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Viber Alert: come funziona la sella vibrante contro le distrazioni alla guida
Strumentazioni sempre più ricche e complesse diventano spesso fonte di disattenzione per i motociclisti. Una startup italiana cerca di prevenirle con una soluzione innovativa presentata al CES di Las Vegas
È giusto di qualche settimana fa la nostra disamina sull’evoluzione della strumentazione delle moto, da analogica e scarna, limitata all’essenziale tachimetro, sino ai più moderni display TFT fin troppo ricchi di funzionalità e informazioni.
Ma c’è chi, a questo progresso fatto di complessità e sovra complicazione, si oppone a modo proprio e con propositività. Si tratta della startup italiana con sede a Palermo che ha dato vita a Viber Alert, un sistema di avviso al conducente della motocicletta tramite vibrazione, invece che tramite spie luminose sul cruscotto.
Secondo i dati pubblicati sul loro sito ufficiale, ogni anno le vittime di incidenti stradali in moto sono quasi 380.000, e l’80% delle situazioni di pericolo che si creano derivano da un qualche tipo di distrazione visiva del guidatore nei 3 secondi precedenti.
Ecco le parole di Vincenzo Maresca, Ceo e fondatore: "Una delle principali distrazioni mentre sei alla guida di una moto è il continuo controllo del quadro strumenti in cerca di aggiornamenti, anziché tenere gli occhi concentrati sulla strada.
Come possiamo risolvere questo problema? Il nostro è un sistema brevettato in 12 paesi: una sella con all’interno un sistema vibrante connesso direttamente al quadro strumenti, che trasmette qualsiasi informazione tramite vibrazione. Solo a quel punto il conducente guarderà il quadro strumenti per capire cosa stia succedendo; non servirà più distrarsi guardandola costantemente e casualmente".
Non si può in effetti negare che le moto di oggi, soprattutto quelle di gamma medio alta, così ricche di modalità di guida e impostazioni tra cui giocare, offrano una fonte di distrazione dalla strada non indifferente. Molte di essere impediscono di variare set up durante la guida, ma resta comunque la possibilità di passare tra le varie schermate, cambiare il tema del TFT e altro ancora.
C’è poi il mirroring con lo smartphone che, se da un lato offre l’utilissima funzione di proiettare il navigatore, dall’altro può fungere da distrazione ulteriore. A questo proposito, Viber Alert può essere collegata anche al navigatore e indicherà se girare a destra o a sinistra con vibrazioni sul lato corrispondente della sella.
La sella di Viber Alert prevede quattro inserti vibranti posizionati grossomodo ai quattro angoli. Nella fattispecie, è progettata per funzionare in sinergia con frecce, spie del motore o della riserva, sensori di prossimità, l’appena menzionato navigatore e, se quest’ultimo è attivo, può segnalare la presenza di autovelox.
Le cellule vibranti sono impermeabili, resistenti al calore e agli urti, l’intensità di vibrazione può essere regolata sulla base delle vibrazioni intrinseche della moto in modo che sia sempre chiaramente percepibile e le sequenze di vibrazioni possono essere personalizzate tramite app per riconoscere senza fraintendimenti quale segnale ci sta venendo trasmesso.
Viber Alert sarà disponibile come strato aggiuntivo da aggiungere alla sella della propria moto, ma punta soprattutto ad attirare l’attenzione delle case moto, offrendo la possibilità d’installazione già sul prodotto di serie.
L’idea sembra valida e la realizzazione tutto sommato non così complessa, non ci resta che attendere eventuali sviluppi per capire se Viber Alert prenderà piede. A tale proposito, segnaliamo che, nel mondo delle automobili, Euro NCAP, l’ente che definisce le modalità di valutazione della sicurezza passiva dei veicoli, sta valutando se, dal prossimo anno, introdurre nuove regole per penalizzare auto che non dispongano di tasti fisici per frecce, clacson e altro.
Si tratta di funzioni base che al momento, nella stragrande maggioranza dei casi, non sono comandate tramite display touchscreen. Tuttavia, è un primo segnale di avvertimento nei confronti della digitalizzazione forzata, che porta con sé inevitabilmente sempre più distrazioni per chi guida. E, come si sa, il mondo moto, pur con ampio ritardo, segue spesso quello auto.
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