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Attualità

HAT 2024: perché l’adventouring piace così tanto?

Redazione
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HAT 2024: perché l’adventouring piace così tanto?
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HAT 2024: perché l’adventouring piace così tanto?
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HAT 2024: perché l’adventouring piace così tanto?
HAT 2024: perché l’adventouring piace così tanto?

Abbiamo intervistato Nicola Poggio, membro di Over2000Riders e organizzatore della serie di manifestazioni che culmina con la Sanremo-Sestriere. Un successo annunciato, che non accenna a calare

16 anni sono passati dalla prima edizione, ma la crescita di HAT non accenna a fermarsi. Un evento che ormai è simbolo dell’adventouring, una “disciplina” che riscuote sempre più successo in Italia e in Europa. All’indomani dell’edizione 2024 della Sanremo-Sestriere, madre di tutti gli eventi HAT e fulcro della stagione, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Nicola Poggio, uno degli organizzatori e fondatori del movimento. Cominciamo tirando rapidamente le somme di questa Sanremo-Sestriere 2024. “È stata un’edizione con iscritti record, abbiamo sfiorato i 600 partenti, che poi sono stati circa 570 effettivi alla partenza, un 10% in più dello scorso anno: da 13 nazioni differenti, anche se quelle prevalenti sono Italia, Francia, Germania e Svizzera. È andata benissimo, la pioggia ha rovinato solo un po’ l’arrivo ma nel complesso, a manifestazione già lanciata, non ha disturbato più di tanto. Abbiamo proposto 5 differenti percorsi, dai 430 km della Discovery sino ai 930 della Challenge, novità 2024, con prove di abilità di navigazione e di regolarità in formula Malles Moto. Il tutto è ancora in crescita, abbiamo raddoppiato il numero dei giovani, con giovani intendiamo tra i 18 e i 30 anni, ed è cresciuto anche il numero di donne, circa doppio rispetto a due anni fa; l’età media è di 47 anni.”
Hai anticipato la mia prima domanda, che voleva essere: la curva è ancora in crescita? A quanto pare, decisamente sì, ma perché HAT funziona così bene? “Secondo me una delle più importanti ragioni del successo di HAT è ci «comportiamo bene». Per questo abbiamo ottenuto, ormai un anno fa, la certificazione di sostenibilità ambientale. Affiancare sostenibilità ambientale ed enduro potrebbe sembrare un controsenso, ma il senso invece c’è. Noi di Over2000Riders ci siamo dotati di un protocollo organizzativo sostenibile che prevede di limitare l’impatto sul territorio, la gestione dei rifiuti, come noi ci muoviamo e altro ancora; poi compriamo le quote di CO2 per tutti i partecipanti e facciamo i controlli fonometrici alle moto, disincentivando quelle troppo rumorose. Ci sforziamo insomma di diffondere una cultura del fuoristrada rispettosa dell’ambiente e degli altri utenti dei boschi. In giro per l’Europa i divieti aumentano, lo dimostra anche il fatto che gli stranieri vengano sempre di più alle nostre manifestazioni. Noi, pur con tutte le difficoltà, grazie ad un movimento forte abbiamo ancora la possibilità di convincere le amministrazioni locali a lasciarci organizzare gli eventi, ma funziona solo se ci comportiamo bene, sempre, noi come i partecipanti. Se una volta si sgarra, la si paga cara l’anno successivo, quando verosimilmente non verranno più rilasciati i permessi.”
Facendo un discorso più generale, perché l’adventouring funziona e piace così tanto all’appassionato? “Prima di tutto, devi sapere che il termine adventouring l’ho coniato proprio io! (non lo dice per vantarsi, ovviamente – nda) L’ho ideato nel 2015 quando collaborai per organizzare il lancio italiano di una particolare moto, che non ha avuto fortuna perché costava troppo. Era l’inglese CCM 450 GP, una sorta di antesignana dell’attuale Kove 450 con motore BMW, quello della G 450 X. Ma tornando alla tua domanda, secondo me, e non solo secondo me, l’adventouring è oggi il più bel modo di andare in moto, per strada c’è sempre più traffico e con le stradali si è portati a correre un po’: è pericoloso. Dopo il covid c’è stato il vero boom, la gente vuole uscire, vuole stare nella natura, ma se noti tutto il mondo dell’outdoor sta vivendo un bel periodo, basta vedere il settore mountain bike. Questa è la premessa, da cui deriva una necessità dell’utente di capire dove andare, come organizzare un giro fuoristrada lontano da casa. Un giro stradale è relativamente facile da mettere in piedi, ben diverso è con il fuoristrada. Abbiamo iniziato a lavorare con cartine, mappe varie e strumenti gps per pianificare il tutto e questo ci ha permesso di iniziare con lo scouting; una volta, se non conoscevi in prima persona il territorio non andavi da nessuna parte.”
Insomma, un mondo in salute che continua a crescere “La crescita va di pari passo con la diffusione di questo tipo di moto sul mercato, che in questi anni è massima. Ad ogni inizio stagione almeno qualche casa se ne esce con un modello nuovo, un allestimento speciale o un restyling. In questo senso, è un circolo virtuoso che si auto alimenta: il mercato tira gli eventi, gli eventi tirano il mercato. In tantissimi sono passati dalla stradale o dallo scooter alla moto adventure, perché fare fuoristrada in questo modo è estremamente appagante. Andare in moto e stare in mezzo al verde rinfranca lo spirito, aiuta a star bene e ti ricarica di energia. Ho accolto personalmente tutti i partecipanti all’arrivo di Sestriere, avresti dovuto vedere le facce. Erano volti che dicevano «che figata che ho appena fatto, come sto bene!». Poi, ogni volta che ti reimmergi nella routine, capisci quanto hai davvero bisogno di questo tipo di evasione.”

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