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Attualità

Come curvare correttamente in moto

Stefano Gaeta
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Come curvare correttamente in moto
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Come curvare correttamente in moto
Come curvare correttamente in moto

Vi sembra una scemenza? E invece non lo è. Perché sul dritto sono tutti bravi ad aprire il gas, ma quando la strada piega, le cose cambiano. Il nostro tester Stefano Gaeta ci dà qualche dritta utile

Guidare una moto regala un senso di libertà unico, fa scorrere l’adrenalina nelle nostre vene, ci riempie di felicità. Raggiungere qualsiasi tipo di meta, dalla gita fuori porta alla destinazione più lontana, in sella ad una moto ha un sapore unico e senza paragoni. Ogni aspetto della guida in moto è fonte di emozione ma sicuramente le curve sono uno degli aspetti più esaltanti ed eccitanti. Non a caso le strade ricche di curve sono quelle più spesso frequentate dai motociclisti che in sella alle loro fedeli dueruote sono continuamente alla ricerca di “pieghe”, di angoli di inclinazione sempre più elevati, di infiniti destra-sinistra inframezzati da pochi rettilinei. Fare le curve, in maniera corretta, non è però cosa così scontata ne elementare e per godere fino in fondo del piacere di questo aspetto della guida bisogna avere la giusta tecnica. Che ci aiuta tra l’altro a mantenere alto il livello di sicurezza e un controllo completo della nostra moto. Andiamo quindi ad analizzare quali sono le tre principali tecniche di guida da utilizzare quando ci troviamo ad affrontare un tracciato ricco di curve. Stili di guida che vanno utilizzati in base alle variabili che ci troviamo a fronteggiare durante il nostro percorso e al ritmo che decidiamo di tenere.  

LO STILE PRESS: COME FUNZIONA

Cominciamo con analizzare lo stile di guida più adatto nella percorrenza a bassa velocità e quando il raggio di curva è particolarmente stretto. La classica condizione di inversione del senso di marcia o di un tornante che si avvita su se stesso. In questi frangenti risulta efficace lo stile di guida “press” nel quale la moto viene portata vicino al terreno mantenendo il corpo e in particolar modo il busto il più possibile perpendicolare alla strada. Se quindi ci troviamo ad affrontare una stretta curva a sinistra a bassa velocità, e per bassa velocità intendiamo sotto i 40 km/h, una volta battezzata la corretta velocità di ingresso procederemo con il far scendere in piega la nostra moto allontanandola dal nostro corpo sfruttando il manubrio e mantenendo il busto dritto. In questo particolare stile di guida, come negli altri che andremo ad affrontare, risulta fondamentale il nostro sguardo che deve tassativamente essere sempre rivolto verso la zona del percorso che vogliamo toccare. Sguardo alto quindi, verso la zona di uscita della curva e testa ruotata nella stessa direzione. Mai cadere nella tentazione di tenere gli occhi fissi sulla nostra ruota anteriore o, peggio ancora, sul cruscotto sotto al nostro sguardo. Ricordiamoci sempre che “la nostra moto va dove puntano i nostri occhi”. In questo ambito è poi fondamentale avere una buona padronanza nella gestione del freno posteriore che, abbinato alle classiche due dita puntate sulla leva della frizione, aiutano a mantenere il corretto equilibrio della nostra moto in questa delicata situazione di guida. Nello stile “press” faremo perciò piegare la nostra moto verso l’interno della curva dandole quell’angolo necessario per poterla chiudere in sicurezza. Uno stile di guida che viene utilizzato nell’off-road e che permette, tra l’altro, di avere maggiori possibilità di recupero della stabilità della moto nel caso di una repentina perdita di aderenza del posteriore causato da una brusca riapertura del gas o da un manto stradale a scarsa aderenza.  

