Attualità
Editoria e moto: cosa succede a Motociclismo?
A EICMA in molti sono venuti a chiedere lumi anche a noi. Ecco qual è la situazione della più antica testata di settore, da tempo in grave difficoltà
Se EICMA 2024 è stato il Salone dei grandi ritorni (BMW, Harley-Davidson, KTM), per certi versi è stato anche il Salone dei grandi assenti. Uno su tutti, Motociclismo. Con oltre 110 anni di storia alle spalle, da sempre è stato il mensile di riferimento per una grossa fetta di motociclisti italiani (non fosse altro per la gloriosa storia che si porta dietro). In moltissimi siete venuti al nostro stand per chiedere lumi sulle sorti della gloriosa testata. Ed è nostro dovere renderne conto.
Motociclismo - sempre presente in forze ad EICMA, al cui interno da anni organizzava il contest in cui veniva premiata la Moto del Salone - sta vivendo la fase più oscura della sua lunga vita. In seguito all'ultimo passaggio di proprietà, non è tecnicamente chiuso o fallito, ma è un giornale "congelato": l'ultimo numero uscito in edicola è datato settembre, il sito web (che recentemente è stato offline per molti giorni) non è aggiornato, gli abbonati sono rimasti con un palmo di naso e non sono mai stati rimborsati, quel che resta della redazione è inattivo (e molti dei colleghi, a fronte di mancati pagamenti, si sono licenziati o hanno cessato la propria collaborazione).
Insomma, una bruttissima situazione iniziata con la crisi generale del 2008, che ha innescato una serie di problemi finanziari da cui Motociclismo (e le altre testate con cui convive) non è mai riuscito a risollevarsi nonostante l'impegno della redazione - colleghi che in molti casi sono per noi anche amici - e da cui non si vede ancora una via di uscita in tempi rapidi.
Una testata con questo blasone (al cui interno sono cresciuti professionalmente anche molti componenti della attuale redazione di Dueruote) e un archivio invidiato in tutto il mondo non meritava certo una situazione del genere. Così come non meritavano un finale così inglorioso i redattori e i collaboratori del giornale, il cui futuro è un gigantesco punto interrogativo.