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Equipaggiamento
Shark Evo3 & Speed-R
il 22/05/2012 in Equipaggiamento
Il marchio francese più attivo che mai lancia la terza versione del loro casco modulare e un inedito sportivo appositamente studiato per le naked
Shark Evo3 & Speed-R
L'Italia è uno dei mercati più importanti per la Shark e, di certo, quello in cui più è stimolata a offrire sempre prodotti di qualità e innovativi, come i due che vi presentiamo: il modulare Evoline 3 arrivato, appunto, al suo terzo step evolutivo e lo sportivo Speed-R, la vera novità 2012 pensata e realizzata soprattutto per i possessori di moto naked, o prive di protezione in genere.
Per testare la bontà di entrambi i prodotti, la casa francese ha organizzato un giro degno di una presentazione moto: partenza dal Red Point di Rozzano (MI) direzione Passo della Cisa, Passo Cento Croci, ritorno, in totale 441 km.
La prima metà del tour l'abbiamo percorsa con indosso il più turistico dei due, l'Evoline 3, che ci ha colpito sin dai primi metri per la calzata ancora più preciso/millimetrica, ma soprattutto per il peso sensibilmente diminuito rispetto al suo predecessore "series2". La Shark dichiara un "- 200gr", il che porta l'Evoline 3 a pesare 1,7 kg, non proprio poco, di certo però abbastanza da posizionarlo tra i più leggeri della categoria, a tutto vantaggio dei muscoli del collo parecchio sollecitati durante la marcia. Oltre a essere stato il primo casco modulare ad ottenere la doppia omologazione di integrale e di jet, dalla sua avvaloriamo ancora una volta la scelta di far ruotare di – quasi – 180° la mentoniera, che una volta aperta va a prendere la funzione di spoiler, a differenza di quello che accade su alcuni competitor dove rimane in posizione verticale, ponendo maggiore resistenza aerodinamica sul veloce. Ancora più facile, poi, è il passaggio da integrale a jet: ora con un gesto solo mentoniera e visiera principale si aprono insieme così da richiedere un solo movimento. Peccato che la stesso non accada nel senso inverso, cioè nel passaggio da jet a integrale: nel riportare avanti la mentoniera, infatti, la visiera va obbligatoriamente alzata, rendendo il gesto più macchinoso, soprattutto se si vuole attuare la trasformazione a velocità sostenuta.
Da sottolineare, invece, la più che discreta protezione dall'aria della visiera – nonostante non sia lunga – e ancor di più la buona silenziosità di marcia evidenziata pure in modalità jet, dove la mentoniera non crea né strani sibili né fastidiosi "effetti vela". Nulla da ridire sulla calzata: nonostante la calotta esterna in materiale termoplastico sia unica per tutte le taglie (dalla XS alla XL) il casco s'indossa come un guanto, offrendo un comfort di marcia costante grazie soprattutto alla bontà degli interni.
Altro punto di forza di questo casco "all terrain" è la facilità con cui è possibile smontare le parti interne così come la visiera principale semplicemente schiacciando una piccola clip posizionata sulla placca sinistra: basta una biro e il gioco è fatto. Come ogni casco turistico che si rispetti, lo Shark Evoline3 è dotato del sistema Easy Fit per facilitare la calzata di occhiali (basta rimuovere le due spugnette ai lati degli occhi), del visierino parasole ed è predisposto per lo Sharktooth, cioè il sistema bluethoot di casa.
Per ultimo ma non per questo meno importante, i prezzi: da 383 euro a 404 euro.
La prima metà del tour l'abbiamo percorsa con indosso il più turistico dei due, l'Evoline 3, che ci ha colpito sin dai primi metri per la calzata ancora più preciso/millimetrica, ma soprattutto per il peso sensibilmente diminuito rispetto al suo predecessore "series2". La Shark dichiara un "- 200gr", il che porta l'Evoline 3 a pesare 1,7 kg, non proprio poco, di certo però abbastanza da posizionarlo tra i più leggeri della categoria, a tutto vantaggio dei muscoli del collo parecchio sollecitati durante la marcia. Oltre a essere stato il primo casco modulare ad ottenere la doppia omologazione di integrale e di jet, dalla sua avvaloriamo ancora una volta la scelta di far ruotare di – quasi – 180° la mentoniera, che una volta aperta va a prendere la funzione di spoiler, a differenza di quello che accade su alcuni competitor dove rimane in posizione verticale, ponendo maggiore resistenza aerodinamica sul veloce. Ancora più facile, poi, è il passaggio da integrale a jet: ora con un gesto solo mentoniera e visiera principale si aprono insieme così da richiedere un solo movimento. Peccato che la stesso non accada nel senso inverso, cioè nel passaggio da jet a integrale: nel riportare avanti la mentoniera, infatti, la visiera va obbligatoriamente alzata, rendendo il gesto più macchinoso, soprattutto se si vuole attuare la trasformazione a velocità sostenuta.
