Attualità
Le ragazze di EICMA servono o no?
Le bellezze sulle moto? Per noi non hanno più molto senso. Ma il dibattito online è stato più vivace che mai. Qui ne parliamo con Claudia Blengino, imprenditrice e fotomodella
Le ragazze di EICMA: sono funzionali alla fiera o rappresentano un retaggio d'altri tempi, ormai fuori moda? In uno dei nostri reportage all’ultimo Salone avevamo passato una giornata a fianco delle standiste, raccontando chi sono e cosa fanno.
Ma il tema dell’esposizione del corpo femminile a fianco delle moto continua a suscitare un fortissimo (e a volte sguaiato) dibattito. Ne abbiamo parlato con Claudia Blengino, 52enne imprenditrice e diventata, da quattro anni a questa parte (“per gioco”, come ci dice lei), una fotomodella da quasi un milione di follower su Instagram. Perché abbiamo scelto lei? Semplicemente, perché ci ha scritto schiettamente per contestare alcune nostre prese di posizione. Noi abbiamo accettato questa sfida...
Claudia, cosa non le è piaciuto del nostro reportage?
“Credo che ne esca un’immagine svilente della donna in generale. Siamo ancora a parlare del concetto che mostrare il proprio corpo significa essere privi di contenuto e alla mercé di tutti”.
Quindi lei, da donna e modella, dice che non c’è niente di male se una ragazza si espone poco vestita in sella a una moto.
“Io non ci trovo niente di male. La bellezza del corpo femminile è armoniosa, esalta la bellezza del mezzo meccanico. E lo dico da appassionata di moto ed ex harleyista. Donne e moto sono due tipologie di bellezza che si alimentano a vicenda”.
Però scusi, un conto è una modella che posa con una moto per uno shooting fotografico, e la cosa può avere un senso artistico. Un altro è una ragazza appollaiata in sella a una moto ed esposta agli sguardi di tutti, nemmeno fosse un animale in gabbia...
“Le ragazze che lavorano al Salone lo fanno di propria spontanea volontà. Tra di loro magari ci sarà anche qualcuna che è una aspirante modella. Lo fanno per un compenso, sicuramente, ma anche perché è una cosa che a loro piace fare. Non sono vittime, anzi sono consce di quello che fanno. Nessuno le costringe”.
"gestire il proprio corpo in modo consapevole, per le donne, è simbolo di libertà"
Quindi spogliarsi non è un problema, per una donna.
“Chiaro che molto dipende dal contesto nel quale un corpo è esibito, ma c’è differenza tra volgarità e sensualità. E a fare la differenza non sono i centimetri della pelle esposta. La volgarità e la malizia stanno solo negli occhi di chi guarda. Non parlo per difendere la categoria delle modelle, ma quasi come se fossi madre di quelle ragazze. Mi viene da dire loro che gestire il proprio corpo in modo consapevole è simbolo di libertà”.
Insomma non è svilente, per una ragazza, essere una EICMA girls. Non c’è il rischio che si trasformino in “tappezzeria umana”?
“Nessun rischio. La sensualità femminile è una dote e va saputa gestire al meglio, entro i confini del buon gusto e del rispetto reciproco, soprattutto da parte degli uomini”.
Rispetto è una parola chiave, in un momento come questo in cui purtroppo i casi di cronaca raccontano di troppi femminicidi.
“Bisogna fare attenzione a non confondere i due piani. Un uomo che uccide una donna risponde a logiche malate e perverse, che nulla hanno a che fare con l'esposizione di un corpo. Un altro piano, decisamente più sano, è quello in cui un ragazzo ammira in modo disinteressato la bellezza femminile. Nel 2023, una modella in bella mostra su una moto non può e non deve dare alcuno scandalo. Anzi, vorrei concludere con un messaggio positivo alle nostre ragazze: fate quello che vi sentite di fare, in barba ai pregiudizi. Siete belle e credete in voi? Non abbiate paura di esporvi”.