Equipaggiamento
OGIO: la soluzione in tasca
Ogio in pochi anni è diventata il riferimento nelle borse tecniche. Mark Talarico, responsabile dell’attività internazionale del brand americano, ci racconta come si innova in un settore dove apparentemente… non c’era più niente da dire
Nato in America da genitori italiani, Mark Talarico dopo la laurea è tornato in Italia, dove fino al 1990 ha giocato a baseball da professionista nella Fortitudo Bologna. Terminata la carriera sportiva, ha iniziato a lavorare nel settore delle calzature in Italia, tornando poi negli States per intraprendere una brillante carriera nel campo dell’abbigliamento sportivo.
Arrivato a OGIO cinque anni fa, come direttore dello sviluppo internazionale, è oggi Global Vice President dell’azienda che in pochissimo tempo ha conquistato la leadership nel settore delle borse tecniche. Che andiate in pista, in fuoristrada, che siate golfisti o atleti di triathlon, Ogio ha le borse che fanno per voi. E sono borse specifiche, non borse qualunque. La piccola rivoluzione che l’azienda americana ha portato nel settore è stata proprio quella di mettere un team di designer e ingegneri a pensare a come organizzare al meglio i materiali (OGIO è l’acronimo di "Our Gear In Order", "la nostra attrezzatura in ordine"). Il risultato sono borse pratiche, robustissime, in cui è facile trovare il computer e la bottiglia d’acqua, gli stivali non sporcano il casco e il casco non rompe gli occhiali. Una cosa all’apparenza banale, ma a cui nessuno aveva pensato al punto di farne una ragion d’essere. Abbiamo incontrato Mark durante una sua visita in Italia, nella sede di Athena che distribuisce in Italia i prodotti dell’azienda di Salt Lake City. Mark, il successo di Ogio è stato incredibilmente rapido. Come te lo spieghi?
"Beh, era difficile dire qualcosa di nuovo nel mondo delle borse e degli zaini, ritagliarsi un certo spazio in mercati già affollati. Noi ci siamo riusciti con un approccio molto diverso da quello delle altre aziende, quasi sempre molto conservatrici. Abbiamo messo al centro di tutto il prodotto, il marketing per noi è secondario; e il prodotto deve sempre fare tre cose: proteggere il contenuto, essere confortevole da usare e permettere di organizzare il materiale. La razionalità nell’organizzare gli spazi ha fatto la differenza, e continuerà a farla." Con il vostro approccio 'la qualità prima di tutto' avete sfondato persino in Italia, Paese dove notoriamente prima di tutto viene lo stile…
"La qualità è la nostra ossessione. Stiamo per lanciare una linea di valigeria che durerà non una vita, ma almeno due… ma siamo attenti anche al rapporto qualità/prezzo. Quanto all’Italia, sappiamo bene che è il Paese della moda e del design: noi veniamo da Salt Lake City… ma ce la caviamo. Siamo diventati famosi per le nostre grafiche uniche, che cambiamo molto spesso; e poi l’aspetto tecnico dei nostri prodotti è diventato esso stesso un elemento di stile. Senza contare che il nostro partner italiano è eccezionale, conosce alla perfezione sia noi che il vostro mercato." Grazie ad Athena avete anche iniziato a lavorare con marchi come Dainese e VR46.
"Sì, come pure Ducati per la Superleggera… per noi questo è un grande risultato: lavorare con aziende come queste è un’esperienza eccezionalmente stimolante per i nostri designer, e il fatto che questi nomi si rivolgano a noi ci permette di portare il nostro marchio sempre più in alto." Abbastanza da farvi notare da un colosso come Callaway.
"Loro sono i leader mondiali nell'attrezzatura per il golf, e hanno trovato che i nostri prodotti, oltre ad essere interessanti, sono perfettamente complementari ai loro. Così è nata l’acquisizione, che si è completata a inizio anno e che ci darà molte più risorse per realizzare prodotti più innovativi e per ancora più mercati rispetto a oggi. Pensa che solo nell'R&D loro hanno più di 100 tecnici." Non c’è pericolo che perdiate la vostra carica entrando in un gruppo così grande e diverso?
"No: loro capiscono e apprezzano il nostro DNA 'adrenaline-driven'. Anche noi eravamo già entrati nel mondo del golf, ma con prodotti diversi, e per loro era fondamentale il fatto che per noi il mondo golf pesi solo un terzo del totale. Invece con le loro risorse di ricerca e di marketing riusciremo ad amplificare il messaggio di Ogio, a crescere ancora più in fretta con prodotti ancora più leggeri, usabili e all’avanguardia." Cosa vedremo per primo?
