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Motociclisti d'estate: quando la sicurezza vale solo a metà

Marco Gentili
di Marco Gentili il 14/06/2024 in Attualità
Motociclisti d'estate: quando la sicurezza vale solo a metà
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Giacca e guanti tecnici sopra, pantaloni non all'altezza (spesso anche bermuda) e sneaker sotto. In nome di un maggiore comfort e per combattere il caldo. Perché i motociclisti, con la bella stagione, non si tutelano abbastanza dai potenziali danni causati da una scivolata sull'asfalto?

Al netto del tempo ancora variabile che sta caratterizzando il giugno di alcuni regioni italiane, il meteo e il calendario dicono che di fatto la bella stagione per le due ruote è iniziata. A breve arriverà anche il grande caldo, quello che ci porterà a vivere le due ruote nella loro dimensione ideale, quella della libertà. Libertà che vale anche nel modo di vestirci quando siamo in sella. Si sa, d'estate le temperature subtropicali che caratterizzano il nostro Paese rendono sempre difficile conciliare le esigenze della sicurezza in moto e quelle della traspirazione della pelle.

 

Motociclisti d'estate: quando la sicurezza vale solo a metà

SICURI SOLO DALLA CINTURA IN SU

Perché, e questa è una constatazione empirica, pare proprio che d'estate la sicurezza in moto diventi un optional. Certo, sono molti quelli che in sella indossano (oltre al casco, obbligatorio per legge) una giacca tecnica. E una grandissima parte hanno fatto entrare anche i guanti tecnici nel loro kit di accessori indispensabili. Evidentemente, la gran parte di noi si sente più vulnerabile dalla cintura in su.

Ma dalla cintura in giù, che cosa succede? Succede che la sicurezza, spesso, è Dio (per chi ci crede) o la statistica. Guardiamoci in giro: di scarpe certificate e pantaloni tecnici se ne vedono pochi, pochissimi. Un jeans e via, se va bene. Ma tra un jeans e un pantalone in cotone pesante, la differenza è praticamente nulla, in termini di capacità di resistere alle abrasioni dell'asfalto. Per non parlare poi di quel (purtroppo vasto) campionario di biker che, a fronte di un'attrezzatura adeguata o dignitosa nella parte alta del corpo, circolano in bermuda e sneaker a bordo delle loro moto. Ce ne sono tanti, fin troppi, in giro.

 

I DANNI TERRIBILI CAUSATI DALL'ASFALTO

C'è una falsa percezione del proprio corpo? Oppure si dà meno peso agli arti inferiori? Si pensa, a torto, che alle nostre gambe o alle nostre caviglie non possa - non debba - mai succedere nulla. Eppure, in caso di scivolata, l'asfalto non guarda in faccia nessuno. E ben sappiamo cosa accade alla pelle se non si è adeguatamente protetti. Semplicemente, facciamo finta di nulla. Primo non sudare, poi speriamo che le cose vadano per il meglio.

In moltissimi abbiamo avuto, in forma più o meno diretta, esperienze degli esiti nefasti di incidenti avvenuti nei mesi estivi, anche a causa di un'errato abbigliamento. Nel mio piccolo, svariati anni fa mio fratello ebbe un gravissimo incidente da cui uscì miracolosamente senza restare invalido, pur riportando tra l'altro la frattura di alcune vertebre e della base del cranio. A distanza di tempo, nonostante quello che si potrebbe pensare, lui ricorda ancora con terrore il difficile periodo di riabilitazione (e infezioni) per far rigenerare la pelle della caviglia, non adeguatamente coperta da una calzatura ad hoc e scorticata dall'abrasione.

 

Motociclisti d'estate: quando la sicurezza vale solo a metà

LA SICUREZZA E' ANCHE FATICOSA

Inutile girarci intorno: girare protetti in moto quando fuori fanno 30 o più gradi, mentre magari andiamo in ufficio o copriamo piccole distanze, costa fatica, sudore, scomodità. Poi quando le cose brutte succedono, è ormai troppo tardi.

Non lo diciamo per fare gli uccelli del malaugurio, ma per mettere l'accento (se ancora ce ne fosse bisogno) sulla nostra sicurezza e sulla nostra incolumità.

 

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