’onda da oltre 20 anni, rispetto ai quali, secondo il grafico radar Bridgestone, confermano le ottime prestazioni sull’asciutto e migliorano su tutti i versanti della guida sul bagnato, grazie anche alle nuove mescole ricche di silice. Viene dichiarata una resistenza all’usura pari a quella del predecessore, pur con maggiore grip sul bagnato, sia in accelerazione che in frenata. Il disegno battistrada ha una forma a V invertita sull’anteriore per ridurre l’usura irregolare e aiuta a donare una superiore maneggevolezza.

Tra gomme e moto da SPARO

se volete scoprire di più sulle quattro moto protagoniste di queste foto, sappiate che nel numero di Dueruote attualmente in edicola (Giugno 2021), c’è un servizio di 12 pagine!

IL SENSO DI UNA SCELTA

Sono tutte doti che si fanno apprezzare sulle moto di 40 o 50 anni fa. Per chi le ha guidate con i pneumatici dell’epoca, sono infatti ben vivi i ricordi delle improvvise scodate in accelerazione sul bagnato delle giapponesi tre cilindri due tempi, anche con potenze e coppie molto inferiori a quelle delle moto di oggi. Allo stesso tempo, la frenata in condizioni di umido era spesso precaria. Per non parlare dell’usura, che affliggeva le pesanti maximoto che tornavano dalle vacanze con le gomme spiattellate e scalinate. Gli assetti erano diversi, e quelle Ducati 750/900 ad alberelli e coppie coniche - per fare un esempio -  professionali e dure da guidare, avrebbero avuto molto da guadagnare in termini di maneggevolezza con diverse coperture. Ma sono passati 50 anni e le gomme non sono rimaste ferme! Sono cambiati i profili, le mescole, le tecnologie. E tutto ciò può contribuire a mitigare quelle che una volta erano “caratteristiche” delle moto e che nell’uso di oggi potrebbero apparire come difetti. E se volete scoprire di più sulle quattro moto protagoniste di queste foto, sappiate che nel numero di Dueruote attualmente in edicola (Giugno 2021), c’è un servizio di 12 pagine. Buona lettura!

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