"Nella seconda metà dell’anno lanceremo una nuova linea di borse moto per noi molto importante: saranno cinque modelli, di cui tre pensati soprattutto per l’utilizzo mentre si guida e due più versatili, ottimi anche per l’uso di tutti i giorni. Proveremo a dire qualcosa di nuovo anche lì."
Arrivato a OGIO cinque anni fa, come direttore dello sviluppo internazionale, è oggi Global Vice President dell’azienda che in pochissimo tempo ha conquistato la leadership nel settore delle borse tecniche. Che andiate in pista, in fuoristrada, che siate golfisti o atleti di triathlon, Ogio ha le borse che fanno per voi. E sono borse specifiche, non borse qualunque. La piccola rivoluzione che l’azienda americana ha portato nel settore è stata proprio quella di mettere un team di designer e ingegneri a pensare a come organizzare al meglio i materiali (OGIO è l’acronimo di "Our Gear In Order", "la nostra attrezzatura in ordine"). Il risultato sono borse pratiche, robustissime, in cui è facile trovare il computer e la bottiglia d’acqua, gli stivali non sporcano il casco e il casco non rompe gli occhiali. Una cosa all’apparenza banale, ma a cui nessuno aveva pensato al punto di farne una ragion d’essere. Abbiamo incontrato Mark durante una sua visita in Italia, nella sede di Athena che distribuisce in Italia i prodotti dell’azienda di Salt Lake City. Mark, il successo di Ogio è stato incredibilmente rapido. Come te lo spieghi?
"Beh, era difficile dire qualcosa di nuovo nel mondo delle borse e degli zaini, ritagliarsi un certo spazio in mercati già affollati. Noi ci siamo riusciti con un approccio molto diverso da quello delle altre aziende, quasi sempre molto conservatrici. Abbiamo messo al centro di tutto il prodotto, il marketing per noi è secondario; e il prodotto deve sempre fare tre cose: proteggere il contenuto, essere confortevole da usare e permettere di organizzare il materiale. La razionalità nell’organizzare gli spazi ha fatto la differenza, e continuerà a farla." Con il vostro approccio 'la qualità prima di tutto' avete sfondato persino in Italia, Paese dove notoriamente prima di tutto viene lo stile…
"La qualità è la nostra ossessione. Stiamo per lanciare una linea di valigeria che durerà non una vita, ma almeno due… ma siamo attenti anche al rapporto qualità/prezzo. Quanto all’Italia, sappiamo bene che è il Paese della moda e del design: noi veniamo da Salt Lake City… ma ce la caviamo. Siamo diventati famosi per le nostre grafiche uniche, che cambiamo molto spesso; e poi l’aspetto tecnico dei nostri prodotti è diventato esso stesso un elemento di stile. Senza contare che il nostro partner italiano è eccezionale, conosce alla perfezione sia noi che il vostro mercato." Grazie ad Athena avete anche iniziato a lavorare con marchi come Dainese e VR46.
"Sì, come pure Ducati per la Superleggera… per noi questo è un grande risultato: lavorare con aziende come queste è un’esperienza eccezionalmente stimolante per i nostri designer, e il fatto che questi nomi si rivolgano a noi ci permette di portare il nostro marchio sempre più in alto." Abbastanza da farvi notare da un colosso come Callaway.
"Loro sono i leader mondiali nell'attrezzatura per il golf, e hanno trovato che i nostri prodotti, oltre ad essere interessanti, sono perfettamente complementari ai loro. Così è nata l’acquisizione, che si è completata a inizio anno e che ci darà molte più risorse per realizzare prodotti più innovativi e per ancora più mercati rispetto a oggi. Pensa che solo nell'R&D loro hanno più di 100 tecnici." Non c’è pericolo che perdiate la vostra carica entrando in un gruppo così grande e diverso?
"No: loro capiscono e apprezzano il nostro DNA 'adrenaline-driven'. Anche noi eravamo già entrati nel mondo del golf, ma con prodotti diversi, e per loro era fondamentale il fatto che per noi il mondo golf pesi solo un terzo del totale. Invece con le loro risorse di ricerca e di marketing riusciremo ad amplificare il messaggio di Ogio, a crescere ancora più in fretta con prodotti ancora più leggeri, usabili e all’avanguardia." Cosa vedremo per primo?
"Nella seconda metà dell’anno lanceremo una nuova linea di borse moto per noi molto importante: saranno cinque modelli, di cui tre pensati soprattutto per l’utilizzo mentre si guida e due più versatili, ottimi anche per l’uso di tutti i giorni. Proveremo a dire qualcosa di nuovo anche lì."