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5 cose che dobbiamo aspettarci da EICMA 2024

Marco Gentili
di Marco Gentili il 19/09/2024 in Attualità
5 cose che dobbiamo aspettarci da EICMA 2024
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Come sarà il Salone di novembre? Quali novità vedremo? Proviamo a capire quali sono le tendenze che vedremo esposte. E perché per alcuni potrebbe addirittura essere deludente

Per gli addetti ai lavori, EICMA (inteso in quanto Salone delle novità di prodotto) è qualcosa che non finisce mai. Complice la politica di marketing dei costruttori, le novità moto e scooter sono sempre più spalmate durante l'anno, centellinate, anticipate sin dal mese di luglio - quando i costruttori di solito svelano i modelli carry over, ossia quelli che continuano a esistere nei listini senza novità clamorose - e man mano sempre più concentrate tra settembre e ottobre. E' questo il caso recente di BMW, Yamaha e Triumph.

Alla fine dei conti EICMA è sempre di più una specie di momento nel quale di novità clamorose e roboanti non se ne vedono più. Serve - e moltissimo - per fare il punto della situazione, avere sottomano e raggruppate tutte le novità presentate in maniera polverizzata nelle settimane e nei mesi precedenti all'evento, capire che aria tira. Serve a fare un riepilogo, un recap (come dicono quelli che hanno studiato e non amano usare l'italiano).

Fatto sta che la politica ormai sempre più in voga di anticipare le novità (complici anche i mercati asiatici, nei quali certi modelli vengono lanciati e testati in anticipo rispetto a quelli occidentali) ci aiuta già adesso a tracciare una specie di roadmap di ciò che possiamo aspettarci a EICMA 2024.

 

POCHE NOVITA' (COLPA DELL'EURO 5+)

La sensazione è che EICMA 2024 non sarà un'edizione piena di effetti speciali. Mettiamo in chiaro le cose: non è che i big hanno tirato i remi in barca. Formalmente saranno esposte moltissime novità. Ma sarà tanto fumo e poco arrosto. Colpa dell'Euro5+, la nuova omologazione che dal 2025 costringerà definitivamente le Case a cambiare tutte le motorizzazioni. Si tratta, per chi produce moto, di uno sforzo produttivo non da poco, che ha assorbito energie e risorse economiche (sottratte ad altri fronti), per centrare l'obiettivo di non far perdere potenza alle proprie motorizzazioni. Il risultato sarà un anno di transizione sul fronte delle nuove moto propriamente dette.

 

LE VERE NOVITA' SONO QUELLE DELL'ANNO SCORSO

Dove eravamo rimasti? Ah già, a EICMA 2023. Lo scorso anno, come avviene sempre più spesso, le Case avevano fatto un salto in avanti, esponendo modelli anche molto interessanti e ventilandone l'uscita "nel corso del 2024". Di quei modelli, a ben vedere, non ne abbiamo visti molti. Un esempio su tutti? L'Honda Hornet 1000, attesa per l'estate e mai arrivata, o a Moto Morini Corsaro. Di sicuro, a EICMA 2024 vedremo la versione definitiva di molte moto e scooter che ci sono state solo anticipate 12 mesi or sono. Insomma, anche quest'anno si passa dal concept alla realtà.

 

CAMBIANO I GUSTI?

Nel nostro mondo i gusti del pubblico sono ciclici. Su di essi influiscono molti fattori, culturali e politici (come ad esempio i controlli su strada e la legislazione, che hanno ucciso il fenomeno le sportive da sparo facendole scomparire dalla circolazione). Se il segmento delle crossover continua a dominare sui mercati occidentali (Italia in particolare), in Europa nel 2024 si registra una flessione considerevole delle vendite di scrambler e neo retrò dai 500 cc in su. Inoltre, a dettare legge (e a vendere di più, in termini assoluti) sono i mercati asiatici, dove le grosse cubature non sono apprezzate (a differenza di quanto avviene qui da noi). 

 

CINA E INDIA

Se la Cina è ormai una presenza fissa a EICMA (e anche nelle nostre concessionarie, a giudicare dai numeri del venduto), dobbiamo capire cosa vogliono fare da grandi gli indiani. Per ora il loro approccio ai mercati premium occidentali - dove i numeri sono ridicoli, se paragonati a quelli del mercato interno, ma dove è importante esserci con prodotti di qualità - è stato timido. Ci aspettiamo che Royal Enfield voglia fare un salto di qualità considerevole, dopo le buone performance degli ultimi anni. Senza considerare il gigante TVS, che per scelta ha deciso di sbarcare in Europa (e in Italia) con la politica dei "piccoli passi".

 

ELETTRICO: UN MALE NECESSARIO

Anche in questo caso parlano i numeri: lo sviluppo di veicoli elettrici a due ruote procede senza sosta, ma il loro tasso di penetrazione è inesistente (se si parla di moto) o in forte contrazione su tutti i mercati UE (se si analizzano ciclomotori e scooter targati). Eppure, anche quest'anno le proposte che non prevedono motori a benzina non mancheranno. Uno sfoggio di tecnologia che, se ai nostri occhi appare poco utile (una specie di male necessario), è comunque finalizzato a ciò che in molti Paesi asiatici è già realtà o lo sta per diventare. Ad esempio, il battery swapping.

 

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