Attualità
Mercato: le Case puntano tutto su modelli premium. Ma i potenziali clienti non hanno i soldi da spendere...
Il paradosso dell'Italia: il potere d'acquisto è sempre più basso, ma l'offerta motociclistica dei costruttori europei va verso l'esclusività. E i consumatori si rivolgono a Cina e India
Se nel 1999 foste andati da un concessionario BMW (o Ducati, oppure scegliete voi il nome, basta che scegliete un produttore premium) per comprare una GS, e vi avessero detto: "Certo, costa 40 milioni", come minimo lo avreste mandato a quel paese. Quaranta milioni per una moto erano oggettivamente una cifra altissima, che pochi potevano permettersi.
Adesso, visto che il pubblico delle moto è sempre più stagionato e ha ancora dimestichezza col confronto lira-euro, torniamo nel 2023. Oggi per un GS 1250 base si spendono 20.350 euro, che sono 39 milioni e 403mila delle vecchie lire. Tanti soldi. E la corsa al rialzo dei listini delle nuove maxi è sempre più marcata, come conferma l'andazzo dell'ultima Multistrada V4 S GT o dell'attesissima BMW R 1300 GS (che di certo non sarà a buon mercato).
Lungi da noi scadere nel populismo più becero, ognuno decide di investire come vuole i propri quattrini. Ma è un dato di fatto che sempre di più, negli ultimi anni, si sta allargando il divario tra le capacità di spesa dell'italiano medio (quindi, la domanda) e l'offerta, sempre più tendente al premium, delle Case motociclistiche europee. E questo avviene in un momento floridissimo dell'industria delle due ruote.