COME FUNZIONA LO STILE LAYING DI CURVA

Nella maggior parte dei casi invece guideremo adottando uno stile di guida comunemente chiamato “laying” nel quale l’asse della schiena del pilota segue l’inclinazione in curva della moto. Una connessione perfetta con il proprio mezzo ideale durante le fasi di guida rilassate, magari con il passeggero al seguito. Anche in questo caso però la posizione della testa del pilota e dove viene orientato il suo sguardo sono fondamentali. Una piccola rotazione della testa verso l’angolo di curva, oltreché una leggera rotazione delle spalle nella stessa direzione, ha effetti incredibilmente positivi sulla dinamica della moto (intravvedere la vostra immagine riflessa nello specchio retrovisore della moto interno alla curva è il segnale che la posizione della testa è corretta). Guidando a ritmo di passeggio risulta utile, in fase di impostazione della curva, anche una leggera pressione sul manubrio verso l’angolo della stessa che aiuterà la nostra moto a scendere verso il punto di corda sfruttando l’effetto giroscopico delle ruote che aumenta significativamente con l’aumentare della velocità di percorrenza (effetto giroscopico che aumenta o diminuisce anche in funzione del peso e delle dimensioni delle ruote oltre che della velocità di rotazione). Anche la pressione sulle pedane poggiapiedi risulta funzionale al miglioramento delle fasi di curva con la pressione sulla pedana interna al raggio che agevola, anche in questo caso, la precisione e la fluidità della discesa in piega mentre la pressione sulla pedana esterna aiuta a incrementare il livello di grip della ruota posteriore nella fase di uscita dalle svolte quando si riprende in mano il gas.  

COME CURVARE IL STILE SPIEGEL

All’aumentare del ritmo di guida bisogna poi adeguare la propria posizione in sella. In questo caso, visto l’aumentare della velocità di percorrenza della curva che andiamo ad affrontare, dobbiamo necessariamente utilizzare il nostro busto per contrastare la tendenza della moto a puntare la parte esterna della curva per via della forza centrifuga. In queste fasi il busto del pilota deve diventare una vera e propria cloche funzionale alla velocità e alla fluidità nella discesa in piega. L’obbiettivo è sempre quello di ridurre l’angolo di piega della moto e, di conseguenza, mettere meno in crisi il grip dei pneumatici spostando il busto verso l’interno della curva contestualmente ad un leggero spostamento del bacino rispetto all’asse della sella verso la parte interna del raggio della svolta. Utilizziamo quindi il nostro peso per agevolare la discesa in piega allontanando leggermente la moto dal nostro corpo. In questa fase è importante mantenere la gamba esterna alla curva molto aderente al serbatoio della moto creando il principale punto di contatto tra la moto e il pilota. Spostando il peso verso l’interno inevitabilmente incrementeremo anche la pressione sulla pedana interna rendendo più precisa e puntuale la percorrenza dell’intero raggio di curva. Ancora una volta ricordiamo quando sia fondamentale mantenere lo sguardo puntato verso dove vogliamo far passare la ruota anteriore della nostra moto. E nel caso ci dovessimo trovare in difficoltà in conseguenza di una curva con un raggio che tende a chiudere nella seconda fase della percorrenza, non faremo altro che incrementare lo spostamento del nostro corpo verso l’interno della stessa, contrastando la fisiologica tendenza del nostro avantreno a puntare verso la tangente portandoci fuori traiettoria. Quest’ultimo stile di guida viene comunemente definito “spiegel” e risulta particolarmente efficace quando decidiamo di adottare un’andatura più dinamica e sportiva.  

UN CONSIGLIO? FATE TANTA PRATICA SU STRADE CONOSCIUTE

Riuscire a variare il proprio stile di guida in funzione del tipo di percorso che stiamo seguendo e del ritmo che abbiamo deciso di tenere richiede ovviamente molta pratica ma vale la pena dedicarci un po’ di tempo e di impegno, magari su un tratto di strada che conosciamo bene per poterci concentrare solo sulla nostra posizione in sella, per arrivare ad ottenere una guida sempre fluida e piacevole. Alzando il livello di sicurezza e la sensazione di padronanza del mezzo abbassando di conseguenza il nostro livello di fatica psico/fisica. Rimane la regola di guidare sempre mantenendoci del margine di sicurezza e a ad un ritmo, specialmente su strada, che ci permetta di rimanere nella nostra zona di confort. Attenzione a non invadere mai la carreggiata opposta evitando tassativamente di tagliare le traiettorie. Ecco perché una buona tecnica risulta fondamentale per godere a pieno del piacere di buttare la nostro moto a destra e sinistra in una infinita sequenza di pieghe.  
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