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Armuzzi (Honda): “In Italia un 2023 da record. E con le 11 novità di EICMA cresceremo ancora”

Marco Gentili
di Marco Gentili il 13/11/2023 in Attualità
Armuzzi (Honda): “In Italia un 2023 da record. E con le 11 novità di EICMA cresceremo ancora”
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Intervista col general manager per l'Italia della Casa giapponese: "La Hornet 1000 avrà un prezzo che lascerà tutti a bocca aperta. Puntiamo sulle 500 come cilindrata entry level. Il futuro delle due ruote? Sono le ragazze"

“La novità più apprezzata di Honda? Se guardo a quello che è avvenuto al Salone, senza dubbio la CBR600RR. Il pubblico l’ha assaltata, a un certo punto sopra ci sono salite così tante persone che si sono spaccati dei sostegni che la reggevano alla piattaforma”. Se la ride William Armuzzi, general manager di Honda Italia: con 11 novità messe sul piatto di EICMA 2023, la Casa giapponese è stata una delle più dinamiche viste al Salone.  

Armuzzi, se tanto mi dà tanto la CBR600RR sarà una best seller...

“Magari! Chiaramente è un modello di nicchia, e di sicuro in una kermesse come EICMA fa molta scena. Però devo dire che abbiamo deciso di riportarla sul mercato italiano per colmare una domanda che c’è. È una quattro cilindri supersportiva, l’abbiamo resa divertente e omologata per l’uso stradale. Va incontro a tutti coloro per cui una 1000 supersport non è facile da gestire”.

Le Case cinesi hanno, sempre di più, fatto la voce grossa a EICMA.

“Partiamo da un presupposto: oggi non ha più senso parlare di costruttore cinese, italiano, giapponese o tedesco. Viviamo in un mondo globale, le filiere produttive e di fornitura sono interconnesse tra i vari paesi. In fondo c’è anche un filo di razzismo, no? Io faccio solo una distinzione: divido i costruttori tra quelli capaci di fare le moto, e gli altri. In questi giorni abbiamo visto sia cinesi che copiano spudoratamente, sia cinesi che fanno prodotti di qualità eccelsa”.

"NON MI PIACE PARLARE DI CINESI, GIAPPONESI O EUROPEI. C'E' SOLAMENTE CHI SA FARE MOTO BELLE E DI QUALITA', E CHI NO"

William Armuzzi (Honda)

Voi avete risposto con tanti modelli.

“Quest’anno abbiamo portato moltissime novità. Penso alla Hornet 1000, che arriverà nella seconda parte dell’anno, e avrà un prezzo che stupirà tutti, oltre che contenuti di altissimo livello. Ma abbiamo potenziato la gamma delle entry level con Hornet 500 e la NX500, rinnovato la gamma Africa Twin, riportato le supersportive medie e rivisto tutta la gamma 650. Ed è qui che mi piace far notare una cosa: avevamo una Hornet 500 nuova e una Hornet 750. Sarebbe stato più semplice, forse, abolire le 650. Invece abbiamo continuato a credere nel quattro cilindri in linea, che è una nostra icona, rinnovando anche la CB650R. Siamo ancora un costruttore che vuole presidiare tutte le fasce di mercato al meglio. E le novità non finiscono qui: ci siamo tenuti qualche asso nella manica per il 2024. E qui mi fermo”.

Ci spiega velocemente in cosa consiste la e-Clutch che state introducendo sulla vostra gamma moto?

"E' una innovazione pensata per tutti i motociclisti che guidano nel traffico, che magari non hanno sempre voglia di azionare la leva della frizione. Il pedale del cambio va sempre usato, perché non è la stessa cosa di un cambio DCT, ma il pilota che cerca praticità e comfort di guida può anche decidere di non toccare più la leva della frizione". 

Guardiamo ai numeri: il 2023 è ormai agli sgoccioli. Come è andato?

“Chiuderemo l’anno attorno agli 80mila pezzi venduti: non vedevamo numeri del genere dal 2008-09, ossia da prima della crisi di Lehman Brothers. Il mercato si è messo alle spalle ormai ogni scoria post Covid. E abbiamo superato anche i problemi legati a forniture e ritardi: quest’anno, se facciamo eccezione per qualche mese in cui non c’erano abbastanza SH, ma solo perché ci sono stati picchi incredibili di domanda, siamo sempre stati continui nelle forniture a concessionari e clienti”.

"Chiuderemo l’anno attorno agli 80mila pezzi venduti: non vedevamo numeri del genere dal 2008-09"

William Armuzzi (Honda) sull'andamento del 2023

Numeri alla mano, Honda è tornata a fare Honda.

“Senza entrare nel segmento scooter, dove la nostra quota di mercato è largamente maggioritaria, siamo soddisfatti dell’andamento di tutte le moto. La Africa Twin vende bene, così come Transalp e Hornet. Ma tutti i nostri prodotti, nei rispettivi mercati, hanno registrato ottimi numeri”.

La concorrenza non sta certo a guardare, però...

“Se penso al 2024, vedo che le novità più chiacchierate non vanno a scontrarsi con le nostre. Penso al nuovo BMW 1300 GS: quel cliente non si sovrappone col cliente Africa Twin. Oggi il mercato è ipersegmentato: anche all’interno della stessa nicchia, i prodotti funzionano se sono posizionati bene”.

Il mercato funziona. Ma come sta cambiando?

“Notiamo che il motociclista medio, dopo anni di invecchiamento, si sta ringiovanendo. Ci sono sempre più ragazzi di 18-20 anni che vogliono salire in moto, ed è per questo che l’offerta di veicoli guidabili con patente A2 è cruciale. Ci colpisce anche il numero sempre crescente di ragazze di quella età che si avvicinano al nostro mondo. E non è una cosa banale: dal punto di vista demografico l'Italia invecchia, avrà un numero sempre minore di nuovi giovani, e la maggioranza della popolazione è femmina. Dobbiamo puntare su questo tipo di pubblico”.

 

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