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Le 5 cose da non perdere a Motorbike Expo 2025
Dai costruttori artigianali ai preparatori custom, passando per le grandi case e per le numerose agenzie che offrono viaggi, per lo più di stampo fuoristradistico, di ogni genere: ecco le cose più interessanti viste a MBE 2025
Motorbike Expo, giunto nel 2025 alla sua 17^ edizione, si conferma come appuntamento interessante, evento ormai consolidato che si è ritagliato il suo spazio in una dimensione differente da quella di EICMA. Se è vero che a Milano, a inizio novembre, viene svelata buona parte delle novità più importanti, a Verona rimane pur sempre qualcosa di inedito, ma soprattutto si può apprezzare un’atmosfera meno frenetica e più famigliare.
È infatti bello vedere le esposizioni e fermarsi anche a parlare con chi a EICMA non vuole o non riesce ad essere presente. Realtà in qualche modo minori, vuoi per notorietà o anche solo per fatturato, ma che meritano attenzione tanto quanto le grandi aziende. Piccoli marchi artigianali, preparatori da far invidia alle migliori gioiellerie, tante piccole agenzie che organizzano viaggi o esperienze di vario genere.
Tra tutto e tutti, abbiamo selezionato le 5 cose da non perdere a Motorbike Expo 2025.
L’ESPOSIZIONE CUSTOM
Immancabile tra le punte di diamante di MBE, dopotutto il salone affonda proprio in questo mondo le sue radici. Ma badate bene, custom non è necessariamente sinonimo di cromature, manubri alti e moto in stile Easy Rider. Custom è tutto ciò che è modificato e personalizzato. Possono esserlo una café racer, una maxi enduro d’epoca o non d’epoca, una moto da flat track ricavata da una vecchia e anonima Yamaha SR 500.
Quest’ultima nominata non a caso. In mezzo alle pur numerose chopper, faceva capolino la bella creazione del giovanissimo Moritz Bree, ragazzo austriaco poco più che ventenne appassionato di fuoristrada e di moto ben più vecchie di lui, spesso come base da trasformare in qualcosa di più “cool”.
BORILE: MDV 300 E IL SISTEMA DI DISTRIBUZIONE CROSSBOW
Tra le piccole realtà degne di nota c’è come sempre Borile, che a MBE gioca in casa. L’azienda è nata infatti a Vo’, poche decine di chilometri da Verona, pur se in provincia di Padova, per mano di Umberto. Dopo una prima bozza vista qualche anno fa, torna la MdV 300, “Motorea da Vecioti”, un nome che è tutto un programma e che non ha bisogno di traduzioni. Il motore è il vecchio Husqvarna 300 4t di quando Husqvarna era italiana, costruito oggi da SWM. Tutta la moto è improntata sulla facilità d’uso: bassa di sella, leggera, morbida di motore e di ciclistica. È pensata per chi non voglia privarsi del fuoristrada o non voglia rassegnarsi alle sole strade bianche anche dopo aver superato una certa soglia d’età, oppure per chi non abbia il tempo di allenarsi o il fisico per stare dietro alle prestazioni di una enduro racing.
A fianco alla MdV 300, si rivede il motore con sistema di distribuzione brevettato “Crossbow”, un sistema che rinuncia a molle e catene, sfrutta ingranaggi in materiale plastico, cuscinetti ceramici e non ha bisogno di lubrificazione. Lo vedremo mai su una moto di serie? Chissà.
APRILIA: LE SORELLE TUAREG 660
Spostiamo l’attenzione sui grandi marchi e atterriamo allo stand Aprilia, dove facevano bella mostra di sé la Tuareg 660 Rally e la moto ufficiale che con Jacopo Cerutti ha vinto per il secondo anno consecutivo, su due partecipazioni, l’Africa Eco Race. Stessa livrea, da lontano sembravano quasi due esemplari della stessa moto. Avvicinandosi si iniziavano a notare le differenze, a cominciare dalle gomme tassellate su una e stradali sull’altra. Si dice che la moto da gara sia un prototipo, e in effetti le differenze non mancano, ma numerosi elementi, tipo il forcellone, almeno da fuori, sembrano proprio uguali. Una volta si diceva “win on Sunday, sell on Monday”, oggi è ancora così? Chiedetelo ad Aprilia.
INDIAN SPORT CHIEF RT CUSTOM
Allo stand Indian si poteva assaporare un bel mix tra prodotto di serie e motocicletta personalizzata, con un’esposizione dedicata alle Sport Chief RT modificate, anche pesantemente, da diversi preparatori. Il modello, già nella sua versione standard, è un custom un po’ insolito, che mescola elementi legati alla decennale tradizione delle moto americane ad altri di modernità. Ad esempio, forcella rovesciata e pinze freno Brembo ad attacco radiale: un bel cortocircuito. Ma a fianco agli esemplari di serie ce n’erano appunto di modificati, con colori, dettagli e materiali davvero insoliti, ricercati e appariscenti.
PADIGLIONE VIAGGI E ADVENTOURING
Un intero padiglione è dedicato all’adventouring, “disciplina” che nell’ultimo lustro sta a dir poco spopolando. Qui, pochi stand di marchi o aziende davvero di primo piano, ma un substrato eterogeneo di medie o piccole agenzie che offrono pacchetti di viaggio praticamente in ogni parte del mondo, con grande importanza dedicata al nord Africa, a noi tutto sommato vicino e immensamente affascinante. Dopotutto, gli enduristi di vecchia data già lo sapevano, viaggiare con maxi enduro o moto dual di qualsivoglia genere permette di raggiungere luoghi remoti e altrimenti inimmaginabili, nonché di sentirsi pionieri dell’esplorazione anche allontanandosi dall’asfalto solo di pochi chilometri. C’è forse qualcosa di più attraente?
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