Da sottolineare, invece, la più che discreta protezione dall'aria della visiera – nonostante non sia lunga – e ancor di più la buona silenziosità di marcia evidenziata pure in modalità jet, dove la mentoniera non crea né strani sibili né fastidiosi "effetti vela". Nulla da ridire sulla calzata: nonostante la calotta esterna in materiale termoplastico sia unica per tutte le taglie (dalla XS alla XL) il casco s'indossa come un guanto, offrendo un comfort di marcia costante grazie soprattutto alla bontà degli interni.
Altro punto di forza di questo casco "all terrain" è la facilità con cui è possibile smontare le parti interne così come la visiera principale semplicemente schiacciando una piccola clip posizionata sulla placca sinistra: basta una biro e il gioco è fatto. Come ogni casco turistico che si rispetti, lo Shark Evoline3 è dotato del sistema Easy Fit per facilitare la calzata di occhiali (basta rimuovere le due spugnette ai lati degli occhi), del visierino parasole ed è predisposto per lo Sharktooth, cioè il sistema bluethoot di casa.
Per ultimo ma non per questo meno importante, i prezzi: da 383 euro a 404 euro.
E ora parliamo della vera novità della casa francese, lo Speed-R, un integrale sportivo d'alta gamma con calotta inedita e realizzata in fibre composite. Tra i suoi plus il visierino interno parasole, facilmente azionabile tramite il comando posto sulla sinistra della presa d'aria frontale, e il design aggressivo e dall'aerodinamica esclusivamente ideata per i possessori di naked. Le nervature sulla mentoniera e, soprattutto, lo spoiler posteriore sono stati studiati per un deflusso ottimale dell'aria dal casco, così da garantire stabilità di marcia, "scaricare" da testa, collo e spalle del pilota la pressione data da possibili vortici d'aria e, in più, per garantire un'efficace aerazione interna. Per quest'ultimo, infatti, la Shark ha pensato a due prese ampie, facili da azionare e piuttosto efficaci. L'importante è ricordarsi di non avere cupolini di mezzo: anche solo con un parabrezza di dimensioni medie come la Yamaha Fazer8 usata nel test, la presa centrale perde un po' d'efficacia, così come quella posizionata sulla mentoniera. Quest'ultima, in più, spara direttamente sulla visiera, così se vi piace sentire l'aria sul viso, ricordatevi di non tirare giù il visierino interno: con questo giù sembra che il tutto non funzioni.
Ad enfatizzare il suo carattere sportivo, oltre alle linee decise vi sono anche alcune caratteristiche tecniche ereditate dal top di gamma: dal Race-R Pro condivide la visiera (la VZ 100), con antiappannante incorporato e dallo spessore di ben 4,2 mm nella zona centrale che decrescendo arriva al minimo di 2,9 mm, soluzione derivante dal mondo dell'ottica e che evita la distorsione delle immagini sui lati. Identico è anche il meccanismo di chiusura, che si porta dietro la non immediatezza di azionamento con guanto della "linguetta" per l'apertura.
Nulla da segnalare sul lato comfort, più che buono grazie a una calzata ben aderente al cranio e che risulta comoda anche dopo aver percorso parecchi chilometri. Nella media dei caschi in circolazione la rumorosità interna, non eccelsa ma nemmeno scadente.
Per finire, vanno aggiunti altri plus come il sistema easy-fit per gli occhiali, il sottogola regolabile tramite cordino, interni smontabili e lavabili e la predisposizione per lo Sharktooth. Lo Shark Speed-R pesa 1450±50 gr a seconda se si indossa la calotta piccola o la calotta grande che varia a seconda della propria misura. I prezzi vanno da 303 euro a un massimo di 383 euro per la versione Replica Redding.
Ad enfatizzare il suo carattere sportivo, oltre alle linee decise vi sono anche alcune caratteristiche tecniche ereditate dal top di gamma: dal Race-R Pro condivide la visiera (la VZ 100), con antiappannante incorporato e dallo spessore di ben 4,2 mm nella zona centrale che decrescendo arriva al minimo di 2,9 mm, soluzione derivante dal mondo dell'ottica e che evita la distorsione delle immagini sui lati. Identico è anche il meccanismo di chiusura, che si porta dietro la non immediatezza di azionamento con guanto della "linguetta" per l'apertura.
Nulla da segnalare sul lato comfort, più che buono grazie a una calzata ben aderente al cranio e che risulta comoda anche dopo aver percorso parecchi chilometri. Nella media dei caschi in circolazione la rumorosità interna, non eccelsa ma nemmeno scadente.
Per finire, vanno aggiunti altri plus come il sistema easy-fit per gli occhiali, il sottogola regolabile tramite cordino, interni smontabili e lavabili e la predisposizione per lo Sharktooth. Lo Shark Speed-R pesa 1450±50 gr a seconda se si indossa la calotta piccola o la calotta grande che varia a seconda della propria misura. I prezzi vanno da 303 euro a un massimo di 383 euro per la versione Replica Redding.
Shark Evo3 & Speed-R
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