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Attualità

Swank Rally Winter a MBE: due facce dell’enduro dentro e fuori la fiera

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Swank Rally Winter a MBE: due facce dell’enduro dentro e fuori la fiera
Swank Rally Winter a MBE: due facce dell’enduro dentro e fuori la fiera
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Swank Rally Winter a MBE: due facce dell’enduro dentro e fuori la fiera
Swank Rally Winter a MBE: due facce dell’enduro dentro e fuori la fiera

Abbiamo partecipato con due spiriti differenti: da un lato moto d’epoca e in cerca del risultato, dall’altro come ospiti Harley-Davidson in sella alla possente Pan America 1250. Ecco come è andata

CON MOTO D'EPOCA, LO SPIRITO ORIGINARIO

Quando qualcuno mi chiede se valga la pena fare un giro a MBE rispondo sempre di sì. È una fiera che mi piace, in una dimensione ben differente da EICMA. Il lavoro del giornalista a EICMA è tosto, una presentazione dietro l’altra, corri di qua e corri di là, fai collimare tutto e non perderti pezzi per strada. Il Motor Bike Expo di Verona si colloca su un piano diverso, c’è meno foga ed è tutto più rilassato e familiare, si riesce a godersela di più, ci sono tanti stand di amici ed è un piacere fare il giro per salutarli tutti. E poi c’è lo Swank Rally Winter, una “gara” ideata dai ragazzi di Deus Ex Machina in collaborazione con Adventure Riding e il motoclub locale Eat Sleep Ride. Anche questo, una bella occasione per passare una giornata in moto con gente che non si ha l’occasione di incontrare così spesso. È una scampagnata, ma c’è pur sempre una classifica. È insolita perché questo Swank Rally Winter, nel 2024 alla seconda edizione, unisce una prova di velocità ad una di regolarità. Quella di velocità non necessita di spiegazione, si gira nel pistino costruito per l’occasione nell’area esterna della fiera e si cerca di fare il miglior crono.
Un gruppo di moto ben assortito in attesa della partenza
La regolarità è pratica meno nota: per vincere bisogna far segnare un tempo il più vicino possibile a quello imposto. Nel nostro caso, il percorso sarà un anello di 2,2 km tra le vigne, sulle belle colline fuori Verona, da completare in 3 minuti esatti. Se ci si mette di meno si rallenta o ci si ferma addirittura per non fare anticipo, se ci si mette di più si è in ritardo e basta. Ogni secondo di scarto in più o in meno rispetto all’obiettivo equivale a penalità. Ritrovo ore 9 ed ecco già una mazzata su questa giornata fredda ma soleggiata. A causa di un piccolo incidente del giorno precedente (un’auto da drifting ha colpito le transenne e ferito in modo molto lieve alcuni spettatori) le attività sono sospese; tuttavia non il drifting, un mistero. Ma tant’è, non potremo girare nel pistino, che è comunque al limite del praticabile a causa del fango misto a ghiaccio, e dovremo accontentarci del tour esterno e della prova di regolarità. Al via, partecipanti di ogni estrazione: piloti veri, giornalisti, appassionati, in sella a moto d’epoca, enduro o maxi enduro, anche se la premessa di ogni Swank Rally sarebbe quella di correre con moto “d’epoca oppure inadeguate”.
