Attualità
Sicurezza stradale: in Europa nel 2022 crescono i decessi
I dati dello studio dell'ETSC mettono in evidenza le conseguenze della massiccia ripresa della mobilità individuale. In Italia sale la mortalità, ma preoccupa il numero di sinistri gravi
Tra 2021 e 2022, in ben 19 dei 32 Paesi monitorati dal programma PIN (il Road Safety Performance Index, istituito da ETSC nel 2006, a seguito dei primi obiettivi di sicurezza stradale fissati dall’Unione Europea), i decessi sulle strade sono aumentati. Gli aumenti maggiori si sono registrati a Malta e Lussemburgo, con incrementi oltre il 50%. In soli 13 Paesi, invece, le vittime della strada sono diminuite. Le riduzioni maggiori, in Slovenia (-25%), Lettonia (-23%), Lituania e Cipro (entrambi -18%).
Complessivamente, nel 2022 i decessi su strada nell’UE-27 sono aumentati del 4% rispetto al 2021. Rispetto al 2019, tuttavia - anno che molti Paesi, tra cui l’Italia, hanno scelto come base per i target del decennio 2020/2030 - i decessi sulle strade UE-27 si sono ridotti del 9%. Sebbene si tratti di un’evoluzione indubbiamente positiva, non sarà, purtroppo, sufficiente a raggiungere l'obiettivo UE 2030 (-50% morti sulle strade), per centrare il quale, negli ultimi tre anni, si sarebbe dovuta registrare una riduzione complessiva del 17,2%. Sono questi alcuni tra i dati più significativi contenuti nel 17° “Rapporto sulla situazione della sicurezza stradale”, curato dal “Consiglio Europeo per la Sicurezza dei Trasporti” (ETSC).
CHI SALE E CHI SCENDE
Nell’ultimo decennio, solo uno Stato membro dell'UE ha ridotto il numero di vittime della strada di oltre il 50%: la Lituania (-60%). Altri 13 Paesi PIN hanno ottenuto una diminuzione superiore alla media UE (22%), altri ancora sono progrediti in misura minore. Quattro i Paesi che, nello stesso decennio, hanno fatto registrare un aumento delle vittime della strada: Malta, Israele, Paesi Bassi e Lussemburgo.
Nel decennio 2013-2022, in UE sono state evitate 39.553 vittime della strada, rispetto al numero che si sarebbe registrato se ogni Stato membro avesse proseguito con gli stessi livelli del 2012. Ulteriori 40.987 vite, però, avrebbero potuto essere salvate se si fosse raggiunto quel 6,7% di riduzione annuale, necessario per centrare l’obiettivo di riduzione del 50% delle vittime della strada in 10 anni.
LA SITUAZIONE DELL’ITALIA
In attesa dei dati ACI-ISTAT sull’incidentalità (attesi per luglio), il report dell’ETSC ci fornisce comunque spunti interessanti sulla situazione italiana. Rispetto al 2021, nel 2022 il nostro Paese registra una crescita sensibile (circa il 10%) della mortalità stradale: si tratta di un dato leggermente inferiore a quello francese e spagnolo, ma superiore a quello tedesco e inglese. Come tendenza di lungo periodo, invece, i dati raccolti dall’ETSC segnalano una drammatica crescita di incidenti gravi nel nostro paese: dal 2012 al 2021 essi sono saliti del 22%. Un dato che potrebbe anche spiegarsi – avvisano dall’ente di ricerca – con la maggiore accuratezza di raccolta dati sugli incidenti messa in atto negli ultimi anni.
LA SICUREZZA FA RISPARMIARE
La riduzione delle morti sulla strada nell’UE27 nel 2022 corrisponde a un minor costo sociale di circa 15 miliardi di euro. Si stima che, nel decennio 2013-2022, il minor costo sociale complessivo abbia raggiunto i 104 miliardi di euro. Cifra che sarebbe salita a circa 212 miliardi, se l’UE avesse ridotto i decessi a un tasso annuo costante del 6,7%. Secondo Antonio Avenoso, Direttore Esecutivo dell’ETSC, “Se le cose resteranno così, l’Europa non raggiungerà il suo obiettivo. Unione Europea e governi nazionali dovranno raddoppiare gli sforzi per affrontare vecchie e nuove sfide”. Per il Direttore Esecutivo ETSC “una conseguenza delle chiusure dovute al Covid sembra essere il peggioramento del comportamento degli utenti della strada, nonostante la diminuzione del traffico. Eccesso di velocità, guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, e guida distratta non stanno scomparendo. L’applicazione delle norme, dunque, dovrà essere intensificata, non ridotta”.
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