Lo storico distributore e produttore dell'olio motore americano negli anni ha cambiato pelle, diventando un autentico centro di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti. E adesso punta in alto: quintuplicare la produzione entro il 2025
Il nome Maroil non dice niente a nessuno, talvolta nemmeno agli addetti ai lavori. Eppure qualcuno, di transito sulla A11 Firenze-Mare, volgendo la testa sarà rimasto colpito da un grande stabilimento su cui svetta il logo Bardahl. Ebbene, a cavallo tra Lucca e la Valdinievole, da 50 anni ha sede questa azienda, che ha fatto la fortuna in Italia (e non solo) dell'azienda di Seattle, specializzata in oli lubrificanti.
Il lavoro svolto negli anni Maroil - azienda controllata da sempre dalla famiglia Marchetti, che ha festeggiato i 50 anni di vita nel corso di un evento cui hanno partecipato decine di piloti e testimonial, da Michele Pirro a Danilo Petrucci, fino a Luca Marini - per Bardahl, lo si vede dalle quote di mercato che i lubrificanti con la bandiera a scacchi hanno raggiunto in Italia, ossia il Paese in Europa dove Bardahl ha le quote di mercato più significative.
Un lavoro iniziato 50 anni fa, quando Maroil ha iniziato a miscelare gli oli Bardahl per il mercato italiano e a distribuirli. E che è proseguito fino a oggi: Maroil non è più solo "il licenziatario" di Bardahl per l'Italia, ma produce, crea e studia tutta la gamma dei lubrificati premium per l'azienda americana. Il tutto grazie anche a MLab, un avanzato centro di ricerca e sviluppo interno all'azienda di Altopascio, nato nel 2018.
Insomma, le latte e le confezioni di olio Bardahl sono americane solo nel nome, ma italianissime nel contenuto.
I NUMERI DI MAROIL. CHE VUOLE DIVENTARE GRANDE
Il balzo di Maroil è tutto racchiuso nei numeri: negli ultimi 10 anni il suo fatturato è passato da 10,1 a 2 milioni, con 5 milioni di litri di lubrificanti prodotti all'interno di uno stabilimento da 45mila metri quadrati. Che è in rapida espansione, nell'ottica di un "salto in avanti". Gli obiettivi sono molto ambiziosi: triplicare gli stock entro il 2024 e aumentare la capacità produttiva a 25 milioni di litri nel 2025. "Il tutto sempre nell'ottica di realizzare oli e prodotti di qualità - dice il direttore generale Cosimo Campolmi - i lubrifricanti Bardahl, così come quelli che escono per gli altri marchi con cui collaboriamo e quelli con il logo MPlus, ossia il nostro marchio per i prodotti premium, non saranno mai di primo prezzo, ma si rivolgono a quegli appassionati, e sono molti, che cercano oli di alto livello".
Il futuro, insomma, passa anche da una diversificazione, come la linea di prodotti K9 pensati per la manutenzione e la pulizia delle moto a 360 gradi, rivolta anche a un pubblico più generalista. E - forse - dall'ingresso nel mondo del primo equipaggiamento per le due ruote, nel quale l'azienda non è presente. Per ora...
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