Le due facce del team Dueruote, Carlo con abbigliamento vintage e Luca in versione contemporanea
Io sono perfettamente in tema e mi presento con la mia vecchia XR 600, che oggi non ne vuole sapere di partire al primo colpo da fredda, e abbigliamento anni ’80 rigorosamente abbinato. Moderatamente inadeguata è invece la Harley-Davidson Pan America del mio grande amico e, per l’occasione, collega Luca, che è ospite del team organizzato da Harley Italia, ma delle vicende targate H-D vi parlerà Luca tra poco.  Il giro esterno è con traccia GPS, una piacevole cinquantina di chilometri mista asfalto e sterrato leggero a salire sui morbidi rilievi a nord del capoluogo. Si viaggia in gruppetti a ritmo blando, sui sentieri sono numerosi pedoni e ciclisti. Il freddo ci mette alla prova; c’è chi guida moto moderne con manopole riscaldate, ma sulla mia XR le uniche cose riscaldate sono gruppo termico e scarico, e ogni occasione è buona per togliere le mani dal manubrio in cerca di un po’ di tepore.
La meta, sede della prova di regolarità è la cantina Costa Arente, forte di una posizione rialzata immersa nel verde delle vigne. Come anticipato, 2,2 km in stile fettucciato da coprire in non più di 3 minuti. Mi bastano due conti a mente per capire che la media da tenere non è così bassa, saremo a spanne attorno ai 45 orari, non così banale. Pronti, via, faccio partire il cronometro allo scoccare del mio minuto e metto l’XR alla frusta su per la prima salita di ghiaia, in fondo si svolta a destra e ci si butta tra i filari, con un fondo infido che è meglio stare in campana. Avanti, indietro, mi avvicino al traguardo che mancano una quindicina di secondi, giusto il tempo per capire che fare. Rallento, accelero di nuovo, sono sotto al gazebo e poggio il piede a terra con 2 secondi di ritardo. Non male, ma si poteva fare meglio. Tanti avversari staccano tempi altissimi; alcuni come Pedrero e pure Alex Salvini, campioni veri, proprio non concepiscono la regolarità e vogliono solo andare il più forte possibile. Comprensibile. 
Io, Carlo, impegnato in prova speciale
Segue il momento forte: il pranzo. Ottimo e vario il buffet, coronato infine da un eccellente risotto all’amarone. Con le pance piene, all’unanimità si decide di ripetere la prova di regolarità, tanto per colmare il vuoto lasciato da quella a tempo in fiera. Miglioro e riesco a chiudere in 3 minuti netti, ma non sono certo che basti per vincere. Tra i tanti regolaristi improvvisati, so che c’è qualcuno che sa il fatto suo. E alle premiazioni, in fiera, ne ho la conferma.  Vince Niccolò Pietribiasi, esperto motorallista, forte di due passaggi entrambi a zero penalità. Io sono secondo, di nuovo, esattamente come l’anno scorso. Ma il bello della giornata non è il risultato, primo o ultimo che sia, il gusto è la compagnia, il giro in moto con gli amici in un contesto d’eccezione, insolito ma rilassato. Certo però che questo abbonamento alla seconda posizione non mi va tanto giù… 
La premiazione: Pietribiasi, Pettinato, Lamura

L’ALTRA FACCIA DELLA MEDAGLIA: SWANK RALLY IN SALSA MODERNA

Infiltrato moderno in un’atmosfera anni ‘80, io ed il mio bestione ci sentiamo come probabilmente si sentirebbe Polifemo al parco giochi di Lilliput. È la seconda volta che Harley-Davidson Italia decide di concedermi una Pan America 1250, dopo la splendida avventura vissuta insieme alla Transitalia Marathon. Allora, settembre 2023, una telefonata di Carlo mi proponeva di sostituirlo all’evento proprio come ospite Harley e inviato per Dueruote; impossibile rifiutare. E poi si sa, da cosa nasce cosa… la bella amicizia nata con tutto lo staff Harley Italia mi ha permesso di essere qui ancora una volta. Sono diversi anni che partecipo ai vari Swank Rally e li trovo sempre un’ottima occasione per rivedere amici che condividono la passione per le moto e per i motorally; Deus Ex Machina e Adventure Riding sono ormai ben consolidati e strutturati nell’organizzare questo tipo di eventi in giro tra Sardegna e Tunisia, e quello messo in piedi qui al Motor Bike Expo, alla sua seconda edizione, non è sicuramente da meno. 
Joan Pedrero e Alex Salvini, quelli veri
Contattato dunque da Harley Italia, mi era stato annunciato che avrei trovato una Pan America 1250 Special in fiera già da venerdì, e che mi sarei unito al team composto dal pilota istruttore dell’Adventure School Stefano Sacchini e a colui che aveva appena compiuto un’impresa epocale, concludendo l’Africa Eco Race con una Pan America completamente originale (pensate che non ha nemmeno tolto le pedane passeggero, né frecce e specchietti), il pluri decorato campione Joan Pedrero. Sabato mattina le temperature sono gelide e le montagne intorno alla fiera innevate; la mia preoccupazione aumenta perché, anche se ho già guidato la Pan in altre occasioni, dovrò comunque condurla su di un terreno ghiacciato e fangoso e non voglio far sfigurare la squadra. Una volta regolarizzata l’iscrizione, sistemati manubrio e leve per il mio tipo di guida, sgonfiate le gomme a 1.6 bar e settata la traccia sul Garmin, partiamo.
Scenografico l'attraversamento del centro di Verona
In formazione da battaglia, Stefano, Joan e io in coda, usciamo dalla città percorrendo le viuzze dello splendido centro di Verona e iniziamo a superare tutte le piccole monocilindriche anni ‘80; riprendo subito confidenza con la moto. La Pan America mi aveva stupito già la prima volta per il suo motore così potente, ma altrettanto rotondo e gestibile; le sospensioni attive di questa Special, sui sassi ghiacciati del tracciato, lavorano davvero molto bene. Imposto la mappa Offroad, tolgo l’ABS al posteriore ed escludo il traction control. Davanti a me Pedrero la fa volare; sembra stia guidando una bicicletta da 10 kg, e Stefano non è da meno. La prova speciale è un anello che si sviluppa attorno ad una bellissima azienda vinicola nel comune di Grezzana: 3… 2… 1… via… salitone in ghiaia velocissimo, la Pan America sale in quarta piena e se lo mangia (Pedrero ha affermato poi di aver toccato in quel punto i 160 km/h…); poi tratto ripido in discesa tra i vigneti, terra mista ad erba bagnata, un po’ di sottobosco, sali, scendi, curvone verso sinistra e arrivo. Piedi per terra e stop al cronometro. 
La squadra Harley Italia al completo: Sacchini, Pedrero e il sottoscritto, Luca
Sono abbastanza soddisfatto del mio tempo e devo dire che con le nostre tre bestione da 265 kg riusciamo a dare del filo da torcere a moto ben più piccole e leggere. Lauto pranzo, Valpolicella ripasso di prima qualità, risate e amicizia arricchiscono questa giornata che si stava già svolgendo al meglio.  La seconda speciale, a causa dello spiacevole episodio accaduto venerdì in fiera, si decide di svolgerla su questo stesso anello, ma la goliardia dei partecipanti la butta in una sfida a chi ci mette di meno, invece che in una prova di regolarità come dovrebbe essere (tranne chi ci tiene al risultato). Pedrero, con la sua Pan America sempre full stock, stacca il miglior tempo assoluto dando spettacolo, addirittura più veloce di Alex Salvini su una Caballero 500; Sacchini esibisce numeri da circo che solo un manico come lui riuscirebbe a fare con questo bestione ed io… beh,  riesco a divertirmi pure io e faccio registrare un gran bel tempo ad un secondo da Sacchini, sotto i 3 minuti che avremmo dovuto rispettare. 
Il pranzo, per molti la "prova speciale" più importante
Rientrati in fiera, tutto il gruppo Harley e gli organizzatori dell’evento sono lì ad accoglierci; il pubblico fuori dalle transenne è numeroso, e in moltissimi si complimentano con noi e con Joan per ciò che ha solo pochi giorni fa ha compiuto nel deserto con questa moto.  Devo ammettere che aver passato due giorni con Harley qui al Motor Bike Expo, dove gli appassionati del marchio vanno per la maggiore, tra cene ed eventi, è stato davvero entusiasmante. Ho potuto scoprire quanto sia grande questa famiglia e quale grande passione e devozione abbiano per questa casa storica che, più che un marchio, è uno stile di vita
Swank Rally Winter a MBE: due facce dell’enduro dentro e fuori la fiera
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